Post

"L'Angelo della vita" di Giovanni Segantini e il Romanzo "Nel silenzio delle nostre parole" di Simona Sparaco

Immagine
Il romanzo "Nel silenzio delle nostre parole" di Simona Sparaco e "L'Angelo della vita" di Giovanni Segantini Giovanni Segantini “L’angelo della vita” 1894 - olio su tela - cm. 276x212 Galleria d’Arte Moderna, Milano (Foto a cura di Manuela Moschin) A cura di Manuela Moschin  Recensione del Romanzo "Nel silenzio delle nostre parole" di Simona Sparaco e "L'Angelo della vita" di Giovanni Segantini L’autrice ha scritto il romanzo ispirandosi alla tragedia vissuta dai genitori di figli che persero la vita nel rogo della Grenfell Tower di Londra nel giugno del 2017, nel quale morirono più di 70 persone :”Un evento che ha scioccato mezzo mondo. Me compresa”.   Il libro, invece, è ambientato in Germania in un palazzo di Berlino drammaticamente distrutto da un incendio.  È proprio da questa terribile vicenda che emerge un racconto di grande spessore e di forte impatto emotivo dove i rapporti umani e gli affetti familiari

GIUDITTA E OLOFERNE

Immagine
L'Arte di fotografare l'Arte © Photo by Massimo Gaudio Un tema che ha affascinato gli artisti di ogni epoca è sicuramente Giuditta e Oloferne . La storia è questa, una giovane e ricca vedova ebrea di nome Giuditta, di notte, approfittando delle tenebre, si introduce nella tenda dove dormiva un generale di Nabucodonosor re degli Assiri di nome Oloferne che assediava la sua città e gli taglia la testa. L'accompagna la serva che ha il compito di raccogliere la testa Oloferne per portarla con se nella propria città come incoraggiamento per combattere il nemico. Alcuni artisti come per esempio Caravaggio o Artemisia Gentileschi hanno raccontato con il pennello il momento critico del distacco della testa, c'è chi quel momento lo ha voluto raccontare nelle fasi successive e c'è chi invece ha preferito raccontarlo mentre Giuditta, fiera di quanto appena fatto, mostra la testa del nemico. Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, Giuditta e Oloferne (1599) - Palazzo Barb

DOSSO DOSSI, UN'ALTRO ECCELLENTE ESPONENTE DELLA PITTURA FERRARESE

Immagine
#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Buongiorno Amici Ieri ho affrontato il tema sulla scuola ferrarese con Benvenuto Tisi detto il Garofalo (Ferrara 1476 ca. - 1559), Nell'articolo ho accennato ad alcuni nomi di artisti provenneinti proprio da quella scuola. Tra i tanti ho avuto modo di nominare Giovanni Francesco di Niccolò Luteri detto Dosso Dossi (Dossomantovano 1490 ca. - Ferrara 1542). Ebbe modo di lavorare principalmente presso la corte del duca Alfonso d'Este agli inizi del XVI seco lo. Il suo nome divenne così importante da essere chiamato alla corte dei Gonzaga a Mantova nel 1510, anche i Della Rovere si servirono delle sue arti per affrescare la Villa Imperiale di Pesaro nel 1530, inoltre ebbe l'incarico di affrescare e decorare molte stanze del Castello del Buonconsiglio per il principe e vescovo di Trento Bernardo Cles. Giovanni Luteri detto DOSSO DOSSI, Melissa (1520) - Galleria Borghese - Roma Autore:

BENVENUTO TISI detto il GAROFALO, UN DEGNO RAPPRESENTANTE DELLA SCUOLA FERRARESE

Immagine
#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Buongiorno Amici La pittura ferrarese ha avuto un posto di rilievo nel panorama artistico italiano. Dalla scuola ferrarese nel corso dei secoli si sono succeduti nomi di rilievo come ad esempio Dosso Dossi, Lorenzo Costa il vecchio, Ippolito Scarsella detto lo Scarsellino, Ludovico Mazzolino, Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, questi per citarne solo alcuni. C'è stato un'altro pittore italiano del tardo Rinascimento di indiscutibile bravura, Benvenuto Tisi detto il Garofalo (Ferrara 1476 ca. - 1559), che con la sua arte ci ha lasciato opere di bellezza unica. Poche notizie sono arrivate a noi della sua vita privata ed artistica, di sicuro ebbe occasione di lavorare a Ferrara per il duca Alfonso d'Este. Da quello che vediamo nei dipinti arrivati a noi, si può notare una particolare dedizione verso le figure legate alla chiesa. sopratutto fatti legati alla vita di Gesù e Maria. Benvenuto Tisi det