L’IMMAGINE SOVRANA. URBANO VIII E I BARBERINI a Palazzo Barberini

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Gian Lorenzo Bernini, Ritratto di Urbano VIII, 1632, Marmo, cm. 83 Avrei potuto iniziare questo articolo in molti modi vista la grandiosità della mostra iniziata ufficialmente il 18 marzo scorso in occasione del quarto centenario della elezione al soglio pontificio di Maffeo Barberini col nome di Urbano VIII il 6 agosto 1623. Dicevo che avrei potuto iniziare in molti modi diversi, ma quello che più mi viene naturale è quello di dire che non si tratta di una mostra all'interno di uno dei più importanti musei d'Italia, perché è lo stesso museo ad essere "la mostra". Tutto Palazzo Barberini è interessato ad ospitare questo evento intitolato L’IMMAGINE SOVRANA. URBANO VIII E I BARBERINI, che in un percorso espositivo articolato in dodici sezioni, ha inizio dallo Spazio Mostre situato al pianterreno per poi proseguire alle sale monumentali e quelle normalmente utilizzate dalla collezione permanente situate al piano nobile. Lo

Canaletto e le splendide vedute

Antonio Canal detto il Canaletto “Il ritorno del Bucintoro al molo, nel giorno dell’Ascensione”, cm 182 x 259 - 1729 circa. Milano collezione Aldo Crespi.

A cura di Manuela Moschin della pagina Facebook e blog www.librarte.eu 

Ciao carissimi, oggi vi invito a immergervi nelle opere di un pittore veneziano che, nel Settecento, fu uno degli artisti maggiormente influenti sul piano innovativo. Mi riferisco ad Antonio Canal detto il Canaletto (Venezia, 1697- Venezia, 1768), che realizzò quello che lo storico dell’arte Roberto Longhi definì “certezza illuministica di verità assoluta”.
Venezia nel Settecento, dal punto di vista artistico, fu un’epoca di rinnovamento. I pittori veneziani venivano richiesti in tutta Europa e fu così che, viaggiando molto, ebbero l’opportunità di sperimentare tecniche e generi nuovi. Canaletto si trasferì dapprima a Roma e poi a Londra, dove ricevette numerose commissioni inglesi attraverso l'amico mecenate e collezionista d'arte Joseph Smith (1682-1770).
Canaletto è noto per essere stato il pittore del vedutismo, ossia un genere pittorico nato nel ‘700, caratterizzato dalla rappresentazione di vedute prospettiche di città e paesaggi, che venivano realizzate mediante precise condizione di luce. Ne conseguiva una raffigurazione piuttosto realistica, simile a una fotografia. I dipinti appaiono come cartoline illustrate. Il suo maestro fu proprio il padre con il quale collaborava nell'allestimento di teatri veneziani, dipingendo scenografie teatrali. L’artista, per realizzare le sue famose vedute, possedeva una tecnica particolare, che applicava avvalendosi della camera ottica o camera oscura. Era uno strumento simile alla macchina fotografica, utilizzato per definire lo spazio e rendere il dipinto qualitativamente realistico e particolareggiato. L'immagine del paesaggio era proiettata su un foglio o direttamente sulla tela e di seguito veniva ricalcata.
Tra i numerosi capolavori eseguiti dall’artista cito il dipinto intitolato“Il Ritorno del bucintoro al Molo, nel giorno dell’Ascensione” . Si tratta di una celebre veduta di Venezia ricca di colori e caratterizzata da una forte dinamicità. La scena sembra balzare fuori dalla tela e le figure si muovono vivacemente in un'atmosfera realista. Osservandola si ha persino l'impressione di aver viaggiato nel tempo. Canaletto nei dipinti rappresentò molto spesso la festa dell’Ascensione, una solennità molto sentita a Venezia. Il Doge, ogni anno, gettava un anello in acqua per rinnovare lo “Sposalizio del Mare”, come simbolo del legame della città con il mare. La rievocazione si svolgeva su una galea a remi, chiamata Bucintoro, che veniva fastosamente impreziosita con decori rossi e bassorilievi ricoperti d'oro. È interessante ammirare i personaggi, che animano la scena, le imbarcazioni in movimento, che creano piccole increspature e riflessi sulla laguna, le due colonne di San Teodoro e San Marco, la ricca decorazione del Palazzo Ducale con i marmi bianchi e rosa, l’imponente Basilica di San Marco, l’altissimo campanile che, assieme ai colori accesi, concorrono a rendere l'opera una magnifica rappresentazione scenografica.

Spero che questa piccola presentazione vi sia piaciuta e vi invito a iscrivervi nel blog www.librarte.eu per essere sempre aggiornati sulla pubblicazione degli articoli.
Vi abbraccio con affetto Manuela.






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