GALLERIA D'ARTE MODERNA DI ROMA CAPITALE

© Photo by Massimo Gaudio

L'Arte di fotografare l'Arte


Giacomo Balla, Il dubbio (1907-1908) - Particolare

Il sistema museale di Roma Capitale, è costituito da un insieme di luoghi museali e siti archeologici di rilevante importanza artistica e storica. Nel corso del secolo scorso, anzi, a partire già dal 1883, Roma ha espresso la volontà di effettuare acquisti di opere moderne e attualmente vanta una collezione di oltre 3000 opere tra dipinti, scultura, incisioni e grafica. Circa centocinquanta di questi sono esposti presso la Galleria d'Arte Moderna che si trova nel rione Colonna in via Francesco Crispi. 

Il primo esordio ufficiale della Galleria si tenne nel 1925, in quell'anno infatti presso il Palazzo Caffarelli in Campidoglio, ci fu il primo allestimento, ma purtroppo la vita della Galleria durò soltanto poco più di un decennio perché nel 1938 venne soppressa e le opere concesse alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna o destinate come arredi di uffici. Da quel momento in poi queste opere, nel corso della seconda metà del XX secolo, furono di nuovo esposte e poi di nuovo chiuse nei depositi in più occasioni, fino a quando nel 1995 una selezione dei capolavori della collezione, venne collocata nell'attuale sede in quello che era l’ex convento delle Carmelitane Scalze a San Giuseppe Capo le Case. Dopo un altro lungo periodo di chiusura, questa volta dettato dal bisogno di effettuare gli opportuni adeguamenti museali, finalmente nel 2011 la Galleria è tornata a risplendere e ospitare un percorso espositivo concepito come una mostra temporanea della collezione permanente, necessario per poter avere l'occasione di ammirare a rotazione tutte le opere presenti nella collezione Capitolina. Sono presenti sia artisti riconosciuti come protagonisti della scena artistica italiana, sia quelli secondari ma non per questo meno significativi per ricostruire la storia della cultura a Roma. La collezione è stata resa significativamente preziosa da artisti più rappresentativi quali Giulio Aristide Sartori, Vincenzo Gemito, Ettore Ximenes, Camillo Innocenti, Giacomo Balla, Antonio Donghi, Felice Casorati e tanti altri ancora.

Giacomo Balla, Il dubbio (1907-1908)

Alessandro Pigna, Frigidarium (1882)

Antonino Calcagnadoro, Le madri (1924)

Antonio Donghi, Donna alla toeletta (1930)

Baccio Maria Ricci, Vecchie carte (1953)

Camillo Innocenti, La sultana (1913)

Felice Carena, Serenità (1925)

Felice Casorati, Susanna (1929)

Ferruccio Ferrazzi, Frammento di composizione (1920-1921)

Giulio Aristide Sartorio, Le Vergini savie e le Vergini stolte (1890-1891)

Giuseppe Carosi, Angelo dei crisantemi - L'angelo del dolore (1921)

Istvan Csok, Angolo di studio (1905-1910)

Lionne (Enrico della Leonessa), Violette (1913)

Luigi Trifoglio, Maternità (1921)

Massimo Campigli (Max Ihlenfeldt), Le spose dei marinai (1934)

Vincenzo Irolli, L'attesa (1915-1925)

Virginia Tomescu Scrocco, Giochi di bambine (1913-1915)

Alfonso Mazzucchelli, Sulla spiaggia (1914)


Antonietta Raphael Mafai, Riflesso allo specchio (1945-1961)

Emilio Greco, Sibilla (1951)

Ettore Colla, Ritratto - Busto di giovinett (1926-1927)

Ettore Ximenes, Ecce mater (1910-1920)

Amedeo Bocchi, Nel parco (1919)


Il chiostro delle sculture
Il luogo di contemplazione ideale per poter ammirare l'arte anche con l'ausilio della luce solare è sicuramente il chiostro collegato al museo dov'è stata allestita una mostra permanente di sculture, Le opere sono dei protagonisti della scena artistica italiana da fine Ottocento fino a prima della Seconda Guerra Mondiale, epoca caratterizzata da trasformazioni estetiche, sociali e politiche. Gli artisti della collezione sono numerosi: Italo Griselli, Guido Galletti, Dino Basaldella, Ercole Drei, Arturo Martini e Marino Marini sono soltanto alcuni dei nomi presenti. Anche nel periodo successivo fino agli anni Cinquanta, artisti come Giacomo Manzù, hanno caratterizzato una mutazione artistica tipica del tardo Ottocento. Sono esposte sicuramente opere di grande interesse e pregio che ancora oggi sono una testimonianza ancora viva.

Girolamo Masini, Cleopatra (1882)


Amleto Cataldi, Galatea-Fontana (1925)

Arturo Martini, Il pastore (1930)

Attilio Torresini, (1928)

Attilio Torresini, Afrodite (1930-1934)

Carlo Rivalta, Madre (1938-1939)

Dino Basaldella, Pescatore d'anguilla (1934)

Ercole Drei, Il seminatore (1937)

Guido Galletti, Prometeo liberato (1935)

Guido Galletti, Venere con tre amorini (1939)

Italo Griselli, Romolo (1937-1938)

Tommaso Bertolino, Languor (1939)
Giacomo Manzù, Bambina sulla sedia (1955)

Vi ringrazio.

Arrivederci al prossimo articolo.

Massimo

Commenti

Post popolari in questo blog

Le sette Virtù di Piero del Pollaiolo e Sandro Botticelli alla Galleria degli Uffizi

RAFFAELLO, LA STANZA DELL'INCENDIO DI BORGO AI MUSEI VATICANI

AMEDEO BOCCHI, NEL PARCO (1919)