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ARTEMISIA GENTILESCHI, GIUDITTA DECAPITA OLOFERNE (1612)

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© Photo by Massimo Gaudio L'Arte di fotografare l'Arte Artemisia Gentileschi, Giuditta decapita Oloferne (1612), Olio su tela, Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte Artemisia Gentileschi con la sua bravura è riuscita ad emergere in quello che una volta era considerato come un mondo artistico dominato dalla pittura maschile.  Artemisia subì uno stupro all'età di ventuno anni da parte del pittore paesaggista Agostino Tassi, collaboratore del padre di lei Orazio. Quanto vissuto dall'artista, nella rappresentazione pittorica fa sì che si sia immedesimata nella figura di Giuditta mentre conficca la spada nel collo di Oloferne aiutata dalla fantesca Abra. La tela fu realizzata l'anno successivo la violenza seguendo lo stile caravaggesco, diventando così uno dei capolavori di Artemisia più apprezzati. Fu uno degli migliori artisti capace di comprendere al meglio lo stile di Caravaggio e di metterlo in pratica, infatti, come per la versione del Merisi, anche Artemisia

CARAVAGGIO, GIUDITTA E OLOFERNE (1600 ca.)

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© Photo by Massimo Gaudio L'Arte di fotografare l'Arte Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, Giuditta e Oloferne (1600 ca.) Olio su tela, cm. 145 x 195 Senza togliere nulla agli altri musei di Roma, la Galleria Nazionale di Arte Antica Palazzo Barberini è uno dei musei che preferisco perché oltre alla bellissima architettura che si deve a Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Carlo Maderno, al suo interno ci sono opere di grande valore e interesse come, ad esempio, le opere che sono racchiuse in una sala a Lui dedicata. Mi riferisco alla sala 20 dedicata a Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO (Milano 1571 - Porto Ercole 1610). Al suo interno oltre a opere di pittori importanti come Giovanni Baglioni e Orazio Borgianni classificati come caravaggisti, ci sono tre opere dell'artista milanese tra cui un capolavoro della pittura italiana. Mi riferisco al Giuditta e Oloferne realizzato nel 1599. Le fotografie parlano da sole, raccontano l'intensità della scena rappresen

GALLERIA BORGHESE

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© Photo by Massimo Gaudio L'Arte di fotografare l'Arte Galleria Borghese Incastonato come una gemma preziosa all'interno del parco di Villa Borghese, si trova un palazzetto che fu la residenza della famiglia Borghese già dall'inizio del XVII secolo con Camillo , salito al soglio pontificio come Paolo V (1605-1621). Molte delle opere che oggi possiamo ammirare all'interno di Galleria Borghese, sono state raccolte dal nipote prediletto di Paolo V, il cardinale Scipione Caffarelli Borghese (1577-1633). Il 1607 è stato l'anno che ha visto gli inizi dei lavori per la costruzione del palazzo sotto la direzione di Flaminio Ponzio , ultimati successivamente da Giovanni Venanzio e rinnovati a partire dal 1770 da Domenico Asprucci dietro richiesta di Marcantonio V Borghese (1730-1800). In questa ultima fase sono stati curati soprattutto gli interni con la decorazione affidata a pittori di rilievo  quali  Mariano Rossi, Domenico Corvi, Christoph Unterberger, Anton vo