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IL NARCISO DI CARAVAGGIO

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Nella Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma, si trova un dipinto attribuito a Michelangelo Merisi detto Caravaggio (Milano 1571 - Porto Ercole 1610) dal titolo Narciso, che però in questo momento non è esposto al pubblico. Secondo il racconto di Ovidio, il bel giovane respingeva tutte le persone che si innamoravano di lui. Anche la ninfa Eco si innamorò, ma come in precedenza, anche lei fu respinta, così la ninfa con il cuore a pezzi vagò per le valli piangendo per tutta la durata della sua vita e di lei non rimase solo la voce. Nella rappresentazione di Caravaggio, si vede il momento che precede la morte per annegamento del giovane a seguito della punizione della dea greca Nemesi che aveva ascoltato il dolore della ninfa. Infatti, Narciso mentre era nel bosco, per dissetarsi si inginocchiò davanti una pozza d'acqua e fu lì che vide l'immagine di un bellissimo ragazzo della quale si innamor

GIOTTO E IL POLITTICO STEFANESCHI

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Giotto di Bondone e aiuti, Trittico Stefaneschi (1320-1325) - Musei Vaticani - Pinacoteca Nei Musei Vaticani e più precisamente nella seconda sala della Pinacoteca, posta al centro della stanza è collocata una splendida opera di Giotto di Bondone (Colle di Vespignano 1267 - Firenze 1337) più comunemente conosciuto come Giotto. L'opera, una tempera su legno, si intitola Trittico Stefanesch i , eseguito dall'artista toscano e dai suoi aiuti tra il 1320 ed il 1325. Prende il nome dal cardinale Jacopo Caetani degli Stefaneschi che lo commissionò all'artista per essere collocato nell'altare maggiore della vecchia basilica di San Pietro in Vaticano. Il polittico è dipinto su i due lati per essere visto sia dai fedeli che da chi ufficiava la messa. Giotto inserì il committente all'interno del pannello centrale di uno dei due lati mentre dona a San Pietro il polittico (foto ingrandita). Giotto d

I PUGILATORI CREUGANTE E DAMOSSENO DI ANTONIO CANOVA

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L'Arte di fotografare l'Arte © Photo by Massimo Gaudio Tra le molte opere del Canova, ci sono due statue particolarmente belle dove l'artista ha voluto mettere in risalto la fisicità dei due pugilatori. I personaggi raffigurati nelle statue in gesso realizzate tra il 1794 ed il 1796, sono Creugante da Durazzo e Damosseno da Siracusa, i quali dopo aver combattuto fra loro durante i Giochi Nemei nell'antica Grecia, arrivarono alla fine dell'incontro in parità. I giudici decisero che ognuno potesse sferrare un solo colpo all'avversario in modo da terminare l'incontro. Damosseno mentre si protegge il petto con braccio sinistro, sferra all'avversario con la mano destra aperta come una lama un colpo sul fianco con tale potenza da estrargli le viscere causando così la sua morte. I giudici inorriditi per l'ignobile gesto lo punirono con l'esilio, di contro fecero erigere una statua in onore dello sconfitto. Nelle due statue si vedono i pugilatori nell

GINEVRA CANTOFOLI, LA NUOVA STELLA DI PALAZZO BARBERINI

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Ginevra Cantonfoli,   Donna con turbante (1650 ca.) Olio su tela - Palazzo Barberini - Roma Il ritratto della ragazza in questo articolo, a parer mio tra quelli femminili è uno dei più belli presenti all'interno della  Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini  a Roma. Sapevo già che l'autore era in dubbio e in cuor mio speravo che  Ritratto di Beatrice Cenci  restasse attribuito a  Guido Reni  (Bologna 1575 - 1642), ma a quanto pare è arrivata l'ufficialità da parte di Palazzo Barberini che l'autore, anzi, l'autrice sia stata la pittrice bolognese  Ginevra Cantofoli  (Bologna 1618 - 1672) ed il titolo in questo caso è  Donna con turbante . Anche qui si tratta di un'attribuzione e se è confermata, sarebbe in dubbio anche la storia che vede il pittore bolognese, eseguire il ritratto della ragazza il giorno prima della sua esecuzione avvenuta l'11 Settembre del 1599, quindi, il fatto

LA FORNARINA "SENZA VELI" A PALAZZO BARBERINI

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Raffaello Sanzio, La fornarina (1518-1520) Olio su tavola Nei giorni scorsi pubblicai un post dove preannunciavo che il celebre dipinto di Raffaello Sanzio dal titolo La fornarina esposta alla Galleria Nazionale d'Arte Antica, Palazzo Barberini di Roma, sarebbe stato tolto dalla sua teca per sottoporlo a studi e indagini per mezzo di ava nzate tecnologie.  Non potevo perdere l'occasione di vedere da vicino un capolavoro di tale portata, quindi sono andato nella giornata di ieri a Palazzo Barberini ed ho approfittato per vederla senza il vetro che la protegge, lo stesso che non permette però la giusta visione per via dei riflessi delle luci. Nonostante che nella sala ci fosse poca luce, sono riuscito a far emergere nelle fotografie, il cielo e la vegetazione con le foglie di mirto che si trovano alle spalle della ragazza. Molto interessante è stato comunque vedere la tecnica con la quale la tavola viene scansi

MARCO BENEFIAL A PALAZZO BARBERINI

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Sala Roma 1670-1750 - Palazzo Barberini - Roma La scena della arti figurative a Roma a cavallo tra il '600 e '700, è caratterizzata da svariati modi di intendere l'arte. Lo stile barocco portato avanti da Gian Lorenzo Bernini (Napoli 1598 - Roma 1680), pian piano lasciano spazio ai nuovi stili proposti da vari artisti del momento. Dalla primavera scorsa, alla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini , sono state aperte al primo piano, dieci nuove sale espositive. In una di queste si trovano svariate opere di artisti che, anche se non nati a Roma, vi hanno vissuto e lavorato portando avanti a testa alta l'Arte italiana, tra cui Marco Benefial (Roma 1684 - 1764). I n questo articolo, troverete tutte le opere dell'artista romano presenti nella sala. Marco Benefial, Ritratto della famiglia Quarantotti (la famiglia del Missionario) (1756) - Palazzo Barberini - Roma Nel dipinto di g

Il sogno di Costantino di Piero della Francesca

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e la Recensione del Romanzo "La Flagellazione di Piero" di Mariagrazia Pecci Piero della Francesca "Il sogno di Costantino" Leggenda della Vera Croce, 1452-1459 Affresco cm. 329x190 Arezzo, San Francesco Recensione del Romanzo "La Flagellazione di Piero" di Mariagrazia Pecci A cura di Manuela Moschin Da appassionata d'arte quando ricevetti il libro rimasi attratta dal titolo piuttosto accattivante. "La Flagellazione di Piero" di Mariagrazia Pecci invero allude chiaramente al celebre dipinto di Piero della Francesca del 1453 e conservato nella Galleria Nazionale delle Marche di Urbino. Ci tengo a sottolineare che il romanzo ha soddisfatto le mie aspettative perché si tratta di una narrazione ricca di informazioni ben documentate e descrizioni molto affascinanti. Per rendere l'idea della sua struttura ho riportato nell’articolo alcune citazioni tratte dal libro, evidenziando che è un romanzo interessante