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MUSEI VATICANI, GLI ANGELI MUSICANTI DI MELOZZO DA FORLI'

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© Photo by  Massimo Gaudio Melozzo degli Ambrosi detto MELOZZO da FORLI', Angelo musicante (1480 ca.) Per via di tutte le meraviglie contenute all'interno dei Musei Vaticani un giorno solo non basta. Una persona è costretta a "sorvolare" sulla visione più accurata di ogni opera altrimenti non riesce a completare il giro e chissà quante opere ci sono nei magazzini che per un motivo o l'altro non vengono esposte. Per questo motivo lancio l'idea di realizzare una struttura alberghiera collegata ai Musei Vaticani per offrire una visita più accurata con o senza guida di almeno due giorni dedicata alla Grande Arte. Chissà, forse un giorno qualcuno leggerà di questa idea e la prenderà seriamente in considerazione. Nel frattempo vi mostro una serie di angeli musicanti, raffigurati ognuno con uno strumento sia a percussione che a corda. Si tratta di affreschi staccati realizzati da Melozzo degli Ambrosi detto MELOZZO da FORLI' databili intorno all'anno 1480 ca.

PALAZZO ALTIERI, LA SALA DA PRANZO

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    © Photo by  Massimo Gaudio Palazzo Altieri verso la fine del Settecento Palazzo Altieri  si presenta come un tipico palazzo-villa cinquecentesco che nel corso dei secoli ha subito sia variazioni di proprietà, sia architettoniche, sia variazione di destinazione delle sale presenti nel palazzo, infatti, la sala da pranzo agli inizi del Settecento era una camera da letto. Fu Emilio Altieri nel 1781 a commissionare all'architetto Giuseppe Barberi il cambio di destinazione. La sala è un vero gioiello in stile neoclassico, dove ogni centimetro è stato ricoperto da pitture e stucchi. La sala è completamente tappezzata da tele che simulano dipinti murali con una tecnica chiamata marouflage molto in voga in Francia. Nei dipinti sono rappresentati paesaggi e palazzi di proprietà della famiglia Altieri, incastonati all'interno di figure mitologiche e grottesche che prendevano spunto dagli scavi di Pompei avviati da poco tempo. Molto interessante è la raffigurazione del palazzo di Mon

CARAVAGGIO, MADONNA DEI PELLEGRINI (1604-1606)

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   © Photo by  Massimo Gaudio Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, Madonna dei Pellegrini  (16054-1606) Gli elementi per criticare la Madonna dei Pellegrini di Caravaggio ci sono tutti. Tanto per cominciare la modella che impersona la Madonna era Maddalena Antognetti detta Lena, una nota cortigiana d'alto bordo molto conosciuta a Roma che tiene in braccio un bambino cresciutello che rappresenta Gesù. Non bastasse questo, Caravaggio, secondo una feroce critica del "nemico" Giovanni Baglione, si era permesso di inserire nel dipinto due pellegrini sudici; uno in ginocchio scalzo e " co' piedi fangosi di deretano " e l'altra sempre in ginocchio con " una cuffia sdrucita e sudicia di deretani ". Ci sono state altre critiche negative nel tempo perché la rappresentazione della Madonna col Bambino non seguiva i canoni che fino a quel momento la voleva ritratta in modo quasi irraggiungibile, invece Caravaggio l'ha ritratta in modo semplice, molto t

PALAZZO ALTIERI, LA SALA "DELLE BELLE"

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   © Photo by  Massimo Gaudio La sala di Giuseppe o "delle Belle" A nord di Roma è situato Oriolo Romano che, contrariamente dal nome e la breve distanza dalla Capitale, fa parte della provincia di Viterbo. Al centro della cittadina si trova Palazzo Altieri, edificato nella seconda metà del '500 dalla famiglia Santacroce, diventato in seguito proprietà degli Orsini e infine gli Altieri ne hanno mantenuto la proprietà per tre secoli esatti fino al 1971. Attualmente è di proprietà dello Stato Italiano ed è gestito dalla Direzione Regionale Musei Lazio. Il Palazzo, che si presenta come un tipico palazzo-villa cinquecentesco, ha al suo interno numerose sale molte delle quali finemente affrescate, ma una su tutte ha catturato il mio interesse. Si tratta della Sala di Giuseppe chiamata anche "delle Belle" per via dei numerosi dipinti presenti sulle pareti. La sala si chiama di Giuseppe per via degli affreschi realizzati nella volta che riguardano gli episodi della vit

SALVADOR DALI', CRISTO DI SAN GIOVANNI DELLA CROCE (1951)

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  © Photo by  Massimo Gaudio Salvador  Dalí,  Cristo di San Giovanni della Croce (1951) - particolare "È precisamente perché sono passato attraverso il cubismo e il surrealismo, che il mio Cristo non rassomiglia agli altri, senza smettere di essere classico. Credo che sia al tempo stesso il meno espressionista di tutti quelli che si sono dipinti nell'arte contemporanea e il più innovativo. È un Cristo bello come il Dio che Egli è" Salvador  Dalí Tutto ebbe inizio nel 1572 quando il carmelitano spagnolo Giovanni della Croce, diventato poi santo, "rubò" all'amica Teresa D'Avila, divenuta poi santa, un pezzo di carta per disegnare Cristo in Croce come lui l'aveva visto durante un'estasi. Nel 1948 dopo il periodo natalizio,  Salvador  Dalí mentre era in visita ad Avila, ebbe l'occasione di vedere quel pezzetto di carta che gli fece riscoprire la fede cattolica, quindi volle creare una sua versione di Cristo sulla Croce lasciandosi ispirate dal di

MUSEO DELL'ARA PACIS

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© Photo by Massimo Gaudio Ara Pacis Augustae L' Ara Pacis Augustae si trova in uno dei più centrali Rioni romani che si chiama Campo Marzio, non lontano da Piazza di Spagna e a pochi metri dal fiume Tevere. Si tratta di un monumento celebrativo che il Senato di Roma decise di costruire in onore di Augusto, tornato da una spedizione pacificatrice nella Gallia meridionale e Spagna durata tre anni. L'altare, in latino Ara, venne dedicato da Augusto alla Pace consacrato con una cerimonia solenne che si svolse il 30 Gennaio dell'anno 9 a.C. Il monumento simboleggia il lungo periodo di pace imposto da Augusto agli stati che si trovavano all'interno dell'impero romano. "Quando tornai a Roma dalla Gallia e dalla Spagna, sotto il consolato di Tiberio Nerone e Publio Quintilio, portate felicemente a termine le imprese in quelle province, il Senato decretò che si dovesse consacrare un'ara alla Pace augustea nel Campo Marzio e ordinò che in essa i magistrati, i sac