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Visualizzazione dei post con l'etichetta Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO

L’IMMAGINE SOVRANA. URBANO VIII E I BARBERINI a Palazzo Barberini

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Gian Lorenzo Bernini, Ritratto di Urbano VIII, 1632, Marmo, cm. 83 Avrei potuto iniziare questo articolo in molti modi vista la grandiosità della mostra iniziata ufficialmente il 18 marzo scorso in occasione del quarto centenario della elezione al soglio pontificio di Maffeo Barberini col nome di Urbano VIII il 6 agosto 1623. Dicevo che avrei potuto iniziare in molti modi diversi, ma quello che più mi viene naturale è quello di dire che non si tratta di una mostra all'interno di uno dei più importanti musei d'Italia, perché è lo stesso museo ad essere "la mostra". Tutto Palazzo Barberini è interessato ad ospitare questo evento intitolato L’IMMAGINE SOVRANA. URBANO VIII E I BARBERINI, che in un percorso espositivo articolato in dodici sezioni, ha inizio dallo Spazio Mostre situato al pianterreno per poi proseguire alle sale monumentali e quelle normalmente utilizzate dalla collezione permanente situate al piano nobile. Lo

ORAZIO GENTILESCHI E L’IMMAGINE DI SAN FRANCESCO. LA NASCITA DEL CARAVAGGISMO A ROMA a PALAZZO BARBERINI

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Orazio Gentileschi, San Francesco in estasi, 1602-1605 ca., Olio su tela Gli affreschi di Giotto con le storie di San Francesco nella Basilica Superiore di Assisi raccontano la rinuncia del santo nei confronti delle ricchezze. Il tema fu ripreso agli inizi del XVII secolo dalla corrente pittorica che seguiva le orme artistiche di Caravaggio. Uno dei caravaggisti più illustri di quegli anni era sicuramente Orazio Gentileschi. La mostra è incentrata su un dipinto del Gentileschi esposto per la prima volta e realizzato seguendo le tecniche apprese qualche anno prima direttamente dal Merisi. Il dipinto si intitola San Francesco in estasi , eseguito dal naturale con un modello in posa molto probabilmente nel 1603 nel mentre si svolgeva il celebre processo intentato da Giovanni Baglione contro lo stesso Gentileschi, Caravaggio, Onorio Longhi e Filippo Trisegni. Nel corso del processo Gentileschi aveva dichiarato di aver prestato a Caravaggio «un

Caravaggio e Artemisia: La sfida di Giuditta - Palazzo Barberini

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  #artiebellezzeitaliane Photo by  Massimo Gaudio Sala 2 La Giuditta di Caravaggio e i suoi interpreti Poco più di due anni fa, pubblicai un articolo su Giuditta e Oloferne , partendo dall'omonimo dipinto di Caravaggio, realizzato su commissione del banchiere romano Ottavio Costa che, molto geloso dell'opera, proibì la sua visione per molto tempo, persino anche dopo la sua morte, ma ormai la voce dello splendore dell'opera si diffuse tra gli artisti del tempo che lo presero come modello. La mostra si sviluppa su cinque sale ed in ognuna di esse si possono ammirare dipinti di artisti che in qualche modo hanno seguito le orme di Caravaggio che, con la scena inevitabilmente cruenta, inventò una sorta di cronaca visiva del momento in cui Giuditta taglia la testa ad Oloferne. Alcuni dipinti seguono alla lettera gli insegnamenti del Merisi, altri invece hanno freferito raccontare gli istanti successivi alla decollazione. Molte sono le opere di pregio che si incontrano lungo il pe

Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, Bacco

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    #artiebellezzeitaliane Photo by  Massimo Gaudio Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, Bacco (1598 ca.) Il dipinto si inserisce nella serie giovanile delle mezze figure dipinte "in chiaro" che annovera opere come il "Fruttaiolo" della Galleria Borghese di Roma, il "Fanciullo morso dal ramarro" della Fondazione Longhi di Firenze , il "Canestro di frutta" della Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Caravaggio, protagonista a Roma nella prima decade del Seicento di una rivoluzione in pittura che invase l’Europa intera, ostenta in quest’opera una magistrale resa naturalistica del mondo vegetale. Sorprendente la resa del cesto di frutta e della coppa di vino offerto dal Dio , brani intesi da alcuni studiosi come invito oraziano alla vita frugale, alla convivialità e all'amicizia. La scultorea figura di Bacco, dall’espressione stordita dal vino è esemplata su modelli dell’arte classica, in particolare in ritratti di Antinoo, e appare intrisa di una s

Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, David con la testa di Golia

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, David con la testa di Golia (1609-1610) Galleria Borghese - Roma Il dipinto fu eseguito con tutta probabilità a Napoli, dove Caravaggio, fuggito da Roma nel 1606, si trovava in esilio per l’accusa di omicidio. La scelta del soggetto, con la vittoria dell’eroe d’Israele sul gigante filisteo Golia, si deve probabilmente allo stesso pittore. David non manifesta un fiero atteggiamento di trionfo mentre regge e osserva il capo mozzato di Golia; la sua espressione è piuttosto di pietà verso quel “peccatore”, nel cui viso Caravaggio avrebbe raffigurato il proprio autoritratto. La descrizione del volto di Golia, così vividamente espressiva nella fronte corrugata, la bocca spalancata per l’ultimo respiro, lo sguardo sofferente, l’incarnato esanime, rappresenta il risultato del dramma umano vissuto dall’artista. L’iscrizione che compare sulla spada “H.AS O S” è stata sciolta dalla critica con il motto

Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, San Giovanni Battista

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, San Giovanni Battista (1609-1610) Galleria Borghese - Roma Probabilmente la tela fa parte delle tre portate dall’artista durante il viaggio da Napoli a Roma, intrapreso nel 1610, con la speranza di ottenere la grazia dalla condanna a morte per omicidio inflittagli (1606) da Paolo V. L’intento era quello di ottenere l’intercessione presso il papa, offrendo in dono le opere al cardinal nepote Scipione Borghese, appassionato collezionista che già possedeva la Madonna dei Palafrenieri, Il ragazzo con il canestro di frutta e l’Autoritratto in veste di Bacco. Nei pressi di Palo, sulla costa a nord di Roma, Caravaggio per uno scambio di persona venne imprigionato per due giorni, perdendo così la nave che portava il suo bagaglio. Nel disperato tentativo di recuperarlo, trovò la morte sulla spiaggia di Port’Ercole. Il dipinto è stato tradizionalmente identificato come una variazione introspettiva

Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, Madonna dei Palafrenieri

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, Madonna dei Palafrenieri (1605-1606) Galleria Borghese - Roma Il dipinto fu commissionato dalla Arciconfraternita dei Palafrenieri per il proprio altare, dedicato a Sant’Anna, nella nuova basilica di San Pietro. L’opera rimase nella sede originaria solo pochi giorni, poi venne trasferita nella chiesa di Sant’Anna dei Palafrenieri e infine acquistata dal cardinale Borghese. Sono ancora incerte le cause della sua rimozione dall’altare: forse per motivi di decoro – vista la scollatura della Vergine e la nudità di un bambino non più in fasce – oppure per ragioni di carattere teologico, o più probabilmente per assecondare il desiderio di possesso del cardinal Scipione, nella cui collezione subito dopo il dipinto entrò a far parte. Caravaggio illustra il tema dell’Immacolata Concezione dipingendo la Vergine, simbolo della Chiesa, mentre schiaccia il serpente del Peccato aiutata dalla spinta del p