Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Apollo di Vejo

L’IMMAGINE SOVRANA. URBANO VIII E I BARBERINI a Palazzo Barberini

Immagine
#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Gian Lorenzo Bernini, Ritratto di Urbano VIII, 1632, Marmo, cm. 83 Avrei potuto iniziare questo articolo in molti modi vista la grandiosità della mostra iniziata ufficialmente il 18 marzo scorso in occasione del quarto centenario della elezione al soglio pontificio di Maffeo Barberini col nome di Urbano VIII il 6 agosto 1623. Dicevo che avrei potuto iniziare in molti modi diversi, ma quello che più mi viene naturale è quello di dire che non si tratta di una mostra all'interno di uno dei più importanti musei d'Italia, perché è lo stesso museo ad essere "la mostra". Tutto Palazzo Barberini è interessato ad ospitare questo evento intitolato L’IMMAGINE SOVRANA. URBANO VIII E I BARBERINI, che in un percorso espositivo articolato in dodici sezioni, ha inizio dallo Spazio Mostre situato al pianterreno per poi proseguire alle sale monumentali e quelle normalmente utilizzate dalla collezione permanente situate al piano nobile. Lo

Apollo di Veio

Immagine
#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Apollo di Veio (510-500 a.C.) Museo Nazionale etrusco di Villa Giulia - Roma Ritrovata in frammenti nel 1916, la scultura in terracotta policroma rappresenta il dio Apollo, vestito con chitone e mantello, mentre incede a piedi nudi con il braccio sinistro teso in avanti e l’altro abbassato, forse a reggere l’arco.  Insieme ad altre statue anche questa era destinata a decorare la sommità del tetto del tempio di Portonaccio a Veio, dedicato alla dea etrusca  Menerva  (Atena) e datato alla fine del VI secolo a. C.  L’atteggiamento minaccioso di Apollo è, dunque, da mettere in relazione con la statua di Eracle esposta nella sala di fronte a lui e appartenente allo stesso contesto: il dio è pronto a lottare con l’eroe che ha appena catturato la cerva dalle corna d’oro, sacra a sua sorella Artemide.  Le statue di Portonaccio sono state attribuite al “Maestro dell’Apollo” appartenente all’ultima generazione di scultori in argilla (coro