PIETRO LOMBARDI, FONTANE DEI RIONI DI ROMA

© Photo by Massimo Gaudio

L'Arte di fotografare l'Arte


Pietro Lombardi è stato un architetto e scultore italiano del '900, molto conosciuto a Roma per essere stato, tra l'altro, l'autore di molte fontanelle rionali sparse sul territorio cittadino. Nel 1925 l’Ufficio delle Antichità e Belle Arti del Comune di Roma gli commissionò la realizzazione delle fontane tutte allusive nelle decorazioni, agli stemmi dei rioni o alle attività dei luoghi a cui le fontane si riferiscono.

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Fontana degli Artisti
Come noto, via Margutta nel Rione Campo Marzio è conosciuta in tutto il mondo come la via degli artisti e lo scultore, partendo da questa base, ha inserito nella Fontana degli Artisti un insieme di cavalletti, tavolozze, maschere, pennelli e compassi, come chiaro riferimento alla vita artistica di cui la strada è un centro famoso sin dal '600. Fu inaugurata nel 1927 e precisamente il 27 ottobre del 1927, il giorno del quinto anniversario della marcia su Roma; infatti, sui due mascheroni da dove fuoriesce l'acqua, si trovano i riferimenti appena citati. L'acqua oltre dai mascheroni fuoriesce dallo snodo del compasso e si raccoglie nelle vasche sottostanti, infine un arco marmoreo con la scritta S.P.Q.R. incornicia questo omaggio a tutti gli artisti.
Fontana degli Artisti




Fontana delle Anfore
Testaccio è un rione di Roma. Al centro di esso si trova l'omonima piazza dove è stata collocata la Fontana delle Anfore.
La fontana fu inaugurata il 26 ottobre 1927, tre anni dopo il bando indetto dal Comune di Roma vinto dall'architetto Pietro Lombardi, il quale si ispirò al vicino Monte Testaccio costituito da frammenti di anfore provenienti dal vicino porto commerciale di Ripa grande sul fiume Tevere.
La sua collocazione nella piazza durò pochi anni a causa del cedimento del terreno sottostante, così l'intera fontana fu trasferita a poca distanza in piazza dell'Emporio vicino Ponte Sublicio.
Il Comune di Roma ha avviato agli inizi della seconda decade del nuovo millennio, un importante progetto di riqualificazione di piazza Testaccio trasferendo il mercato rionale in un nuovo spazio poco distante. La piazza liberata ha potuto così accogliere nuovamente la fontana nel luogo originario e con l'occasione sono stati ripristinati i 45 ugelli di alimentazione dell'acqua rimasti inattivi per moltissimo tempo, oltre all'inserimento di luci all'interno delle vasche rettangolari poste alla base del pinnacolo costituito da un insieme di anfore. La fontana interamente in travertino è stata nuovamente inaugurata il 24 gennaio del 2015.

Fontana delle Anfore





Fontana dei Libri
Nel 1927 l'architetto Pietro Lombardi realizzò la fontana rappresentativa del Rione Sant'Eustachio. Egli riuscì a unire due elementi molto rappresentativi del posto. Il primo è quello della testa di cervo simbolo del rione. Rappresenta il momento in cui il santo incontrò il cervo prima di convertirsi durante una battuta di caccia che, arrivato davanti un burrone si girò verso di lui e tra le corna apparve una croce luminosa con la figura di Gesù. L'altro elemento rappresentativo del rione sono i libri che fanno riferimento all'università della Sapienza sul cui muro la fontana è addossata.
La Fontana dei Libri si trova in via dei degli Staderari, tra Palazzo Carpegna e la chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza all'interno di una nicchia ricavata nel muro del palazzo che ospita quest'ultima. 
È costituita interamente in travertino, al suo interno sono raffigurati quattro libri poggiati sopra due mensole. Sopra di questi l'acqua fuoriesce da due cannelle e finisce nella vasca semicircolare sottostante, mentre altri due getti d'acqua che fuoriescono da due segnalibro, finiscono fuori dalla vasca sopra due grate poste direttamente sul selciato.
Sopra la fontana si trova un arco a tutto sesto con l'iscrizione S.P.Q.R. e all'interno dei libri e dell'arco, si trova la testa del cervo. Vorrei soffermarmi su quest'ultimo simbolo per due curiosità. Tra le corna del cervo, la croce è stata formata con il nome del rione e il suo riferimento numerico in numeri romani. Bene, sono tutti e due errati. La scritta in verticale (vedi i dettagli nella foto sottostante) S. EUSTACCHIO ha una "C" in più, inoltre il riferimento numerico del rione Sant'Eustachio è VIII, mentre è stato inciso il rione IV (Campo Marzio).

Fontana dei Libri






Fontana della Botte
Quando si entra nella parte più antica del Rione Trastevere, si entra in un mondo a parte, fuori dai rumori e dalla frenesia cittadina. Nel rione con le sue trattorie, con le sue case popolari medioevali di pochi piani affacciate su strade con ancora i sanpietrini che ricordano quelle dei paesi dei Castelli Romani. Nel rione un tempo era intenso il traffico del vino. A ricordare questa particolarità, nel 1927 l'architetto Pietro Lombardi progettò la Fontana della Botte che seguiva il progetto del 1925 dell’Ufficio delle Antichità e Belle Arti del Comune di Roma per la realizzazione di fontane tutte allusive nelle decorazioni, agli stemmi dei rioni o alle attività dei luoghi di Roma.
La fontana si trova in via della Cisterna quasi ad angolo con via di San Francesco a Ripa, addossata a una parete esterna di un palazzo. La fontana realizzata in travertino, si trova all'interno di una nicchia. Nella parte superiore, poggiata su una base, è raffigurata una botte dalla quale fuoriesce un getto d'acqua attraverso una cannella, che va a finire al centro di un tino sottostante. A destra e a sinistra della botte, appoggiate sulle mensole, si trovano raffigurate due misure, caratteristiche caraffe utilizzate nelle osterie e trattorie romane di un tempo. Anche da queste ultime fuoriescono zampilli d'acqua che vanno a finire in altrettanti bacini scavati nella base della fontana stessa. Per la protezione della fontana sono state realizzate quattro colonnine in travertino disposte a semicerchio.

Fontana della Botte





Fontana della Pigna
In piazza San Marco tra l'omonima basilica e piazza Venezia si trova la Fontana della Pigna, realizzata nel 1927 da Pietro Lombardi per rappresentare il Rione Pigna. La fontana si trova verso l'estremità del rione, al confine con il rione Campitelli per il semplice motivo che una volta nello stesso luogo si trovava una scultura bronzea a forma di pigna che ora si trova nel Cortile del Belvedere nei Musei Vaticani.
La fontana realizzata in travertino ha una forma elegante grazie a due corolle di tulipani stilizzate che sorreggono una pigna. L'acqua che è servita dall'acquedotto dell'Acqua Marcia, sgorga di due bocchette poste sulla base della pigna che dopo essere stata raccolta da varie vaschette sullo stelo, va a finire in due vaschette a terra.

Fontana della Pigna




La Pigna bronzea nel Cortile del Belvedere nei Musei Vaticani

Fontana delle Palle di Cannone
Di fronte a Borgo Pio nel Rione Borgo tra Castel Sant'Angelo e il Vaticano a pochi metri dal passetto di Borgo, si trova addossata al muro dell'università LUMSA la Fontana delle Palle di Cannone realizzata in travertino nel 1927 da Pietro Lombardi. Tra i due catini che raccolgono l'acqua che fuoriesce da due cannelle posizionate all'interno dell'arco a tutto sesto in travertino e mattoni, si trova una piramide di palle di cannone che richiamano il vicino Castello per secoli utilizzato come fortezza dalla Chiesa. Al centro delle palle di cannone spunta un mascherone dal quale fuoriesce l'acqua che va a finire in una vasca a livello base che veniva utilizzata come abbeveratoio per cavalli. Sulla parte superiore dell'arco incastonato tra i mattoni campeggia lo stemma comunale.


Fontana delle Palle di Cannone




Fontana delle Tiare
Una delle nove fontane realizzate per il Comune di Roma dall'architetto e scultore Pietro Lombardi nella seconda metà degli anni Venti del '900, è la Fontana delle Tiare.
Come accaduto per le altre fontane dei rioni, anche questa ha la peculiarità di mettere in evidenza simboli identificativi. La fontana si trova nel Rione Borgo dove è già presente la Fontana delle Palle di Cannone che abbiamo visto poco fa ed è collocata a pochi metri dal Passetto di Borgo vicinissima al Colonnato di San Pietro
La fontana realizzata interamente in travertino, è dedicata alla Città del Vaticano e come identificazione lo scultore ha inserito le chiavi di San Pietro e le tiare. Essa è stata posta su un basamento in rilievo pavimentato con piccoli cubi porfido che assumono una forma a trifoglio. Tre sono le vasche a forma di conchiglia che raccolgono l'acqua che fuoriesce dalle cannelle nelle teste delle sei chiavi scolpite (due per ogni conchiglia). Le tre vasche sono addossate al pilastro centrale dove alla sommità sono state scolpite quattro tiare riccamente lavorate a rilievo. Tra gli spazi lasciati liberi dalle coppie di chiavi, sono stati scolpiti lo stemma di Roma e quello del rione.
Fontana delle Tiare





Fontana del Timone
La Fontana del Timone si trova nel Rione Trastevere, ma questo non deve fuorviare dallo scopo per il quale è stata creata. In realtà la fontana rappresenta il Rione Ripa del quale è stato scolpito appunto il suo simbolo: il Timone.
Realizzata nel 1930 in travertino, la fontana è stata addossata al complesso di San Michele alla fine del Lungotevere Ripa proprio dove si trova l'antico Porto di Ripa Grande.
All'apice della fontana all'interno di un cerchio dove c'è la scritta R RIPA, si trova scolpito in rilievo un timone dal quale fuoriesce l'acqua da una cannella centrale che va a finire nel catino sottostante collegato al timone da una pala del timone stesso. Alle due estremità ci sono due piccole colonne dove è stato scolpito in rilievo un anello di ormeggio per le barche su ognuna di esse e al centro esce l'acqua che va a finire direttamente a terra dove ci sono dei fori per lo smaltimento delle acque. Ci sono gli stemmi del Comune di Roma posizionati direttamente sul muro fuori dal gruppo scultoreo che poggia su un grande gradino semicircolare pavimentato con cubetti di porfido.
Fontana del Timone






Fontana dei Monti
Siamo arrivati alla fine di questo viaggio alla scoperta delle fontane simbolo dei rioni romani. Anche se è l'ultima, in realtà la Fontana dei Monti rappresenta il primo rione di Roma. Nel Medioevo quando si diceva "li monti" si intendeva una vasta zona poco abitata che occupava tre dei sette Colli di Roma, ovvero l'Esquilino, il Viminale e parte del Quirinale. Questa introduzione è servita per spiegare meglio la composizione della fontana. 
Nel 1927 l'architetto e scultore Pietro Lombardi ha scolpito questa fontana in travertino riunendo i tre colli come una volta; infatti, ci sono tre piccoli colli e uno più grande che li sovrasta come a riunire "li Monti". Lombardi ha effettuato un gradevole gioco d'acqua. In ognuno dei colli ha scolpito due stelle contrapposte dalle quali fuoriesce l'acqua attraverso una cannella ciascuna. I colli sono posizionati a triangolo quindi di conseguenza ci sono tre vaschette che fanno da congiunzione tra i colli e raccolgono l'acqua dai due colli confinanti. 
Quello più grande presenta sette stelle in rilievo, come a significare i sette colli di Roma. Tre di esse, quelle in corrispondenza delle vaschette, hanno una cannella dalla quale fuoriesce l'acqua. Il gruppo scultoreo si trova rialzato rispetto al piano strada su un grande gradino di forma rettangolare pavimentato con cubetti di porfido. La fontana si trova in via di San Vito, a metà strada tra la Basilica di Santa Maria Maggiore e piazza Vittorio Emanuele nel Rione Esquilino e non nel Rione Monti come si potrebbe pensare dal nome della fontana.


Fontana dei Monti





Vi ringrazio.

Arrivederci al prossimo articolo.

Massimo



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