Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2022

MARCO BIGIO, LE TRE PARCHE (1530-1540)

Immagine
© Photo by Massimo Gaudio L'Arte di fotografare l'Arte Marco Bigio, Le tre Parche (1530-1540) Olio su tela, cm. 200 x 212 Un grande dipinto si fa notare all'interno della Sala 15 dedicata alla pittura senese a Palazzo Barberini. Si tratta di un'opera di Marco Bigio dal titolo Le tre Parche realizzato nel periodo che va da 1530 al 1540. Nel dipinto l'artista raffigura le figlie di Giove e Temi che rappresentano il destino degli uomini.  A rappresentare la nascita, a destra è stata raffigurata Cloto con un rocchetto di filo bianco: ovvero è colei che fa iniziare la vita. A sinistra di trova Lachesi  che stabilisce la sorte e il destino intenta ad avvolgere un filo rosso, mentre al centro c'è Atropo che ha in mano una forbice pronta a tagliare il filo della vita, ma per farlo guarda i due amorini ai suoi piedi che estraggono a sorte il nome ci colui che deve morire inciso su delle medaglie di vari materiali, perché la natura umana è varia. Alle loro spalle ci s

LORENZO LOTTO, MATRIMONIO MIOSTICO DI SANTA CATERINA CON I SANTI GIROLAMO, GIORGIO, SEBASTIANO, ANTONIO ABATE E NICOLA DI BARI

Immagine
© Photo by Massimo Gaudio Lorenzo Lotto, Matrimonio mistico di santa Caterina con i santi Girolamo, Giorgio, Sebastiano, Antonio Abate e Nicola di Bari (1524), Olio su tela, cm. 98 x 115 Nella sala 13 al primo piano di Palazzo Barberini trova spazio soltanto un'opera pittorica esposta ed è quella dall'artista veneziano Lorenzo Lotto dal titolo Matrimonio mistico di santa Caterina con i santi Girolamo, Giorgio, Sebastiano, Antonio Abate e Nicola di Bari realizzata nel 1524 su commissione dei novelli sposi Marsilio e Faustina Cassotti per essere collocata nella loro camera. Le nozze sono presiedute da Maria che guardando verso lo spettatore, indica le due strade per il Signore: quella faticosa intrapresa da san Girolamo e quella di amorevole carità di santa Caterina; il Bambino nell'offrire una rosa alla santa ricorda che la passione per Cristo non è senza spine. Questo dipinto, oltre ad avere un forte significato religioso ha un risvolto meno nobile dettato da un aspetto p

Pedro Fernandez da Murcia, La visione del beato Amedeo Menez de Sylva a Palazzo Barberini

Immagine
  #artiebellezzeitaliane Photo by  Massimo Gaudio Pedro Fernandez da Murcia, La visione del beato Amedeo Menez de Sylva (1513-1514) Olio su tavola, cm. 277 x 320 Palazzo Barberini in Roma nelle scorse settimane ha riaperto dopo un nuovo riallestimento, undici sale espositive del piano terra che raccolgono opere che vanno dal Medioevo fino agli inizi del '500. Una di queste, la sala 8 per la precisione, ne contiene soltanto due tra le quali una è di grandi dimensioni. L'opera è dello spagnolo Pedro Fernandez da Murcia (Murcia 1480 ca. - dopo 1521) dal titolo La visione del beato Amedeo Menez de Sylva realizzato tra il 1513 ed il 1514. Dalla natia Spagna l'artista si trasferi in Italia ed ebbe i suoi primi contatti stretti con la cultura lombarda tanto che le sue opere in un primo tempo venivano scambiate per quelle di Bartolomeo Suardi detto il Bramantino e da qui gli venne dato l'appellativo di Pseudo-Bramantino. Fernandez viaggiò molto in Italia, passando anche per