Raffaello Sanzio ai Musei Vaticani

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Raffaello Sanzio, Autoritratto (1509-1511)

I visitatori dei Musei Vaticani, hanno la possibilità di godere delle meraviglie artistiche in molte aree prima di arrivare alla Cappella Sistina. Queste aree che sono in pratica tanti piccoli musei come ad esempio la Pinacoteca, i Musei Gregoriano Egizio ed Etrusco, il Museo Pio Clementino, la bellissima Galleria delle Mappe tanto per citarne alcune, creano un ambiente adatto che introduce in una delle parti più interessanti di tutti i Musei Vaticani: Le Stanze di Raffaello. Le Stanze si chiamano così perché venne realizzata la decorazione dallo stesso Raffaello Sanzio (Urbino 1483 - Roma 1520) e dai suoi aiuti nel periodo che va da 1508 fino al 1524, ovvero dopo la morte del maestro. Facevano parte dell'appartamento situato al secondo piano del Palazzo Pontificio scelto da Giulio II della Rovere come propria residenza e utilizzato anche dai suoi successori.
Stanza della Segnatura
La prima Stanza (in ordine cronologico) si chiama Stanza della Segnatura realizzata tra il 1509 ed il 1511. Nella Sala si riuniva il più alto organo giuridico della Chiesa presieduto dal Santo Padre ed i temi che accomunano gli affreschi contenuti al suo interno riguardano il sapere. Su una parete si trova uno dei più famosi affreschi di Raffaello dedicato alla filosofia dal titolo Scuola di Atene. Nell'opera, tra i tanti personaggi raffigurati come ad esempio Socrate, Euclide, Pitagora, Zoroastro, Tolomeo, sono stati raffigurati nella parte centrale Platone (a sinistra) ed Aristotele. Il pittore ha voluto lasciare la sua traccia in questo capolavoro con un autoritratto collocato nella parte esterna in basso a destra. Nelle altre pareti sono raffigurate la Disputa per il Sacramento per la teologia, per la poesia il Parnaso ed infine per la giurisprudenza la Virtù e la Legge.
Raffaello Sanzio, Scuola di Atene (1509-1511)

Raffaello Sanzio, Scuola di Atene (1509-1511)
Raffaello Sanzio, Disputa del Sacramento (1509-1511)
Raffaello Sanzio, Disputa del Sacramento (1509-1511)
Raffaello Sanzio, Parnaso (1509-1511)
Raffaello Sanzio, Virtù e la Legge (1509-1511)
Raffaello Sanzio, Virtù e la Legge (1509-1511)
Raffaello Sanzio, La volta (1509-1511)


Stanza di Eliodoro
Papa Giulio II non se la passava tanto bene politicamente in quel periodo e nel 1511 diede incarico a Raffaello di documentare vari momenti storici dall'Antico Testamento fino al medio-evo. Per mostrare la miracolosa protezione divina verso la chiesa venne realizzata la Messa di Bolsena per la minaccia verso la fede, la Cacciata di Eliodoro dal Tempio per la minaccia verso il suo patrimonio, l'Incontro di Leone Magno con Attila per la minaccia verso la sua sede e la Liberazione di San Pietro per la protezione nella persona del pontefice. Furono scelti questi temi per il programma politico mirato a liberare il territorio della chiesa occupato dai francesi a Nord e dalle continue minacce degli eserciti stranieri nei restanti confini.

Raffaello Sanzio, Cacciata di Eliodoro dal Tempio (1511-1514)

Raffaello Sanzio, Incontro di Leone Magno con Attila (1511-1514)

Raffaello Sanzio, Liberazione di san Pietro (1511-1514)

Raffaello Sanzio, Liberazione di san Pietro (1511-1514)
Raffaello Sanzio, Messa di Bolsena (1511-1514)

Raffaello Sanzio, Messa di Bolsena (1511-1514)

Raffaello Sanzio, La volta (1511-1514)


Stanza dell'Incendio di Borgo
La Stanza è l'ultima che s'incontra lungo il percorso e prende il nome da uno degli affreschi nei lunettoni, ossia Stanza dell'Incendio di Borgo, commissionata da papa Giulio II a Pietro Vannucchi detto il Perugino nel 1508, il quale però dipinse soltanto la volta. Le pareti invece furono dipinte da Raffaello tra il 1514 ed il 1517, in pieno pontificato di papa Leone X, il quale volle imprimere negli affreschi la sua politica ed anche il suo volto, riconoscibile in tutte e quattro le scene raffigurate.
Iniziamo proprio dalla scena intitolata Incendio di Borgo, dove viene raffigurato l'incendio divampato nell'anno 847 nel quartiere antistante la vecchia Basilica di San Pietro chiamato appunto Borgo. In un altro lunettone è raffigurata la Battaglia di Ostia, dove si vedono le flotte delle repubbliche marinare corse in aiuto del papa, sconfiggere i saraceni nel 849 che volevano risalire il fiume Tevere per saccheggiare Roma. Negli altri lunettoni posti sopra le finestre, sono raffigurate le scene del Giuramento di Leone III avvenuto nella vecchia basilica di San Pietro avvenuto il 23 Dicembre dell'800 per purificarsi dalle false accuse dei nipoti di papa Adriano I. Il giorno successivo, ovvero il 24 Dicembre dell'800, avvenne l'Incoronazione di Carlo Magno da parte di papa Leone III, raffigurata nell'ultimo affresco della stanza.


Raffaello Sanzio, Incendio di Borgo (1514-1517)

Raffaello Sanzio, Incendio di Borgo (1514-1517)

Raffaello Sanzio, Battaglia di Ostia (1514-1517)

Raffaello Sanzio, Giuramento di Leone III (1514-1517)

Raffaello Sanzio, Incoronazione di Alessandro Magno (1514-1517)

Pietro Vannucchi detto il Perugino (1507-1508)

Sala di Costantino
Papa Leone X, commissionò a Raffaello nel 1517 la decorazione della quarta ed ultima stanza chiamata Sala di Costantino che però venne ultimata dai suoi aiuti sotto il papato di papa Clemente VII nel 1524, utilizzando i cartoni che il maestro riuscì a completare prima della sua morte avvenuta il 6 Aprile del 1520. Qui il tema ricorrente riguarda le storie di Costantino Magno le quali raccontano attraverso gli affreschi, il passaggio verso la religione cristiana da parte dell'imperatore romano. Le storie raffigurate sono: Visione della Croce e Battaglia di Costantino contro Massenzio (la prima a sinistra della foto qui sotto e la seconda a destra), Battesimo di Costantino ed infine Donazione di Roma.
Raffaello Sanzio e aiuti (1520-1524) - Stanza di Costantino

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La Sala dedicata a Raffaello alla Pinacoteca
Sulle pareti della sala sono esposti vari arazzi realizzati da disegni del pittore e dalla sua scuola, ma il pezzo forte si trova al centro di essa, infatti sono collocati tre magnifici dipinti di Raffaello che in origine erano pale d'altare, tutte eseguite tra il 1502 ed il 1520. La pala di sinistra si intitola Madonna di Foligno, una tempera grassa su tavola trasportata su tela che misura 308 x 198 cm ca. eseguita tra il 1511 ed il 1512. La tavola fu commissionata da Sigismondo de' Conti nel 1511 per l'altare maggiore della chiesa di Santa Maria in Aracoeli a Roma per poi essere trasferita alla chiesa di Sant'Anna nel Monastero delle Contesse a Foligno. La pala di destra si intitola Incoronazione della Vergine detta Pala Oddi, una tempera grassa su tavola trasportata su tela che misura 272 x 165 cm. ca. eseguita tra il 1502 ed il 1503. Fu dipinta per l'altare della Cappella Oddi nella Chiesa di San Francesco al Prato a Perugia. Il dipinto è suddiviso in due parti: in quella superiore si vede la Vergine mentre viene incoronata da Cristo, mentre nella parte inferiore ci sono gli Apostoli intorno alla tomba vuota della Vergine salita in cielo. Sicuramente la più bella è la Trasfigurazione, una tempera grassa su tavola che misura 410 x 279 cm. dipinta tra il 1516 ed il 1520. Quando nel 1515 Giulio de' Medici (futuro papa Clemente VII) divenne vescovo, commissionò a Raffaello la pala destinata alla cattedrale di San Giusto di Narbonne. Purtroppo il maestro non riuscì a portare a termine l'opera che invece venne terminata nella parte inferiore dal suo allievo e stretto collaboratore Giulio Romano. Giorgio Vasari scrisse su quest'opera "la più celebrata, la più bella e la più divina". Una copia in mosaico della Trasfigurazione, si trova all'interno della Basilica papale di San Pietro.

La Sala dedicata a Raffaello Sanzio

Raffaello Sanzio, Madonna di Foligno (1511-1512)

Raffaello Sanzio, Incoronazione della Vergine detta Pala Oddi (1502-1503) 

Raffaello Sanzio, Trasfigurazione (1516-1520)

Raffaello Sanzio, Trasfigurazione (1516-1520) Copia in mosaico - Basilica di San Pietro

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