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Visualizzazione dei post con l'etichetta Museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative

LA PRIMAVERA DI CHINI AL MUSEO BONCOMPAGNI-LUDOVISI

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© Photo by  Massimo Gaudio Galileo Chini, La Primavera che perennemente si rinnova (1914) Nel Museo Boncompagni-Ludovisi per le arti decorative, il costume e la moda del XIX e XX secolo di Roma, si può ammirare un dipinto del pittore e scultore fiorentino Galileo Chini (Firenze 1873 - 1956) eseguito per la biennale di Venezia nel 1914. L’opera si intitola La Primavera che perennemente si rinnova. Nella stessa stanza, sono esposti sulle pareti altri pannelli che fanno sempre parte della Primavera. Sempre nella stessa stanza è stata esposta un’altra opera d’arte però di genere diverso, ma comunque di grande bellezza. Si tratta di un abito da sera dello stilista Valentino della collezione Autunno-Inverno 1992. Galileo Chini per la creazione della sua opera, è stato sicuramente influenzato dallo stile di Klimt, stile ripreso dallo stilista per le applicazioni sull'abito. Penso che la scelta di metterli vicini non sia stata soltanto casuale, perché si ha la sensazione che l’abito entri

GIACOMO BALLA A ROMA

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© Photo by Massimo Gaudio Giacomo Balla, La figlia del pittore (1939) Giacomo Balla (Torino 1871 - Roma 1958) nonostante sia rimasto orfano all'età di nove anni, è riuscito grazie alla madre ad intraprendere un percorso artistico che lo ha portato a diventare uno degli artisti più di rilievo all'interno del divisionismo prima e del movimento futurista poi passando attraverso il dinamismo. All'età di 24 anni si trasferisce a Roma con la madre dove incontra Elisa Marcucci, la futura moglie conosciuta grazie alla sua amicizia con Duilio Cambellotti. Dal matrimonio nascono Luce ed Elica. Fino al primo decennio del XX secolo, si è dedicato a una intensa realizzazione di opere racchiuse nel suo primo periodo stilistico, il divisionismo, del quale è stato un grande rappresentante e nel 1903 espone alla quinta Biennale di Venezia. Il 1910 è stato lo spartiacque nella vita artistica di Balla, infatti in quell'anno insieme a Umberto Boccioni, Gino Severini, Carlo Carrà e Luigi Ru

MUSEO BONCOMPAGNI-LUDOVISI PER LE ARTI DECORATIVE, FIFTIES IN ROME. LA COUTURE ANNI ’50 (RMX)

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© Photo by Massimo Gaudio Fifties in Rome. La couture anni ’50 (RMX) Fino al 14 gennaio 2024 presso il Museo Boncompagni-Ludovisi che a Roma si trova molto vicino a via Veneto, luogo simbolo della Dolce Vita, si svolge una suggestiva esposizione anni Cinquanta accompagnata da alcuni abiti tratti dall’archivio storico museale e altri provenienti dall'archivio storico personale di Stefano Dominella, presidente onorario della maison Gattinoni che ha anche curato la mostra. FIFTIES IN ROME. La couture anni ’50 (RMX) , questo è il titolo della mostra, fa rivivere attraverso gli abiti di alta moda negli anni in cui Roma grazie alla creazione degli Studi cinematografici di Cinecittà, è stata oggetto di interesse da parte dell'industria cinematografica hollywoodiana, diventando così la Hollywood sul Tevere, e da qui iniziò una collaborazione tra le produzioni di film americane e le case di moda romane che in breve tempo portarono Roma a essere un punto di riferimento della moda italia

MUSEO BONCOMPAGNI LUDOVISI PER LE ARTI DECORATIVE

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   © Photo by  Massimo Gaudio Salone delle vedute di Villa Ludovisi In Italia ci sono tantissimi musei molto interessanti ma poco conosciuti perché non rientrano nel circuito turistico di massa come per esempio il Museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative che si trova a Roma nel Rione Ludovisi e più precisamente in Via Boncompagni. Vi farò da cicerone all'interno delle sale che si sviluppano su due livelli nelle quali si trovano dipinti, sculture, oggetti di arredamento, abiti creati stilisti di alta moda romana e tanto altro ancora. Primo livello Nella sala che accoglie i visitatori, sulle pareti di destra e di sinistra si trovano due dipinti a tema marino del pittore francese Andrien Manglard (Lione 1685 - Roma 1760). A destra dell'atrio si passa attraverso un piccolissimo corridoio dove su una parete si trova una vetrina con all'interno interessanti porcellane appartenute alla nobile famiglia nel corso dei secoli. Atrio, Adrien Manglard, Mare in burrasca (fine