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TINTORETTO (JACOPO ROBUSTI), GIUDITTA E OLOFERNE (1577-1578)

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© Photo by Massimo Gaudio L'Arte di fotografare l'Arte Jacopo Robusti detto TINTORETTO e bottega, Giuditta e Oloferne (1577-1578) olio su tela - Museo Nazionale del Prado, Madrid Il dipinto realizzato da Tintoretto e dalla sua bottega è conservato presso il Museo Nazionale del Prado a Madrid. Le sue notevoli dimensioni (188 x 251 cm) hanno dato la possibilità all'artista di inserire all'interno della scena molti elementi che permettono di coinvolgere l'osservatore, iniziando dai corpi di Giuditta e la sua ancella che rendono movimentata la scena. La prima vestita in modo elegante intenta a coprire con una coperta il corpo di Oloferne ormai senza vita, mentre la seconda è stata ritratta mentre termina di mettere la testa del condottiero Assiro all'interno della sua bisaccia. I tre personaggi sarebbero già sufficienti, ma a completamento della tragica scena, Tintoretto ha voluto inserire particolari che la rendono ancor più ricca, in particolare ha voluto evidenzi

ANTONIO CANOVA: BELLEZZA, PUREZZA, PERFEZIONE

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© Photo by Massimo Gaudio L'Arte di fotografare l'Arte Gaspare Landi, Ritratto di Antonio Canova (1806) Galleria Borghese, Roma Nulla avviene per caso, e se il primo incontro con l'arte è stato folgorante lo devo ad Antonio Canova. Un giorno del 1992 lessi sulle pagine di un quotidiano, di una mostra dedicata ad Antonio Canova riguardante opere provenienti dall'Hermitage di San Pietroburgo, così, incuriosito e accompagnato dalla mia inseparabile fotocamera, andai a vedere quella mostra. Ovviamente rimasi estasiato dalla bellezza delle opere esposte, la stessa sensazione che ho avuto nel 2019 alla mostra a lui dedicata dal titolo Canova: Eterna Bellezza sempre a Roma. Ormai è passato molto tempo dal 1992 e il ricordo è lontano, di sicuro però la grazia delle forme femminili come Le Grazie, oppure quella di Ebe e la Danzatrice con le mani sui fianchi, oppure ancora Amore e Psiche, Orfeo, Amorino alato, Maddalena penitente e altre ancora, sono rimaste impresse nella mia me