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Visualizzazione dei post con l'etichetta Allegoria della pittura

AMEDEO BOCCHI, NEL PARCO (1919)

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© Photo by Massimo Gaudio Amedeo Bocchi, Nel parco (1919) Il dipinto è del pittore parmigiano Amedeo Bocchi (Parma 1883 - Roma 1976). Il titolo dell'opera è Nel Parco, un olio su tela del 1919 ambientato in una villa romana che si chiama Strohl-Fern, diventata un punto di riferimento degli artisti romani nei primi decenni del '900. La modella ritratta è Niccolina e da poco è diventata la sua seconda moglie. È elegantemente seduta sul bracciolo della poltrona e tutto intorno a sé, la vegetazione lussureggiante crea un ambiente rilassante. Sono onorato che la mia fotografia sia stata scelta per realizzare la copertina del calendario di Amedeo Bocchi edito da Fine Paper in Italy (ultima fotografia). Vi ringrazio. Arrivederci al prossimo articolo. Massimo

La fuga di Enea da Troia di Federico Barocci

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L'Arte di fotografare l'Arte © Photo by Massimo Gaudio Federico Barocci detto il FIORI, La fuga di Enea da Troia (1598) L’opera, firmata e datata, è documentata come replica del dipinto per Rodolfo II d’Asburgo, purtroppo perduto. La rappresentazione di questo episodio della storia di Enea costituisce un unicum nella produzione del pittore urbinate, costantemente impegnato su temi religiosi o ritratti. Non è chiaro come la tela sia giunta in Collezione, ma si ipotizza che sia stato lo stesso committente, Giuliano della Rovere, a donarla al cardinal Scipione. Nella tela si riconoscono riferimenti a due famosi artisti urbinati: Raffaello, per la ripresa dell’affresco con l’Incendio di Borgo in Vaticano, e Donato Bramante, per la presenza sullo sfondo del tempietto di S.Pietro in Montorio al Gianicolo.  (testo tratto dal sito della Galleria Borghese) Autore: Federico Barocci detto il Fiori   (Urbino 1535 -1612) Titolo: La fuga di Enea da Troia Datazione:

ALLEGORIA DELLA PITTURA DI ARTEMISIA GENTILESCHI

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Artemisia Gentileschi (?), Allegoria della pittura 1630-1635) - Palazzo Barberini - Roma Questo intrigante dipinto pone un interessante problema di identità. L'identità del suo autore innanzitutto: forse Artemisia Gentileschi durante il suo soggiorno a Napoli (1630-1638), o forse il francese Simon Vouet (Parigi 1590 - 1649), con una datazione intorno gli anni venti del Seicento. E l'identità dei due personaggi che compaiono sulla tela: il volto maschile presenta tratti somatici così fortemente connotati da far pensare che si tratti di un ritratto; la figura femminile, riccamente abbigliata ed incoronata da lauro, rappresenta invece l'Allegoria della pittura e potrebbe celare, forse, un autoritratto - idealizzato - dalla stessa Artemisia mentre rende omaggio a un committente o a un amico. Tuttavia, non si può escludere che la storia vada ribaltata: che l'autoritratto dell'autore sia quello che compare sulla tel