Basilica papale di San Paolo fuori le mura

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© Photo by Massimo Gaudio


Ingresso Fronte del transetto della Basilica Papale di San Paolo fuori le mura - Roma
La Basilica Papale di San Paolo fuori le mura si trova nel quartiere Ostiense di Roma. Racchiude in se una bellezza unica che crea una sorta di religioso rispetto non appena si varca la soglia della basilica. Non ci sono tante opere di artisti conosciuti, ma una volta entrati, si viene avvolti da una sensazione di infinito perché la grande navata centrale sembra non finire più, se non fosse per l'arco trionfale posto proprio sopra il sepolcro di San Paolo. Le foto di questa prima parte dell'articolo, riguardano il Quadriportico con all'interno il giardino ed al centro di esso la statua di San Paolo scolpita da Giuseppe Obici nel XIX secolo.


Il Quadriportico
Quadriportico, Facciata 
Quadriportico, Facciata con mosaici
Quadriportico, Facciata, Agnus dei
Quadriportico, Facciata, Cristo benedicente con i santi Pietro e Paolo
Quadriportico, Facciata, Profeta Daniele
Quadriportico, Facciata, Profeta Ezechiele
Quadriportico, Facciata, Profeta Geremia
Quadriportico, Facciata, Profeta Isaia
Quadriportico, Giuseppe Obici, Statua di San Paolo
Quadriportico, Giuseppe Obici, Statua di San Paolo
Quadriportico, Giuseppe Obici, Statua di San Paolo
Quadriportico di Luigi Poletti (1890)
Quadriportico di Luigi Poletti (1890)
Quadriportico di Luigi Poletti (1890)
Quadriportico di Luigi Poletti, lato sinistro (1890)
Nartece del quadriportico

Nartece del quadriportico, Porta Santa di Enrico Manfrini (2000)
Le navate
La basilica di San Paolo fuori le Mura presenta una pianta a croce latina. L'aula è divisa in cinque navate, separate da quattro file di 20 colonne. Il rivestimento delle pareti, come quello del pavimento, è in marmi policromi che compongono motivi geometrici. Nella fascia immediatamente sopra gli archi che dividono le navate, vi è la serie dei tondi contenenti i ritratti di tutti i pontefici, da San Pietro fino a Papa Francesco. Realizzati con la tecnica del mosaico e su sfondo oro, furono iniziati nell'anno 1847, durante il pontificato di Pio IX. L'idea di questa serie di tondi ha le radici nell'antica basilica, poiché erano presenti anche in quest'ultima. Nella navata centrale, in corrispondenza dell'arco trionfale, vi sono due statue che raffigurano San Pietro di Salvatore Ravelli, e San Paolo di Ignazio Jacometti.
Navata centrale verso il transetto
Navata centrale verso l'ingresso
Navata centrale verso l'ingresso, Il soffitto a cassettoni
Navata centrale, Soffitto a cassettoni
Navata centrale, Soffitto a cassettoni

Navata destra esterna
Navata sinistra esterna

Navata destra, Ritratto dei papi Francesco. Benedetto XVI e Giovanni Paolo II

Navata destra, Ritratto di papa Francesco

Navata centrale, Salvatore Ravelli, Statua di San Paolo
Navata centrale, Ignazio Jacometti, Statua di San Pietro

Arco di Galla Placidia

L'arco trionfale, ovvero l'arco che separa il transetto dalla navata centrale, è detto di Galla Placidia dal nome della committente dell'opera, che fece realizzare la decorazione musiva, che lo ricopre tuttora, durante il pontificato di Leone I. In alto sono due iscrizioni: la prima a sinistra recita «Teodosio iniziò, Onorio compì mentre l'altra l'aula consacrata al corpo di Paolo dottore del mondo» Al centro, al disopra dell'arco, è raffigurato Cristo Pantocratore iscritto dentro una circonferenza da cui fuoriescono dei raggi. Più in basso, ai due lati dell'arco, sono raffigurate le figure di San Paolo (a sinistra) e di San Pietro (a destra).
Arco trionfale detto di Galla Placidia
Arco trionfale detto di Galla Placidia
Arco trionfale detto di Galla Placidia, Cristo Pantocratore
Arco trionfale detto di Galla Placidia
Arco trionfale detto di Galla Placidia



Transetto
Le pareti sono decorate con marmi policromi mentre nella parte superiore continuano gli affreschi sulla vita di San Paolo e i tondi con i volti dei papi. Alle due testate vi sono due altari gemelli, realizzati con la malachite donata dallo zar di Russia Nicola I in stile neoclassico. Essi sono dedicati: quello di destra rispetto all'abside, alla Madonna, con pala raffigurante l'Incoronazione della Vergine, mentre quello di sinistra a San Paolo con la pala raffigurante la Conversione di San Paolo. Sempre rispetto l'abside, si affacciano sul transetto due cappelle a destra e due a sinistra. Partendo da sinistra troviamo: La Cappella di Santo Stefano, la Cappella del Santissimo Sacramento, la Cappella di San Lorenzo e la Cappella di San Benedetto.
Transetto
Transetto di destra
Transetto di sinistra
Transetto di sinistra, Altare della Conversione
Transetto di sinistra, Altare della Conversione
Transetto di destra, Altare dell'Assunta
Cappella del Santissimo Sacramento con il Crocifisso di Pietro Cavallini
Cappella di san Benedetto con la statua di Pietro Tenerani
Cappella di san Lorenzo con dipinti di Giuseppe Ghezzi

Cappella di santo Stefano con la statua di Rinaldo Rinaldi
Affresco
Affresco
Ritratto di papa san Pietro

Abside e Catino Absidale
Al centro del transetto si trova l'ampia abside semicircolare e al centro di essa vi è l'imponente cattedra papale, sopra la quale siede il papa quando celebra nella basilica. Il catino absidale è completamente decorato con il pregevole mosaico opera realizzata durante il pontificato di Onorio III all'inizio del XIII secolo. Nella raffigurazione si vede Cristo Benedicente sul trono con il Vangelo in mano. Vicino a lui sono stati raffigurati (da sinistra) San Luca, San Paolo, San Pietro e Sant'Andrea. Ai piedi del Redentore è stato raffigurato papa Onorio III. Nella fascia sottostante sono stati raffigurati i rimanenti apostoli e due angeli al fianco della croce centrale.

Abside col catino absidale
Abside con l'Altare maggiore
Altare maggiore
Trono papale
Catino absidale
Catino absidale con il Redentore in trono e con i santi Pietro, Paolo, Andrea e Luca
Redentore assiso in trono con il libro dei Vangeli incorniciato nel Ciborio



Il Ciborio
Il Ciborio della fine de XIII secolo, sormonta l'altare miracolosamente scampato all'incendio del 1823. E' opera di Arnolfo di Cambio e sorretto da quattro colonne in porfido rosso, è a coronamento della tomba di San Paolo. Ai quattro angoli dell'edicola, ci sono nicchie sormontate da cuspidi triangolari, dove si trovano statue di San Paolo, San Pietro, San Benedetto e San Timoteo. L'opera risulta una sintesi di tre arti, ovvero architettura, scultura e pittura che fuse tra loro creano un'opera unica.
Ciborio di Arnolfo di Cambio 

Confessione
Vorrei riallacciarmi al Ciborio di Arnolfo di Cambio. Durante le ispezioni archeologiche eseguite tra il 2002 ed il 2003 nell'area della Confessione sottostante al Ciborio, hanno permesso di riportare alla luce il sarcofago marmoreo di San Paolo che si trova tutt'ora in posizione originale sotto l'Altare maggiore e che poggia sul piano del calpestio della Basilica realizzata dall'imperatore Teodosio. E' stato necessario il taglio del muro di mattoni rossi per poter riuscire a vedere il fianco del sarcofago. Presso la Confessione arde una fiamma perenne, l'unica sempre accesa in tutta la Basilica ed è alimentata ad olio. Vicino alla lampada ad olio, è posta una teca in bronzo e cristallo, dove al suo interno è custodita la catena che secondo la secolare tradizione, ha segnato la condizione di San Paolo come prigioniero di Roma.

Confessione con il Sepolcro di San Paolo
Tomba col sarcofago di San Paolo
Tomba col sarcofago di San Paolo
Reliquiario della catena della prigionia di San Paolo
Reliquiario della catena della prigionia di San Paolo
Fiamma Paolina perenne
Candelabro del Cero Pasquale
Il Candelabro di San Paolo, presenta una decorazione sull'intera superficie ed è suddiviso in otto settori: un basamento con figure simboliche costituite da bestie mostruose e da figure femminili alludenti alla Grande Babilonia; un registro con motivi vegetali ed animali; scene della Passione di Cristo; la Resurrezione e l'Ascensione; un registro con intrecci vegetali, figure di leoni ed aquile; una coppa reggi cero che porta la luce di Cristo. L'opera è attribuita a Nicola D'Angelo e Pietro Vassalletto appartenenti a due delle famiglie di marmorari più note a Roma dei secoli XII e XIII d.C.
Candelabro del cero Pasquale di Nicola D'Angelo e Pietro Vassalletto (XII-XIII sec.)
Candelabro del cero Pasquale di Nicola D'Angelo e Pietro Vassalletto (XII-XIII sec.)
Candelabro del cero Pasquale di Nicola D'Angelo e Pietro Vassalletto (XII-XIII sec.) - Particolare

Candelabro del cero Pasquale di Nicola D'Angelo e Pietro Vassalletto (XII-XIII sec.) - Particolare
Candelabro del cero Pasquale di Nicola D'Angelo e Pietro Vassalletto (XII-XIII sec.) - Particolare
Candelabro del cero Pasquale di Nicola D'Angelo e Pietro Vassalletto (XII-XIII sec.) - Particolare
Candelabro del cero Pasquale di Nicola D'Angelo e Pietro Vassalletto (XII-XIII sec.) - Particolare
Candelabro del cero Pasquale di Nicola D'Angelo e Pietro Vassalletto (XII-XIII sec.) - Particolare
Porta Bizantina
La Porta Bizantina rappresenta una delle più raffinate testimonianze artistiche dell'inizio del secondo millennio. Dalle varie iscrizioni sia in latino che greco, si riesce a capire che la Porta è stata forgiata a Costantinopoli nel 1070. Fu donata dal Console Pantaleone di Amalfi all'Abate Ildebrando di Soana, diventato poi Papa Gregorio VII. In origine fu posta come varco principale della vecchia Basilica, ma poi a seguito dell'incendio del 1823, fu restaurata e posta in controfacciata alla Porta Santa. La cornice è in bronzo dorato e le 54 formelle in gemina d'argento illustrano le 12 scene evangeliche, 12 apostoli e le 12 rappresentazioni del loro martirio, 12 profeti, 2 aquile, 2 croci e 4 riquadri cin iscrizioni dedicatorie.
Porta Bizantina (1070)


Grazie

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