ARCHITETTURA E ARTE NEL QUARTIERE E.U.R. IN ROMA

© Photo by Massimo Gaudio

L'Arte di fotografare l'Arte


Il quartiere E.U.R.

Il 26 dicembre del 1936, con la legge n. 174 venne istituito l'Ente Autonomo Esposizione Universale di Roma
Alla fine degli anni Trenta, iniziarono i lavori per la costruzione di un nuovo quartiere che avrebbe dovuto ospitare la grande Esposizione Universale Roma, l'E42, che si sarebbe dovuta svolgere nel 1942 ma purtroppo non ha avuto luogo per via della seconda guerra mondiale. Quella maestosa opera edilizia fu portata comunque a termine nel dopoguerra.
Ora faremo una passeggiata nel quartiere e nel tempo per conoscerlo meglio.

      Mettetevi comodi


Palazzo della Civiltà Italiana
Il Palazzo della Civiltà Italiana  è anche noto come Palazzo della Civiltà del Lavoro o meglio ancora più comunemente Colosseo quadrato. Fu progettato nel 1937 dagli architetti Giovanni Guerrini, Ernesto Lapadula e Mario Romano i quali pensarono di realizzarlo creando un cubo con tutte le facciate uguali e con la presenza di molteplici archi. I lavori iniziarono l'anno seguente e benché nel 1940 i lavori non fossero ultimati, venne comunque inaugurato però, come quanto successo per gli altri edifici pensati per l'Esposizione Universale a Roma (E.U.R.), anche per questo edificio i lavori furono interrotti e ultimati nel dopoguerra.
Nella sommità di ogni facciata è incisa sul travertino in caratteri maiuscoli una frase di una parte del discorso pronunciato da Benito Mussolini il 2 ottobre del 1935 che recita:

"un popolo di poeti di artisti di eroi
di santi di pensatori di scienziati
di navigatori di trasmigratori"

All'interno degli archi che si trovano nel pianoterra si trovano 28 statue, ognuna di esse raffiguranti le virtù del popolo italiano, mentre ai quattro angoli del basamento si trovano statue raffiguranti i Dioscuri realizzate da Publio Morbiducci e Alberto Felci.
La bellissima e particolare architettura dell'edificio si è prestata nel corso degli anni al mondo del cinema, diventando scenografia o sfondo di grande impatto negli spot pubblicitari, film e telefilm sia nazionali che internazionali. Anche Topolino nel 1993 per il suo 60° anniversario ha scelto il Colosseo quadrato per abbracciare i suoi fans.
L'edificio si trova in una zona che si chiama Quadrato della Concordia situata in un punto molto alto del quartiere che lo rende ben visibile da molte parti di Roma.
Ovviamente anche il sottoscritto ama questo edificio, come del resto molti fotografi di architettura, perché capace di regalare spunti per fotografie emozionanti.


Palazzo della Civiltà Italiana






L'esterno per il 60° anniversario di Topolino nel 1993


Il Fungo
Sopra una piccola collina lambita da via Cristoforo Colombo a due passi dal Palazzo dello Sport e più precisamente in piazza Pakistan, si erge quello che viene chiamato comunemente Fungo dell'EUR.
In realtà si tratta di un serbatoio idrico costruito in vista dei Giochi Olimpici di Roma del 1960 e serve per l'approvvigionamento di acqua non potabile utile per rifornire la cascata e i giochi d'acqua che dalla base del Palazzo dello Sport, scende fino ad arrivare al sottostante laghetto artificiale.
Fu costruito tra il 1957 e il 1958 su progetto degli ingegneri R. Colosimo, S. Varisco e l'architetto A. Martinelli, è alto circa 52 metri ed è stato realizzato con una struttura in cemento armato contenente un serbatoio di 30 metri di diametro in grado di contenere 2.500 metri cubi d'acqua che viene pescata dal laghetto artificiale e poi immessa nella rete antincendio e di irrigazione di tutto il quartiere EUR. Alla base della struttura si trova un bar, mentre nella sua sommità viene ospitato un ristorante panoramico progettato nel 1961 e terminato nel 1964 dall'architetto Lorenzo Monardo su richiesta del tenore Mario Del Monaco, il quale volle realizzare un ristorante di lusso in quello che è il quattordicesimo piano.

Il Fungo




Il Palazzo dello Sport, il Giardino della cascata e il Fungo con in primo piano il laghetto artificiale in una fotografia del 1990

Il Giardino della Cascata

Stretto tra le carreggiate della Cristoforo Colombo ai piedi del Palazzetto dello Sport si trova il Giardino delle Cascate, un gioiello dell'architettura paesaggistica realizzato dall'architetto Raffaele De Vico nel 1961. Si estende su un'area di circa 42.000 mq, dove il punto forte dell'opera è un articolato sistema di cascate, fontane e vasche d'acqua, contornate da aree verdi arricchite da scogliere, pietre naturali e piante di diverse specie. Il Giardino delle Cascate è unico nel suo genere nella capitale ed è costituito da due sezioni: La prima è caratterizzata da due passeggiate con tornanti e scaloni che portano ai due belvederi superiori, mentre la seconda è caratterizzata da due cascate.
L'acqua che viene fornita dal vicino serbatoio più comunemente noto come il Fungo, provoca la prima cascata. L'acqua si raccoglie in una vasca che si stringe fino ad arrivare alla cascata successiva e come nella prima, ai piedi di essa l'acqua forma un'altra vasca. Successivamente l'acqua scende a valle superando quattro gradoni centrali che formano altrettante piccole cascatine rese ancor più gradevoli da getti d'acqua laterali prima di arrivare nel sottostante Laghetto dell'EUR. Fanno da coreografia un sistema di canaletti laterali che riprendono il gioco d'acqua di quello centrale, getti d'acqua compresi.
Il Giardino delle cascate fu inaugurato il 29 giugno del 1961, ma la sua apertura al pubblico durò soltanto pochi anni. Per fortuna la società proprietaria EUR S.p.A., nel 2010 decise di apportare un importante opera di ammodernamento del loro impianto di sollevamento delle acque, così dopo più di 55 anni di chiusura dal giorno della sua inaugurazione, il 5 maggio del 2017 il Giardino è stato riaperto al pubblico soltanto nella fascia che va dalle ore 7,00 e le 20,30.
Le cascate centrali

Il canale laterale destro

La cascata inferiore

I gradoni che scendono verso il laghetto artificiale dell'EUR
Uno dei scaloni

Parco Centrale del Lago
Comunemente chiamato Laghetto dell'EUR, esso si trova all'interno di un bacino artificiale. Negli ultimi anni non ha vissuto un bel periodo per via dei lavori per la costruzione dell'acquario. È stato per molto tempo ridotto e deturpato dal cemento, in più quei grattacieli grigio chiaro che si vedono nelle fotografie, per il momento si vede solo lo scheletro quindi per fare una bella foto e rivedere lo skyline come una volta, bisognerà aspettare chissà quanto ancora. Consoliamoci nel frattempo con queste fotografie fatte in una primavera di quasi trent'anni fa dove si vedono gli alberi Sakura (Ciliegi giapponesi da fiore) donati proprio dal Giappone nel 1959, in un tratto della strada pedonale che circonda il laghetto che prende il nome proprio dal Paese del Sol Levante chiamata appunto passeggiata del Giappone.

Il laghetto con lo skyline nel 1991





Il laghetto con lo skyline attuale


Il Palazzetto dello Sport quando si chiamava Palaeur



Palazzo E N I
Una delle meraviglie del quartiere EUR è sicuramente il laghetto che fu concepito nel progetto iniziale del 1936, ma inaugurato solamente nel 1962. A cavallo tra gli anni '50 e '60, sulla sua sponda a Sud-Est fu costruito per volere di Enrico Mattei il Palazzo ENI, chiamato anche Palazzo di vetro, come nuovo centro direzionale di Roma. Il grattacielo che fu progettato dagli architetti Ugo Ratti e Marco Bagicalupo nel 1960, si sviluppa per 21 piani fuori terra e due interrati e arriva a un'altezza di 85,5 metri, con le due facciate principali ricoperte in vetro di colore verde azzurro incastonati in profili di alluminio. I lavori iniziarono nel 1961 e terminarono l'anno successivo con l'inaugurazione avvenuta nell'Agosto del 1962 da parte del presidente Mattei in pieno miracolo economico italiano. Gli anni sessanta ci hanno lasciato molte opere architettoniche moderne e questa è sicuramente una delle migliori della città.

Palazzo ENI




Il laghetto con il Palazzo ENI a metà degli anni '80

Grattacielo Italia
Forse non tutti sanno che una volta piazza Guglielmo Marconi nel quartiere EUR si chiamava piazza Italia. Al centro di essa è situato l'obelisco dedicato a Guglielmo Marconi, nella parte a Est si trovano ben cinque musei mentre nella parte a Ovest si trova il Grattacielo Italia o come viene chiamato ora Palazzo Italia.
Grattacielo Italia venne eretto nel 1960 su progetto dell'architetto Luigi Mattioni che diede un affaccio sulla piazza a quello che in origine era chiamato Complesso Italia. È composto da venti piani fuori terra e due interrati, una monumentale scalinata di accesso, per un'altezza di 71 metri. La facciata con la sua semplicità geometrica lineare, ma comunque di enorme impatto visivo, mantiene, anche dopo il restauro terminato nel 2017 dove è stato sostituito l'intero involucro esterno, il progetto originario in cui l'alternanza delle lesene metalliche dialogava con i pannelli oscuranti in alluminio creando così un mosaico sempre in movimento.

Il Grattacielo Italia




Il Grattacielo Italia prima della ristrutturazione

Obelisco di Marconi
Al centro di piazza Guglielmo Marconi, si trova una stele alta 45 metri in marmo di Carrara dedicata al grande scienziato italiano commissionata da Mussolini nel 1937. L'opera è dello scultore carrarese Arturo Dazzi il quale ha scolpito 92 bassorilievi con allegorie e i momenti significativi di Marconi. La stele a causa della guerra è rimasta incompiuta, ma lo stesso scultore è riuscito a terminare il lavoro nel 1959 e nello stesso anno c'è stata una solenne inaugurazione in occasione dei giochi olimpici del 1960.

Obelisco di Marconi

Piazza Guglielmo Marconi
Piazza Guglielmo Marconi

Piazza Guglielmo Marconi

Piazza Guglielmo Marconi


Basilica dei Santi Pietro e Paolo
La Basilica dei Santi Pietro e Paolo è posta sul punto più alto del quartiere EUR. I lavori per la sua costruzione iniziarono nel 1939, ma vennero sospesi durante la Seconda Guerra Mondiale, per essere poi ripresi e terminati nel 1955. Eretta a parrocchia l'8 Dicembre 1958, fu consacrata il 29 Giugno 1966 ed infine elevata alla dignità di basilica minore nel 1967. La progettazione fu affidata all'architetto Arnaldo Foschini che concepì il tempio a pianta centrale, a croce greca e con una cupola emisferica che, con il suo diametro di 32 metri, è annoverata tra le più imponenti di Roma. Il rivestimento esterno è in travertino, mentre sostanzialmente al suo interno l'architettura moderna offre poche soluzioni di arredo. Sopra l'altare maggiore, sullo sfondo dell'abside, domina la figura di Cristo trionfatore, opera dello scultore Attilio Selva, inserita in un mosaico, opera del figlio Sergio, che rappresenta il martirio e la glorificazione degli apostoli Pietro e Paolo. Oltre all'altare maggiore, ci sono due cappelle laterali contrapposte dedicate all'Immacolata Concezione e a San Francesco d'Assisi. Una nota particolare la riserverei per il Battistero, un gioiellino di forma ottagonale con la cupola a mosaico dorato e al centro del Battistero si trova il gruppo in bronzo poggiato sulla vasca battesimale raffigurante il battesimo di Gesù di Andrea Spadini.

Basilica dei SS. Pietro e Paolo


Le statue di S. Pietro e S. Paolo sono rispettivamente di Domenico Ponzi e di Francesco Nagni


Facciata laterale destra

Alessandro Monteleone, La crocifissione di san Pietro

Facciata laterale sinistra

 Carlo Pini, La decollazione di san Paolo

Due grandi angeli di Federico Papi

L'angelo di bronzo di Carmelo Abate

Le grandi statue dei santi verso la scalinata

Altare maggiore

Cristo trionfatore e il martirio e la glorificazione degli apostoli Pietro e Paolo, Attilio e Sergio Selva

Cappella dell'Immacolata Concezione

Cappella di san Francesco d'Assisi

Transetto circolare e Cupola

Cupola

Battistero

Battistero, Andrea Spadini, Il battesimo di Gesù

Battistero, Cupola


Palazzo dei Congressi
Negli anni trenta, per accogliere l'Esposizione Universale a Roma (E.U.R.), fu ideata la costruzione di un quartiere atto a ospitarla. Molti edifici nel quartiere vennero iniziati ma con l'avvento della seconda guerra mondiale, purtroppo per ovvie esigenze, i lavori subirono una battuta d'arresto. I lavori ebbero una ripresa all'inizio degli anni cinquanta e alcuni di essi furono destinati momentaneamente a ospitare le gare olimpiche che si svolsero a Roma nel 1960. Uno di questi edifici è il Palazzo dei Congressi, progettato da Adalberto Libera, iniziato nel 1938 e completato nel 1954, che per l'occasione ospitò le gare di scherma. Finite le olimpiadi, la struttura venne utilizzata da lì in poi per ospitare congressi, manifestazioni di vari tipi. Io ricordo molto volentieri verso la fine degli anni settanta, una manifestazione che riguardava il mondo della musica e dell'Hi-FI. Ricordo che all'interno del grande salone quadrato di 45 metri per lato ca., si sentiva distintamente ogni singolo prodotto esposto, non c'era confusione perché il soffitto alto della struttura non produceva un ritorno sgradevole dei suoni. In ogni modo la struttura per la sua bellezza architettonica si presta a essere fotografata, con le sue forme lineari è il paradiso di ogni fotografo di architettura.

Palazzo dei Congressi



Atrio, Tutte le strade conducono a Roma, affresco realizzato da Achille Funi nel 1943






Museo della Civiltà Romana
L'edificio che ospita il Museo della Civiltà Romana si trova nel quartiere EUR. La monumentale struttura architettonica fu progettata dagli architetti Aschieri, Bernardini, Pascoletti e Peressutti, vincitori di uno dei concorsi banditi per la costruzione degli edifici più rilevanti dell'Esposizione Universale di Roma nel 1942. È formata da due corpi simmetricamente paralleli con la quasi totalità di assenza di finestre, con le mura ricoperte da un bugnato in tufo scuro, collegati tra loro da uno scenografico colossale colonnato in travertino. Come accadde per il resto degli edifici del progetto originale previsto per l'E42, anche questo subì l'interruzione dei lavori per via del secondo conflitto mondiale, che però ripresero negli anni '50 dal Comune di Roma, anche grazie al fatto che la FIAT si assunse l'onere del completamento dell'edificio, infatti in ricordo di ciò, la piazza in cui si trova è stata dedicata a Giovanni Agnelli.
Il museo è temporaneamente chiuso per lavori di riqualificazione e messa in sicurezza, ma una volta riaperto si potranno ammirare i manufatti realizzati come vere e proprie opere d'arte come ad esempio i calchi completi della Colonna Traiana a grandezza naturale ed il grande plastico della Roma Imperiale oltre a calchi di statue, busti, iscrizioni, rilievi, suppellettili, oggetti di uso domestico, strumenti di lavoro e così via.
Come capita spesso nel quartiere, anche questo spazio è stato spesso utilizzato come set pubblicitario e cinematografico com'è accaduto per esempio nel 2015 per il film "Spectre" della serie 007.

Museo della Civiltà Romana

Piazza Giovanni Agnelli










Il Portico e la Fontana di Palazzo Uffici
Il Palazzo Uffici fu il primo edificio a essere costruito in occasione del progetto per l'Esposizione Universale di Roma che si sarebbe dovuta svolgere nel 1942. Inaugurato nel 1939 su progetto dall'architetto Gaetano Minnucci, è attualmente sede dell'Ente EUR S.p.A.
Una delle peculiarità di questo edificio, è il Salone delle Fontane, dove nello spazio esterno si sviluppa un monumentale porticato a pilastri dove di fronte trova spazio una grande fontana suddivisa in tre bacini rivestiti all'interno con mosaici alla veneziana in verde opalino. I zampilli dei giochi d'acqua convergono verso il centro delle vasche, mentre al di fuori di esse lungo il perimetro, si trovano mosaici realizzati da Gino Severini, Giulio Rosso e Giovanni Guerrini.
Alzando lo sguardo sopra il porticato, non si può non notare l'iscrizione di una frase tratta dal discorso pronunciato da Benito Mussolini al Campidoglio il 31 dicembre del 1925. Egli nel discorso riprendeva l'espressione usata anche da Giuseppe Mazzini durante il Risorgimento italiano, profetizzando che un giorno la "Terza Roma" (la prima era quella antica, la seconda quella dei papi) avrebbe visto espandere il proprio territorio fino al mare:

"LA TERZA ROMA SI DILATERA' SOPRA ALTRI COLLI LUNGO LE RIVE DEL FIUME SACRO SINO ALLE SPIAGGE DEL TIRRENO"

Il portico di Palazzo Uffici








I mosaici di Depero e Prampolini
Tra le tante opere architettoniche sparse nel quartiere ci sono due grandi mosaici realizzati da due grandi artisti futuristi quali Fortunato Depero ed Enrico Prampolini.
I due grandi mosaici si trovano all'inizio di viale della Civiltà Romana al confine con piazza Guglielmo Marconi e sono situati sulle pareti esterne dei altrettanti musei: Le Professioni e le Arti di Fortunato Depero sulla parete del Museo dell'Alto Medioevo, mentre Le Corporazioni su quella del Museo delle tradizioni popolari. Il mosaico di Depero mette in evidenza varie figure professionali e artistiche e vengono ricordate per iscritto molte di esse come ad esempio avvocati, musicisti, giornalisti, medici, infermieri, ragionieri, architetti, insegnanti e altri ancora. Il mosaico di Prampolini sulle Corporazioni, utilizza uno sfondo che rimanda al primo e dove si riconoscono il Commercio, l'Industria, il Credito e l'Agricoltura. Sotto ogni mosaico è stata posta una targa che ricorda il loro restauro che recita: "Restaurato dall'Ente EUR con il contributo della Banca di Roma anno 1992"

Fortunato Depero, Le Professioni e le Arti

Enrico Prampolini, Le Corporazioni





La grande vetrata policroma di Giulio Rosso
Il Museo della Civiltà dal Giugno del 2016 racchiude un insieme di cinque musei tematici che si trovano nel quartiere EUR e più precisamente in piazza Guglielmo Marconi. Tra questi c'è il Museo Preistorico Etnografico Luigi Pigorini. Al suo interno si trova una vetrata policroma realizzata dal pittore, decoratore e illustratore toscano Giulio Rosso. L'opera monumentale ultimata nel 1943, fu pensata nel progetto originario per la Esposizione Universale Roma, l'E42, che si sarebbe dovuta svolgere nel 1942 ma mai avvenuta per via della Seconda Guerra Mondiale. Nell'ambiente attuale si trova in un contesto diverso da quello originale, infatti era destinato a contenere una mostra sulle scienze, per questo vi sono raffigurati i segni zodiacali, le costellazioni, gli strumenti astronomici, la concezione geocentrica ed eliocentrica dell'universo. Per via degli eventi bellici, si pensò di mettere al riparo l'opera smontata in casse di legno numerate che vennero ricoverate all'interno della struttura, ma subirono comunque dei danni importanti, perciò si rese necessario un restauro e soltanto nel 1986 venne posta in opera.

Giulio Rosso, Vetrata policroma

Lo scalone del Museo



C'era una volta il LunEur
Quanti ricordi! Da ragazzo insieme ai miei amici andavo spesso in quello che era una volta il parco divertimenti più bello e più grande della città. Si trova nel quartiere Europa o più comunemente chiamato EUR e proprio da questa ultima denominazione nasce il nome LunEUR, realizzato nel 1953 dall'Ente Autonomo Esposizione Universale di Roma, su un'area di 68.000 m² in via delle Tre Fontane, adiacente al Parco degli Eucalipti, in occasione della Fiera Internazionale dell'Agricoltura svoltasi in quell'anno. Il terreno è di proprietà di EUR S.p.A, che dal 1963 in poi ha concesso l'utilizzo dell'area a due società. Quella attuale, la Cinecittà Entertainment, nel Gennaio 2016 iniziò i lavori di ristrutturazione e riqualificazione del parco e a Dicembre dello stesso anno fece l'inaugurazione con il nome Luneur Park, dedicandolo principalmente ai bambini di età da 0 a 12 anni e le loro famiglie. 
Nel periodo precedente, ovvero dagli anni '60 fino al 2007, la vecchia gestione portò il Parco a essere tra i più importanti in Europa e fu utilizzato per molti decenni come set per film e pubblicità. Il periodo con più affluenza di pubblico è stato sicuramente quello che va dagli anni '80 agli anni '90 e le foto di questo articolo sono riferite proprio a quel periodo. Erano molte le attrazioni presenti che ora non ci sono più (a eccezione della ruota panoramica) e quelle delle foto ricordano soltanto alcune di esse, che in qualche modo sono tra quelle che più mi hanno divertito.





Altri Luoghi

Largo Virgilio Testa

Palazzo delle Poste Italiane

Parco del Ninfeo

Piazza John Kennedy

Piazzale delle Nazioni Unite

Piazzale Giulio Pastore, Palazzo dell'INAIL

Via Cristoforo Colombo


Vi ringrazio.

Arrivederci al prossimo articolo.

Massimo

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