Post

MARCO BENEFIAL A PALAZZO BARBERINI

Immagine
#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Sala Roma 1670-1750 - Palazzo Barberini - Roma La scena della arti figurative a Roma a cavallo tra il '600 e '700, è caratterizzata da svariati modi di intendere l'arte. Lo stile barocco portato avanti da Gian Lorenzo Bernini (Napoli 1598 - Roma 1680), pian piano lasciano spazio ai nuovi stili proposti da vari artisti del momento. Dalla primavera scorsa, alla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini , sono state aperte al primo piano, dieci nuove sale espositive. In una di queste si trovano svariate opere di artisti che, anche se non nati a Roma, vi hanno vissuto e lavorato portando avanti a testa alta l'Arte italiana, tra cui Marco Benefial (Roma 1684 - 1764). I n questo articolo, troverete tutte le opere dell'artista romano presenti nella sala. Marco Benefial, Ritratto della famiglia Quarantotti (la famiglia del Missionario) (1756) - Palazzo Barberini - Roma Nel dipinto di g

Il sogno di Costantino di Piero della Francesca

Immagine
e la Recensione del Romanzo "La Flagellazione di Piero" di Mariagrazia Pecci Piero della Francesca "Il sogno di Costantino" Leggenda della Vera Croce, 1452-1459 Affresco cm. 329x190 Arezzo, San Francesco Recensione del Romanzo "La Flagellazione di Piero" di Mariagrazia Pecci A cura di Manuela Moschin Da appassionata d'arte quando ricevetti il libro rimasi attratta dal titolo piuttosto accattivante. "La Flagellazione di Piero" di Mariagrazia Pecci invero allude chiaramente al celebre dipinto di Piero della Francesca del 1453 e conservato nella Galleria Nazionale delle Marche di Urbino. Ci tengo a sottolineare che il romanzo ha soddisfatto le mie aspettative perché si tratta di una narrazione ricca di informazioni ben documentate e descrizioni molto affascinanti. Per rendere l'idea della sua struttura ho riportato nell’articolo alcune citazioni tratte dal libro, evidenziando che è un romanzo interessante

LA NATIVITA' NEI MUSEI E NELLE CHIESE DI ROMA

Immagine
#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Antonio di Benedetto degli Aquili detto Antoniazzo Romano, Natività e i santi Andrea e Lorenzo - Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini - Roma La Città Eterna offre molto in termini artistici sia all'interno di musei che all'interno delle chiese. Vista la festività di oggi, il tema di questo articolo è ovviamente la Natività e per l'occasione ho voluto inserire fotografie inerenti due interpretazioni diverse della nascita di Gesù. La prima è riferita ad un dipinto di Antoniazzo Romano (Roma 1435 ca. - 1508) intitolato Natività e i santi Andrea e Lorenzo , presente alla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma. La seconda interpretazione di questa ricorrenza ci viene data dallo scultore toscano Arnolfo di Cambio (Colle Val d'Elsa 1240 - Firenze 1310) con il suo Presepe custodito nel museo della Basilica di Santa Maria Maggiore a Rom

"Natalia Goncharova Una donna e le avanguardie, tra Gauguin, Matisse e Picasso" visitabile fino al 12 gennaio 2020 nel Palazzo Strozzi.

Immagine
Natal'ja Gončarova "Autoritratto con gigli gialli" 1907-1908 Mosca, Galleria Statale Tretyakov Olio su tela (Fig.1) A cura di Manuela Moschin Desidero parlarvi dell'artista russa  Natal'ja Gončarova  (1881-1962) (Fig.1) e delle sue opere profondamente originali.  Se in questi giorni vi trovate a  Firenze  la potete ammirare nella mostra intitolata  "Natalia Goncharova  Una donna e le avanguardie, tra Gauguin, Matisse e Picasso" visitabile fino al 12 gennaio 2020 nel Palazzo Strozzi.  Gončarova non fu soltanto pittrice, ma anche costumista, grafica, scenografa e attrice cinematografica tanto da essere definita poliedrica.  Il suo anticonformismo contribuì a renderla originale nel suo genere. La storica dell'arte Ludovica Sebregondi  l'ha definita  "Un'amazzone dell'avanguardia"  scrivendo su Artedossier: "Uno spirito anticonformista, tanto da essere stata, in Russia, oltre che la prima donna a esporre nudi,

Ricordo di un dolore di Giuseppe Pellizza da Volpedo

Immagine
Giuseppe Pellizza da Volpedo  "Ricordo di un dolore" (Ritratto di Santina Negri) 1889 Olio su tela cm. 107x79 Bergamo, Accademia Carrara GAMeC Giuseppe Pellizza da Volpedo  "Ricordo di un dolore" (Ritratto di Santina Negri) 1889 Olio su tela cm. 107x79 Bergamo, Accademia Carrara GAMeC Giuseppe Pellizza da Volpedo  "Ricordo di un dolore" (Ritratto di Santina Negri) 1889 Olio su tela cm. 107x79 Bergamo, Accademia Carrara GAMeC A cura di Manuela Moschin Giuseppe Pellizza da Volpedo  (1868- 1907) nacque a Volpedo in provincia di Alessandria. L'artista è celebre soprattutto per aver dipinto "Il Quarto Stato" che realizzò nel 1901 ed è conservato nel Museo del Novecento a Milano. Il dipinto raffigura un gruppo di lavoratori che sta marciando in segno di protesta.   Sfogliando, invece, il catalogo della mostra  “ Da Canova a Modigliani - il volto dell’Ottocento”  che visitai nel 2010 nel Palazzo Zabarella a Padova mi soffermo

VideoBlog Leonardo Da Vinci e il Cenacolo

Immagine
Leonardo da Vinci "Il Cenacolo Vinciano" (Ultima Cena) 1495-1498, tempera e olio su due strati di preparazione gessosa stesi su intonaco -  cm. 460×880  Refettorio - Convento di Santa Maria delle Grazie, Milano. Se vi è piaciuto il Video articolo iscrivetevi nel canale. Grazie

Recensione del libro "Capolavori rubati" di Luca Nannipieri - Skira Editore

Immagine
Recensione del libro "Capolavori rubati" di Luca Nannipieri - Skira Editore A cura di Manuela Moschin Furti, saccheggi, requisizioni, spoliazioni, mercato nero, ritrovamenti, sequestri: il grande teatro dell'illecito e del concesso attorno all'arte. E' cosi che viene introdotta la questione dal  critico d'arte e saggista Luca Nannipieri nel libro "Capolavori rubati" edito da Skira.  Leggendo semplicemente il titolo e osservando la celebre  Saliera  di  Benvenuto Cellini  che emerge sulla copertina è facile intuire l'argomento principe, ossia i furti delle opere d'arte.  L'originale volume di Nannipieri è alquanto interessante perché in ogni capitolo vengono analizzati nei dettagli i casi di depravazione più eclatanti della storia, ripercorrendo in modo approfondito un'indagine storica e artistica.  Ecco allora che vengono a galla verità nascoste da tempo e soprattutto sconosciute dalle persone più profane. Basand

Mostra "Peggy Guggenheim - L'ultima dogaressa" Venezia

Immagine
René Magritte "L'impero della luce" (1953-1954) Olio su tela, Peggy Guggenheim Collection Venezia  (Foto a cura di Manuela Moschin) In relazione a questo dipinto magico in cui si uniscono il giorno e la notte Magritte usa le parole "sorpresa" e "incanto", a cui si aggiunge quel senso di sospensione che emana da una strada deserta dove si scorgono una roccia poliedrica vagamente sinistra e una casa con le persiane chiuse e senza porta, in cui, tuttavia, due finestre sono illuminate. Nonostante questa sensazione di dramma imminente pervada la scena, niente, ovviamente, accade. Tra il 1948 e il 1964 Magritte dipinge almeno diciotto versioni de "L'impero della luce", e questa è tra le più grandi (Didascalia -  Peggy Guggenheim Collection, Venezia)  Segnalazione della mostra "Peggy Guggenheim - L'Ultima dogaressa" 1949: quando l'arte moderna trovò casa a Venezia “Si è sempre dato per scontato che Venezia è la città