MICHELANGELO BUONARROTI, MOSÈ

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L'Arte di fotografare l'Arte


Michelangelo Buonarroti, Tomba di papa Giulio II (1505-1545)

Nel rione Monti, a pochi passi dal Colosseo, si trova la basilica di San Pietro in Vincoli risalente al V secolo d.C., Al suo interno si trova una grandissima opera di Michelangelo Buonarroti, il quale realizzò tra il 1513 e il 1545 la tomba monumentale di papa Giulio II e fu egli stesso a incaricare Michelangelo della costruzione del proprio monumento sepolcrale nel 1505 che subì varie modifiche nel corso degli anni fino ad arrivare a quella definitiva del 1545.
La tomba si trova a destra dell'altare maggiore ed è suddivisa in due registri addossati su una parete: quello superiore dov'è collocata la statua di Giulio II disteso, mentre nel registro inferiore tra le statue di Rachele (a sinistra) e Lia (a destra), in posizione centrale si trova la statua del Mosè.
Il Mosè nella posa ricorda opere di artisti come Raffaello, Donatello fino ad arrivare a opere antiche come il Torso Belvedere. La statua raffigura il profeta seduto con la gamba destra in avanti con il piede che poggia in terra e quella sinistra sollevata all'indietro con la punta del piede che tocca in terra. Alla sua destra ci sono le tavole dei Dieci comandamenti strette tra il braccio e la mano che arriccia la lunga e folta barba. Sulla testa si possono notare le corna che sicuramente derivano da un errore di traduzione dal Libro dell'Esodo, dove la parola raggi (karan) è stata confusa con corna (karen).
Un aneddoto accompagna la statua del Mosè, infatti Michelangelo estremamente soddisfatto della perfezione della sua opera, colpendo con il martello del ginocchio esclamò "Perché non parli?"

Michelangelo Buonarroti, Tomba di papa Giulio II (1505-1545)



Michelangelo Buonarroti, Il Mosè (1505-1545)



Vi ringrazio.

Arrivederci al prossimo articolo.

Massimo

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