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Visualizzazione dei post con l'etichetta Gallerie Nazionali di Arte Antica - Palazzo Barberini

GIOVANNI PAOLO PANINI, CAPRICCIO ROMANO (1734)

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  © Photo by  Massimo Gaudio Giovanni Paolo Pannini, Capriccio con i più celebri monumenti e sculture dell'antichità di Roma (1734) Nel museo di Palazzo Barberini a Roma si trova la sala dedicata alla veduta romana. Ci sono molti dipinti del pittore olandese Gaspar Van Wittel celebre per i suoi paesaggi romani conosciuto con il nome italianizzato Gaspare Vanvitelli. Nella sala c'è soltanto un dipinto non suo ed è stato eseguito dal pittore piacentino Giovanni Paolo Pannini (1691-1765) che si intitola Capriccio con i più celebri monumenti e sculture dell'antichtà di Roma del 1734. L'olio su tela che misura 98 x 135 cm, racchiude attraverso un fantasioso gioco architettonico di cui il pittore era un affermato interprete, vari monumenti e sculture dell'antichità romana. Si notano tra il Pantheon, il Tempio di Vesta, quello di Minerva e di Marte, la Colonna Antonina, la statua equestre di Marco Aurelio esposta ai Musei Capitolini insieme al Leone che azzanna il Cavallo

IL MISTERO DELLA SALA 22 DI PALAZZO BARBERINI

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   © Photo by  Massimo Gaudio Annibale (o Lodovico) Carracci, Tabernacolo portatile con la Pietà, scene di santi e martiri (1603) La sala 22 delle Gallerie Nazionali d'Arte Antica - Palazzo Barberini in Roma è bellissima ed è ricca di marmi e decorazioni che dalle pareti salgono su fino alla volta. Non conosco la sua destinazione iniziale, ma le decorazioni non hanno riferimenti religiosi quindi non credo che fosse una cappella privata. La sala è dedicata a una sola singola opera esposta all'interno di una teca che la protegge. L'opera è di un pittore bolognese della famiglia Carracci che si intitola Tabernacolo portatile con la Pietà, scene di santi e martiri realizzata intorno al 1603 ed è un olio su tavola, rame, ebano e oro che misura cm 43,8 x 31,2 chiuso. La descrizione del museo dell'opera recita così:       "L’altarolo, prezioso oggetto di devozione privata, ha una forma a trittico, con le ante laterali richiudibili e dipinte su entrambi i lati. Nello sc

MARCO BENEFIAL E IL SETTECENTO ROMANO A PALAZZO BARBERINI

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  © Photo by  Massimo Gaudio Sala Roma 1670-1750 - Gallerie Nazionali di Arte Antica - Palazzo Barberini, Roma La scena delle arti figurative a Roma a cavallo tra il '600 e '700, è caratterizzata da svariati modi di intendere l'arte. Lo stile barocco portato avanti da Gian Lorenzo Bernini (Napoli 1598 - Roma 1680), pian piano lasciano spazio ai nuovi stili proposti da vari artisti del momento. Dalla primavera scorsa, alla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini, sono state aperte al primo piano, dieci nuove sale espositive. In una di queste si trovano svariate opere di artisti che, anche se non nati a Roma, vi hanno vissuto e lavorato portando avanti a testa alta l'Arte italiana, tra cui Marco Benefial (Roma 1684 - 1764). In questo articolo, troverete tutte le opere dell'artista romano presenti nella sala. Ho inserito inoltre altre due opere dell'artista che in passato ho avuto il modo di ammirare mentre erano presenti nelle sale espositive del

RAFFAELLO, LA FORNARINA (1520 ca.)

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© Photo by Massimo Gaudio Raffaello Sanzio, La Fornarina (1520 ca.), Olio su tavola, cm. 87 x 63 Nella Galleria Nazionale d'Arte Antica Palazzo Barberini in Roma, è esposto uno degli ultimi dipinti del pittore urbinate Raffaello Sanzio. Il titolo dell'opera è La Fornarina databile intorno il 1520. La modella ritratta dovrebbe essere Margherita Luti, figlia di un fornaio del rione Trastevere a Roma che sembra fosse anche la sua amante. L'artista ha ambientato il ritratto della giovane donna all'aperto, in un giardino nel tardo pomeriggio, seduta, seminuda, con i seni scoperti ma con il resto del corpo coperto sia da un velo che le copre il grembo che una stoffa più pesante di color rosso che le copre le gambe. Le mani sembrano voler coprire il più possibile le nudità, ma lo sguardo sereno e un sorriso appena accennato, tradiscono l'imbarazzo. Il pittore ha lasciato la sua firma sul bracciale che la modella porta al braccio sinistro su cui si legge RAPHAEL URBINAS. Vi

GIAN LORENZO BERNINI PITTORE

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© Photo by Massimo Gaudio Gian Lorenzo Bernini, Autoritratto in età matura (1630-1635), Galleria Borghese, Roma Tutti sanno che Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) è stato un grande artista e uno dei massimi esponenti dello stile barocco. È stato uno dei più grandi scultori del '600 e le sue opere vengono ammirate sempre con grande interesse. Oltre a essere uno scultore molto attivo, è stato anche un grande architetto e a lui si devono interventi all'interno della Basilica papale di San Pietro e vari progetti di chiese sul suolo romano ai quali vanno aggiunti progetti urbanistici come piazze ed edifici. C'è anche un altro lato del Bernini che non viene tanto messo in risalto ed è quello pittorico. Non ci sono tante opere del maestro che si possono ammirare. A Galleria Borghese si trovano tre dipinti: un autoritratto giovanile del 1623, un autoritratto in età matura del 1630-1635 che tra l'altro è stato utilizzato per le banconote da 50.000 Lire prima e seconda serie, un s

CARAVAGGIO, GIUDITTA E OLOFERNE (1600 ca.)

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© Photo by Massimo Gaudio Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, Giuditta e Oloferne (1600 ca.) Olio su tela, cm. 145 x 195 Senza togliere nulla agli altri musei di Roma, la Galleria Nazionale di Arte Antica Palazzo Barberini è uno dei musei che preferisco perché oltre alla bellissima architettura che si deve a Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Carlo Maderno, al suo interno ci sono opere di grande valore e interesse come, ad esempio, le opere che sono racchiuse in una sala a Lui dedicata. Mi riferisco alla sala 20 dedicata a Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO (Milano 1571 - Porto Ercole 1610). Al suo interno oltre a opere di pittori importanti come Giovanni Baglioni e Orazio Borgianni classificati come caravaggisti, ci sono tre opere dell'artista milanese tra cui un capolavoro della pittura italiana. Mi riferisco al Giuditta e Oloferne realizzato nel 1599. Le fotografie parlano da sole, raccontano l'intensità della scena rappresentata dal Caravaggio nell'atto in

PICASSO, SIPARIO DI PARADE (1917)

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© Photo by Massimo Gaudio Pablo Ruiz y Picasso, Il Sipario di parade (1917) 19,40 x 10,50 metri La Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini, ha avuto l'onore di ospitare un'opera del grande Pablo Ruiz y PICASSO molto particolare, infatti per le sue straordinarie dimensioni è stato impegnato l'intero Salone Pietro da Cortona che con i suoi 520 mq., era l'unico Museo della capitale capace di contenerla. L'opera faceva parte della mostra dedicata a Picasso svoltasi nel 2017 nelle Scuderie del Quirinale e lì non c'erano sale idonee per ospitarla. L'opera a cui mi riferisco è un sipario che misura 16,40 x 10,50 metri pari a 172 mq ed è il dipinto più grande che Picasso abbia realizzato e porta come titolo Il sipario di Parade del 1917, commissionato da Sergej Djagilev per un balletto teatrale ideato da Jean Cocteau chiamato "Parade" andato in scena il 18 maggio 1917 a Parigi. Nonostante fosse destinato per la capitale francese dove e

GIOVANNI BATTISTA CARACCIOLO DETTO BATTISTELLO, SANT'ONOFRIO (1625)

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© Photo by Massimo Gaudio Giovanni Battista Caracciolo detto Battistello, Sant'Onofrio (1625) Olio su tela Giovanni Battista Caracciolo detto Battistello (Napoli 1578 - 1635), fu uno dei primi pittori a seguire le orme di Caravaggio durante la sua permanenza a Napoli e fu anche uno degli artisti più talentuosi tra quelli che si cimentaranno con le nuove tecniche apportate dal Merisi. Alla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma, si trova uno dei dipinti del caravaggesco napoletano che si intitola Sant'Onofrio, un olio su tela che misura 180 x 116 cm, realizzato nel 1625. Battistello ha voluto mettere in risalto il corpo macilento e provato dell'anziano santo, causato da più di sessant'anni di vita nel deserto dopo aver ripudiato le sue origini regali. La scena diventa ancor più cruda con lo sfondo scuro e con la luce proveniente dalla parte posteriore destra che mette in risalto sia la sua condizione fisica, ovvero di colui che si regge a fatica

GIULIO ROMANO, IL DEGNO ALLIEVO DI RAFFAELLO

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© Photo by Massimo Gaudio Giulio Romano, Madonna col Bambino (madonna Hertz (1522-1533), Olio su tavola, cm. 37 x 30,5 Il vero nome di Giulio Romano era Giulio Pippi de' Jannuzzi, nato a Roma nell'ultima decade del Quattrocento. La sua data di nascita è incerta perché sul certificato di morte risultava avesse 46 anni, mentre per il Vasari ne aveva 54 quindi la sua nascita, secondo quest'ultimo, potrebbe essere avvenuta nel 1492. Di sicuro sin da giovane si fece notare all'interno della bottega di Raffaello diventando il suo allievo più dotato tanto da affiancarlo in molti lavori, come la realizzazione di una parte dell'affresco dell'Incendio di Borgo nella omonima sala. Da Raffaello ereditò insieme a un altro allievo il cui nome era Giovan Francesco Penni detto il Fattore (Firenze 1488 - Napoli 1528), la sua bottega e tutti i lavori a lui commissionati compreso il completamento della Sala di Costantino all'interno delle Stanze di Raffaello nei Musei Vatican

GALLERIE NAZIONALI DI ARTE ANTICA - PALAZZO BARBERINI

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© Photo by Massimo Gaudio Galleria Nazionale d'Arte Antica - Palazzo Barberini Palazzo Barberini si trova nel rione Trevi in via delle Quattro Fontane. Fu costruito nel periodo che va dal 1625 al 1633 ampliando quello che fu l'edificio della famiglia Sforza, acquistato nel 1625 da Maffeo Barberini eletto papa due anni prima con il nome di Urbano VIII. Per il progetto venne incaricato l'architetto Carlo Maderno, il quale fu aiutato dal nipote Francesco Borromini. Anziché demolire la villa, la inglobò in un nuovo progetto architettonico: l’ala Sforza, ovvero la parte di edificio che affaccia sull’attuale Piazza Barberini, venne collegata a un’altra ala, a essa parallela, tramite un braccio centrale, creando una nuova pianta dell’edificio con una forma ad “H”. Dopo la sua morte avvenuta nel gennaio del 1629, i lavori del cantiere passarono sotto la direzione di Gian Lorenzo Bernini, affiancato anche lui dal Borromini di cui si devono moltissimi particolari decorativi e costrut