L’IMMAGINE SOVRANA. URBANO VIII E I BARBERINI a Palazzo Barberini

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Gian Lorenzo Bernini, Ritratto di Urbano VIII, 1632, Marmo, cm. 83 Avrei potuto iniziare questo articolo in molti modi vista la grandiosità della mostra iniziata ufficialmente il 18 marzo scorso in occasione del quarto centenario della elezione al soglio pontificio di Maffeo Barberini col nome di Urbano VIII il 6 agosto 1623. Dicevo che avrei potuto iniziare in molti modi diversi, ma quello che più mi viene naturale è quello di dire che non si tratta di una mostra all'interno di uno dei più importanti musei d'Italia, perché è lo stesso museo ad essere "la mostra". Tutto Palazzo Barberini è interessato ad ospitare questo evento intitolato L’IMMAGINE SOVRANA. URBANO VIII E I BARBERINI, che in un percorso espositivo articolato in dodici sezioni, ha inizio dallo Spazio Mostre situato al pianterreno per poi proseguire alle sale monumentali e quelle normalmente utilizzate dalla collezione permanente situate al piano nobile. Lo

Tintoretto, Cristo e l'adultera

Jacopo Robusti detto TINTORETTO e bottega, Cristo e l'adultera (1549) - Palazzo Barberini - Roma
“Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Dopo quest’affermazione di Gesù, divenuta proverbiale, tra i personaggi sembra essere calato il silenzio. L’adultera, rimasta in piedi con le braccia sollevate, stava rischiando la lapidazione ma ora è di nuovo libera; la folla di scribi e farisei, che fino a poco tempo prima la circondava, si è allontanata, e l’ultimo di loro visibile sulla destra accanto ai soldati sta per uscire di scena. I discepoli sono schierati a semicerchio alle spalle di Gesù, quasi a formare un blocco di contrapposizione ai farisei. Infatti, in questo episodio, il loro scopo non è punire l’adultera trovata in flagranza di reato, ma far cadere Gesù in contraddizione e sminuirne la popolarità, affidandogli la sentenza sulle sorti della donna.
La scena è ambientata in un’architettura di tipo rinascimentale. Le file di colonne e le losanghe del pavimento convergono verso il punto di fuga, collocabile in fondo a destra, creando un effetto di notevole profondità spaziale. Dettaglio interessante i segni indecifrabili sul pavimento, la cui presenza è fedele al racconto del Vangelo di Giovanni, in cui si legge: “E Gesù, chinatosi di nuovo, scriveva per terra”. (dal sito Palazzo Barberini)

Autore: Jacopo Robusti detto TINTORETTO (Venezia 1519 - 1594) 
Titolo: Cristo e l'adultera
Supporto: Olio su tela
Anno: 1549
Misure (cm.): 119 x 168
Posizione: Palazzo Barberini
Località: Roma

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