L’IMMAGINE SOVRANA. URBANO VIII E I BARBERINI a Palazzo Barberini

#artiebellezzeitaliane


Gian Lorenzo Bernini, Ritratto di Urbano VIII, 1632, Marmo, cm. 83

Avrei potuto iniziare questo articolo in molti modi vista la grandiosità della mostra iniziata ufficialmente il 18 marzo scorso in occasione del quarto centenario della elezione al soglio pontificio di Maffeo Barberini col nome di Urbano VIII il 6 agosto 1623. Dicevo che avrei potuto iniziare in molti modi diversi, ma quello che più mi viene naturale è quello di dire che non si tratta di una mostra all'interno di uno dei più importanti musei d'Italia, perché è lo stesso museo ad essere "la mostra". Tutto Palazzo Barberini è interessato ad ospitare questo evento intitolato L’IMMAGINE SOVRANA. URBANO VIII E I BARBERINI, che in un percorso espositivo articolato in dodici sezioni, ha inizio dallo Spazio Mostre situato al pianterreno per poi proseguire alle sale monumentali e quelle normalmente utilizzate dalla collezione permanente situate al piano nobile. Lo stesso "contenitore" è di per se un'opera d'arte grazie ad artisti come Bernini, Borromini (i due scaloni per salire e scendere dai vari piani sono una loro creazione) oppure Pietro da Cortona con la volta nel Salone che porta il suo nome, sono soltanto alcuni esempi.
La mostra ospita più di 80 opere che fanno già parte delle collezioni del museo ed altre 40 tra opere provenienti da musei e collezioni private sia italiane che internazionali. Questo è il frutto di un lavoro durato tre anni che prevedeva di far ritornare a Palazzo le opere della collezione Barberini che nel corso dei secoli è stata smembrata per essere conservata nei principali musei sparsi per il mondo, in modo da mostrare il percorso di idee dominanti e di progetti ambiziosi che grazie sia a Urbano VIII sia anche a personaggi di elevata importanza artistica che hanno trasformato Roma nella culla della cultura barocca adottata in seguito anche in Europa.
Le sale dello Spazio Mostra sono illuminate in modo da rendere gradevole la visione delle opere e questa ambientazione favorisce sicuramente la prima opera che attrae lo sguardo: è il Sacrificio di Isacco di Caravaggio accompagnato nella stessa sala da un altro dipinto dello stesso artista il Ritratto di Maffeo Barberini. Questo è solo l'inizio, perché la mostra ha tanto da offrire attraverso le opere di grandi artisti come Gian Lorenzo Bernini, Raffaello Sanzio, Simon Vouet, Valentin de Boulogne, Pietro da Cortona, Francesco da Sangallo, Andrea Sacchi e molti altri ancora. L'Immagine Sovrana di Urbano VIII è rappresentata anche da svariati libri, disegni, tessuti e arazzi come quelli che si trovano nel Salone Pietro da Cortona con accanto i cartoni originali. Nella quarta sala è esposta l'Arpa Barberini, la stessa utilizzata da Giovanni Lanfranco per il dipinto dal titolo Venere che suona l'arpa e tra i tanti altri oggetti è esposto anche un chiodo in bronzo proveniente dalla trabeazione del portico del Pantheon.
In questo articolo, per ovvi motivi, ho inserito una piccolissima parte delle opere esposte, per vedere le altre vi consiglio di andare a Palazzo Barberini entro il 30 luglio prossimo e di prendervi del tempo per godervi a meglio l'intera mostra che, ripeto ancora una volta, interessa TUTTO Palazzo Barberini, mura comprese.


#ExpoBarberini  #UrbanoVIII


Michelangelo Merisi detto Caravaggio, Sacrificio di Isacco, 1603, olio su tela, 104 x 135 cm

Michelangelo Merisi detto Caravaggio, Ritratto di Maffeo Barberini, 1595 ca. olio su tela, 122 x 95 cm

Ludovico Carracci, San Sebastiano nella cloaca Maxima, 1612, olio su tela, 167 x 233 cm

da Gian Lorenzo Bernini, San Sebastiano, (1616-1617, RIPRODUZIONE IN SCALA 11 resina dipinta, 98 x 42 cm

Andrea Sacchi, Ritratto di Taddeo Barberini come prefetto di Roma, 1631, olio su tela, 250 x 150 cm

Francesco Mochi, Ritratto equestre di Carlo Barberini, circa 1630, bronzo, h 57 cm - base in legno h 36 cm

Gian Lorenzo Bernini, Ritratto di Urbano VIII, 1658, Bronzo, cm. 101,5

Giovanni Gonnelli detto Cieco da Gambassi, Busto di Urbano VIII, terracotta 80 x 40 x 50 cm

Giovan Battista Muti e Charles Mellin, Apoteosi di Sant'Urbano, 1630 ca. olio su tela, 280 x 190 cm

Francesco da Sangallo, attr., Pan disteso, circa 1535, marmo, 63,5 x 134 x 59,1 cm

Valentin de Boulogne, Sansone, 1631, olio su tela, 135,6 x 102,8 cm

Girolamo Acciari (costruttore), Giovanni Tubi (intagliatore), Arpa Barberini, 1633, Legno sagomato, intagliato, dorato, h 180 cm
Dietro: Venere che suona l'arpa di Giovanni Lanfranco. L'arpa è la stessa del dipinto

Raffaello Sanzio, La Fornarina, 1520 circa, olio su tavola, 87 x 63 cm

SEZIONE 4 – Hic Dominus

Jacomo della Riviera, da Francesco Mignucci, Hic Domus. Stemma Barberini con veduta di Palestrina, 1627-1630, Lana e seta, 315 x 220 cm

Gian Lorenzo Bernini e Giuliano Finelli, Ritratto di Antonio Barberini, 1626-1627, Marmo, cm. 65

Gian Lorenzo Bernini, Ritratto di Papa Urbano VIII, 1631-1632, Olio su tela, cm. 70 x 65

SEZIONE 8 – Tessere la Trama

Giuliano Finelli, Ritratto di Francesco Bracciolini, 1630-1631, 71 x 63 x 39 cm

Charles Mellin, Ritratto di Galileo Galilei, olio su tela, 66x49 cm

Jean de Saillant, Veduta idealizzata della Biblioteca Barberina, Stampa

Gian Lorenzo Bernini, Busto del cardinale Richelieu, 1640-1641, marmo, 82 x 65 x 33 cm

Simon Vouet, Angelo con la tunica e i dadi, 1626-1627, olio su tela, 102 x 78 cm

Grazie

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