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VILLA BORGHESE, TEMPIO DI ESCULAPIO E IL LAGHETTO

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L'Arte di fotografare l'Arte © Photo by Massimo Gaudio Il Laghetto ed il Tempio di Esculapio Villa Borghese  deve il suo nome alla prima residenza del Cardinal Scipione Borghese, il “Casino Nobile”, fatto edificare all’inizio del Seicento su progetto di Flaminio Ponzio e di Giovanni Vasanzio e trasformato nel Novecento in museo, la  Galleria Borghese , nel quale sono conservati capolavori di artisti quali Raffaello, Tiziano, Caravaggio, Bernini e Canova. All'interno sono situati vari edifici che ospitano altri due musei: Il  Museo Carlo Bilotti  e il  Museo Pietro Canonica , entrambi con  Ingresso Libero.  Si trova nel quartiere Pinciano e si estende per 80 ettari. Tra le tante altre meraviglie, ce n'è una che merita attenzione, ovvero il laghetto situato nella parte settentrionale della villa. È formato da un bacino artificiale poco profondo, al suo interno si trova un isolotto anch'esso artificiale, dove è stato costruito nel XVIII secolo un tempio dedicato a Escu

VILLA BORGHESE

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L'Arte di fotografare l'Arte © Photo by Massimo Gaudio Il  Parco di Villa Borghese  si estende per 80 ettari all'interno del quartiere Pinciano e occupa una vasta area nel cuore della città, compresa tra il tratto delle Mura Aureliane che unisce Porta Pinciana a Piazzale Flaminio. La Villa è sicuramente tra le più ricche di testimonianze artistiche con edifici, sculture, monumenti e fontane, opere di illustri artisti dell'arte barocca, neoclassica ed eclettica, in più al suo interno ci sono alberi secolari, laghetti, giardini all'italiana e grandi spazi liberi. Comprende una gran quantità di specie sempreverdi, tra cui lecci e platani, pini domestici con esemplari bicentenari, abeti, cedri, oltre a piante di alloro e bosso. Per la grande concentrazione di strutture museali e culturali, una su tutte la Galleria Borghese, la Villa è definita come Parco dei Musei. Preziosi arredi ornavano il Parco: fontane e piccole fabbriche, quali la Mostra dell'Aqua Felix, la fo

Paolo Caliari detto Paolo Veronese alla Galleria Borghese

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Paolo Caliari detto VERONESE, La predica del Battista (1562) Come il dipinto raffigurante la Predica di S. Antonio da Padova (inv.101 ), la tela venne inviata nel 1607 come dono del patriarca di Aquileia al cardinale Scipione Borghese. La composizione della tela si mostra estremamente innovativa, sia per la figura del Battista – posto significativamente al centro della composizione – sia per il taglio prospettico articolato su tre piani successivi. L’effetto ‘in controluce’ sulla figura del predicatore evidenzia la tecnica del ‘cromatismo’ veronesiano, espressa dalla novità delle ‘ombre colorate’, ottenute mediante l’accostamento di colori puri e i contrasti tra tinte calde e fredde, secondo un principio individuato da Leonardo e ripreso dalla pittura moderna. (testo tratto dal sito Galleria Borghese) Paolo Caliari detto VERONESE,  La predica di Sant'Antonio da padova(1580) Anche questo dipinto, come la Predica del Battista (inv.1