GIULIO ROMANO, IL DEGNO ALLIEVO DI RAFFAELLO

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L'Arte di fotografare l'Arte


Giulio Romano, Madonna col Bambino (madonna Hertz (1522-1533), Olio su tavola, cm. 37 x 30,5

Il vero nome di Giulio Romano era Giulio Pippi de' Jannuzzi, nato a Roma nell'ultima decade del Quattrocento. La sua data di nascita è incerta perché sul certificato di morte risultava avesse 46 anni, mentre per il Vasari ne aveva 54 quindi la sua nascita, secondo quest'ultimo, potrebbe essere avvenuta nel 1492. Di sicuro sin da giovane si fece notare all'interno della bottega di Raffaello diventando il suo allievo più dotato tanto da affiancarlo in molti lavori, come la realizzazione di una parte dell'affresco dell'Incendio di Borgo nella omonima sala. Da Raffaello ereditò insieme a un altro allievo il cui nome era Giovan Francesco Penni detto il Fattore (Firenze 1488 - Napoli 1528), la sua bottega e tutti i lavori a lui commissionati compreso il completamento della Sala di Costantino all'interno delle Stanze di Raffaello nei Musei Vaticani. In breve tempo Giulio Romano divenne molto famoso, fino al punto di ricevere l'invito di Federico II Gonzaga per il quale realizzò molte opere architettoniche, tra cui Palazzo Te a Mantova con la famosa Sala dei Giganti e il cortile della Cavallerizza nel Palazzo Ducale. Durante la sua permanenza a Mantova, nel 1529 sposò la nobile mantovana Elena Guazzo Landi dalla quale ebbe nel 1532 un figlio che chiamò Raffaello, ebbe anche fama e potere tanto da poter progettare nel 1544 la sua residenza chiamata Casa di Giulio Romano. Avrebbe dovuto far ritorno a Roma con l'incarico di primo architetto presso la Fabbrica di San Pietro, ma morì a Mantova nel 1546.
L'opera di questo articolo si intitola Madonna col Bambino, un olio su tavola realizzato tra il 1522 e il 1523 quando ancora si trovava a Roma per concludere i lavori in Vaticano prima della sua partenza per Mantova avvenuta nel 1524. L'opera si trova presso la Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini.

Vi ringrazio.

Arrivederci al prossimo articolo.

Massimo

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