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MUSEO NAZIONALE ETRUSCO DI VILLA GIULIA, LE TERRECOTTE DEGLI ETRUSCHI

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© Photo by Massimo Gaudio L'Arte di fotografare l'Arte Sarcofago degli Sposi da Cerveteri (VI sec.  a.C.) C'è un luogo a Roma, dove è esposto il più alto numero di reperti archeologici etruschi al mondo. Mi riferisco al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia , che solo la struttura merita una visita. Gli Etruschi avevano una manualità eccezionale ed erano molto bravi nella produzione di oggetti di uso comune in terracotta e in questo articolo ho voluto inserire molte fotografie di anfore, balsamari, coppe, crateri, olpe, piatti, pissidi e altri oggetti finemente realizzati. Gli Etruschi non si limitavano però soltanto alla produzione di vasellame, erano bravissimi nel creare statue, rifiniture per Tempi e addirittura sarcofagi di rara bellezza come il Sarcofago degli Sposi di Cerveteri. Statua di Apollo (VI sec. a.C.) Statua di Ercole (VI sec. a.  C.) Statua di Latona (VI sec. a.  C.) Testa di ariete Antefiffa a testa di Gorgone (VI sec. a. C.) Antefissa a testa di Menade

MUSEO NAZIONALE ETRUSCO DI VILLA GIULIA, ORO E BRONZO DEGLI ETRUSCHI

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© Photo by Massimo Gaudio L'Arte di fotografare l'Arte Le lamine d'oro Gli Etruschi oltre a saper lavorare benissimo la terracotta, erano bravissimi a creare oggetti in bronzo. Ovviamente nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia , sono conservati moltissimi oggetti in bronzo e in questo post ne ho inserito una selezione che a mio giudizio meritano di essere messi in risalto. Prima però vorrei dedicarmi a un altro tipo di metallo, ancor più prezioso: l'oro. In una teca al pian terreno, sono esposte tre lamine d'oro incise risalenti alla fine del VI secolo a.C., quindi nel periodo successivo la fondazione di Roma. Due lamine sono in etrusco, mentre la terza è in fenicio. Tutti e due i testi hanno lo stesso contenuto, anche se quello etrusco è più lungo. In pratica si tratta di dediche e ringraziamenti verso gli dèi. È un documento importantissimo per comprendere meglio l'etrusco. Adesso però torniamo ai bronzi. Nelle foto avrete modo di vedere solo alcuni dei

Lamine d'oro da Pyrgi

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Lamine d'oro da Pyrgi (fine VI sec. A.C.) Museo di scultura all'aperto nell'area di Valle Giulia - Roma Ritrovate sepolte nell’area del santuario extraurbano di Pyrgi (Santa Severa), antico porto di Caere (Cerveteri), le tre lamine d’oro erano in origine affisse sullo stipite della porta del tempio B risalente al 510 a.C.; le lamine hanno restituito altrettante iscrizioni, due in etrusco e la terza che ne costituisce la sintesi in lingua fenicia. Il testo ricorda la dedica del tempio B alla dea etrusca Uni, Astarte nell’iscrizione fenicia, da parte di Thefarie Velianas “re su Caere”, ovvero tiranno della città. Le informazioni fornite trovano conferma nei rinvenimenti archeologici in parte esposti nelle sale del Museo e aprono uno spaccato sui rapporti intercorsi tra gli Etruschi e i Cartaginesi, per l’appunto di origine fenicia, nella comune lotta contro i Greci per il dominio del Mediterraneo, basti pensare alla ce