MUSEO ARCHEOLOGICO DI PRIVERNO

© Photo by Massimo Gaudio

L'Arte di fotografare l'Arte


Il Museo Archeologico di Priverno, a sinistra il Palazzo Comunale

Quando visiti un museo e ti trovi bene come a casa tua...

Roma mi ha abituato ad avere a disposizione una grande offerta di musei di rilevanza internazionale, sicuramente molto ben curati e ricchi di opere.
C'è un museo a Priverno vicino Latina che offre una varietà di reperti archeologici che dall'età protostorica arriva fino all'inizio dell'Alto Medioevo. Ecco, il Museo Archeologico di Priverno può essere accomunato senza dubbio ai grandi musei romani come avrete modo di vedere più avanti nell'articolo, e questo mi rende orgoglioso di essere originario proprio di Priverno dove ho vissuto da piccolo.
A parte il lato sentimentale che mi lega a questo luogo, è doveroso mettere in evidenza il fatto che la Città di Priverno è stata dichiarata Città d'Arte grazie anche al Parco Archeologico di Privernum, il suo centro storico Medievale, il parco e il Castello di San Martino e l'Abbazia di Fossanova con di fianco il Museo Medievale.
Il Museo Archeologico si trova al centro del paese nella piazza principale dedicata a Giovanni XXIII di fronte al Duomo di Santa Maria Annunziata e al Palazzo Comunale. È ospitato all'interno del Palazzo Valeriani-Guarini-Antonelli, una raffinata residenza signorile con la facciata decorata "a graffito" e le forme che rimandano al Rinascimento, mentre all'interno i soffitti sono impreziositi da un interessante ciclo pittorico in stile Liberty degli inizi del 1900. Il Palazzo è stato acquistato dal comune di Priverno nel 2006 ed è entrato in funzione nel 2013 dopo i lavori per i nuovi allestimenti e dopo aver trasferito tutti i reperti dalla vecchia sede che si trovava alle spalle del Duomo.
Le sale espositive che si estendono su tre livelli, sono elegantemente allestite e sono dedicate a Privernum, città prima dei Volsci poi diventata colonia romana. Sono esposti oltre mille oggetti fra statue, mosaici, iscrizioni, ceramiche, terrecotte, decori e altro ancora, tutto proveniente dagli scavi dell'antica città fondata nel tardo II secolo a.C. situata nella piana dell'Amaseno nella zona denominata Mezzagosto.

       Mettetevi comodi, inizia la visita

Il percorso espositivo inizia dal piano terra, subito dopo la biglietteria, con la sala dedicata agli scavi iniziati nel 1991 e terminati nel 2005 che hanno portato alla luce tutti i reperti presenti nel Museo.

Sala 1 - Dallo scavo al museo

Primo piano

Gino Sardoni e Pietro Campeggi, Trittico con Madonna col Bambino e Santi (seconda decade XX sec.)

Lasciata la sala al piano terra e prima di arrivare al primo piano, sulla parete del pianerottolo dello scalone si trova un affresco realizzato negli anni venti dello scorso secolo (qui sopra). 
La visita continua nella Sala 2 (Le età più antiche) che accoglie antichi oggetti sia di vita quotidiana, sia di corredi funerari risalenti addirittura all'età del bronzo medio (1700-1300 a.C.), il tutto custodito all'interno di eleganti teche.
Dalla Sala 3 (Privernum città romana) in poi si entra nell'epoca in cui Privenrum diventa colonia romana. A certificare il periodo preciso ci sono due denari d'argento risalenti al 60 e 58 a.C. che ne propagandano la conquista da parte di Roma. Nel resto della sala all'interno delle teche sono esposti oggetti in ceramica di uso comune, votivi e la statuetta di un guerriero. Il capitello in tufo risalente al II secolo a.C. che proveniva dalla piazza porticata di Privernum, era stato riutilizzato all'interno di una muratura medievale. Non si può non notare lo splendido decoro sul soffitto in stile tardo-Liberty con motivi floreali che formano una pergola che si apre verso il cielo azzurro.

Sala 2 - Le età più antiche

Sala 2 - Le età più antiche, Un abitato dell'età del ferro

Sala 3 - Privernum città romana

Sala 3 - Due denari d'argento

Sala 3 - Capitello in tufo (II sec. a.C.)

Sala 3 - Soffitto


Come nella sala precedente, anche nella Sala 4 (I protagonisti della storia) si viene attratti dai splendidi decori sul soffitto che ci accoglie in un ambiente particolare dove si intrecciano nomi di cittadini Privernati incisi su blocchi di travertino o marmi che non hanno volti, di contro ci sono ritratti marmorei di cittadini dei quali volti non si conosce il nome. Alcuni di quei volti sono esposti a Roma nel Museo Nazionale Romano. Purtroppo dopo l'abbandono di Privernum da parte della gente del posto che preferì spostarsi nella vicina collina fondando così Piperno, nel medioevo usarono l'antica città come "cava" per riutilizzare tutto il possibile per le nuove costruzioni, ed è così che il ritratto marmoreo di Lucius Iulius Ursus, consigliere dell'imperatore Domiziano vissuto tra il I e II secolo d.C., è stato utilizzato come sasso da murare in una costruzione medievale. Quello esposto è un calco perché l'originale è conservato ai Musei Vaticani. In una parete della sala si trova la ricostruzione di un calendario romano, simile a quello conservato al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo a Roma.


Sala 4 - I protagonisti della storia

Sala 4 - I protagonisti della storia, Il calendario romano

Calendario romano del Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo, Roma

Sala 4 - I protagonisti della storia, Volti senza nome

Sala 4 - Lucius Iulius Ursus (I-II sec. d.C.)

Sala 4 - Soffitto

La Sala 5 (il foro, il teatro) è suddivisa in tre settori. In quello di destra si trovano vari frammenti di colonne, capitelli e cornici appartenute all'antico teatro di Privernum, mentre nel settore centrale è esposta la statua raffigurante l'imperatore Claudio vestito di tunica e toga con il volto marcato dai segni dell'età, inoltre trovano spazio varie iscrizioni e il ritratto di Agrippina Minore. Nell'ultimo settore, poco prima di accedere alla sala successiva, si trova una scultura che raffigura il corpo di statua nelle forme di Venere-Fortuna che molto probabilmente doveva accogliere il ritratto dell'imperatrice Livia, inoltre ci sono il ritratto dell'imperatore Domiziano e il Ritratto di dama dove si può ammirare l'acconciatura dei capelli.


Sala 5 - Il foro, il teatro

Sala 5 - Il foro, il teatro

Sala 5 - Agrippina Minore

Sala 5 - Corpo di statua nelle forme di Venere-Fortuna (50 d.C. ca.)

Sala 5 - Frammento angolare di cornice con fregio dorico (50-25 a.C.)

Sala 5 - Ritratto dell'imperatore Domiziano (81-96 d.C.)

Sala 5 - Ritratto di dama (I sec, d.C.)

Sala 5 - Statua dell'imperatore Claudio (41-54 d.C.)

Sala 5 - Soffitto (particolare)

Nella piccola Sala 6 (I luoghi del sacro) sono esposti all'interno di teche vari fregi provenienti dai luoghi sacri di Privernum, la Testa di Dioniso o Bacco e sotto di essa un calco della base di una statua, inoltre molto particolare una lastra marmorea proveniente dalle terme di Privernum del I secolo d.C. riutilizzata come tombino.


Sala 6 - I luoghi del sacro

Lastra di marmo (I sec. d.C.)

Testa di Dioniso o Bacco (I sec. d.C.)

Un'altra piccola stanza, la Sala 7 (I marmi da giardino) chiude il percorso espositivo del primo piano. La sala è dedicata ai marmi utilizzati per adornare i giardini delle domus romane di Privernum. Di sicuro interesse la statua acefala che mostra un fanciullo vestito con un mantello che porta al petto un grappolo d'uva e un volatile che segue lo schema tipico delle raffigurazioni del dio Dioniso. La statua è stata rinvenuta nel giardino della domus della Soglia nilotica che si trova al piano superiore e che vedremo all'inizio del percorso.


Sala 7 - I marmi da giardino

Sala 7 - Frammento di cornice (età augustea)

Sala 7 - Statuetta di fanciullo (I sec. d.C.)

Secondo piano

Passando attraverso la Sala 8 (le domus) si arriva alla grande Sala 9 (Arte e decoro nel tablino) dove si viene accolti dalla stupenda ricostruzione del tablino della domus della Soglia nilotica. La soglia nilotica che dà il nome alla domus di Privernum, è un’opera che offre uno spaccato della vita lungo il fiume Nilo, ricca di tante scenette animate dai Pigmei; in primo piano animali e piante palustri; in secondo piano sequenza di mura, torri e un ingresso monumentale. 
Festo Pompeo, sul significato delle parole riferendosi al tablino, diceva che essa era 

"la stanza accanto all'atrio, dove gli antichi magistrati conservavano le tavole con i rendiconti relativi al loro periodo di potere per poter rendere conto pubblicamente del loro operato".

Questo significa che la domus della Soglia nilotica aveva una grande rilevanza in quella che era una colonia romana.
Nel resto della sala si possono vedere nelle teche vari frammenti di decorazioni sia marmorei che pittoriche. Una nota di pregio la merita il soffitto con decorazioni in stile Decò.


Sala 9 - Arte e decoro nel tablino

Sala 9 - Soglia nilotica (segmento)

Sala 9 - Soglia nilotica (segmento)

Sala 9 - Soglia nilotica (segmento)

Sala 9 - Tablino e la soglia nilotica

Sala 9 - Soffitto (particolare)

Un'altra sala, un'altra domus, un altro ambiente. 
Nella Sala 10 (lusso nei triclini) viene rappresentato il lusso messo in evidenza dai mosaici finemente realizzati e i decori nei triclini delle domus, nel quale il proprietario metteva a proprio agio gli ospiti durante il pranzo. La Domus è quella dell'Emblema Figurato che si trova a Privernum. Nella sala sono esposti vari splendidi mosaici tra i quali risaltano l'Emblema musivo raffigurante il ratto di Ganimede e quello raffigurante le maschere teatrali.

Sala 10 - Lusso nei triclini

Sala 10 - Emblema musivo raffigurante il ratto di Ganimede

Sala 10 - Mosaico con maschere teatrali 

Sala 10 - Mosaico con maschere teatrali (particolare)

Sala 10 - Mosaico con maschere teatrali (particolare)

La penultima sala del percorso espositivo è dedicata sia alla bellezza donna, sia alla tavola. 
Appena si supera la soglia di accesso alla Sala 11 (... a tavola), sulla sinistra c'è un pannello con il ritratto di una donna vissuta in antichità e un epitaffio in versi che accompagna la tomba di Claudia, una matrona romana vissuta il II secolo a.C. che recita:

Straniero, ho poco da dirti: fermati e leggi.
Questo è il sepolcro non bello di una donna che fu bella.
I genitori la chiamarono Claudia.
Amò il marito con tutto il cuore.
Mise al mondo due figli:
uno lo lascia sulla terra, l'altro lo ha deposto sotto terra.
Amabile nel parlare, onesta nel portamento,
custodì la casa, filò la lana.
Ho finito, và pure.

Corpus Inscriptionum Latinarum VI, 15346

Sullo stesso lato della sala all'interno di una teca, sono esposti vari oggetti utili per il maquillage della donna come specchi, fermacapelli, unguentari in vetro, pinzette e altro ancora. Sono presenti anche oggetti per l'ornamento come un anello in bronzo, una collana, fibule, spille e gemme varie lisce e incise in pasta vitrea e pietre dure.
Nel lato opposto della sala ci sono altre teche dove sono esposti servizi da tavola in ceramica a vernice nera e bicchieri a pareti sottili, oltre a una serie di vasellame da tavola sia di produzione Italica che africana denominate "sigillate". 
Nella parete che confina con la sala successiva ci sono due teche che contengono tra i vari oggetti esposti, due meraviglie che meritano attenzione per la loro bellezza e stato di conservazioni; sono una bellissima olla in vetro con coperchio praticamente intatta e una coppa in ceramica posta sopra uno specchio che permette la visione del fregio sottostante.

Sala 11 - ... a tavola

Sala 11 - ... a tavola

Sala 11 - Coppa in ceramica (II sec. d.C.)

Sala 11 - Il mondo della donna 

Sala 11 - Olla in vetro

Sala 11 - Soffitto (particolare)

Siamo arrivati alla Sala 12 (... in cucina) che è dedicata alla vita svolta all'interno delle cucine delle domus romane, con la ricostruzione di quello che oggi chiamiamo piano cottura, in più ben visibili fuori dalle teche si trovano una serie di anfore utilizzate di solito per la conservazione e trasporto del vino, del garum, dell'olio e non solo, infatti quelle esposte risalgono al II secolo d.C. e venivano utilizzate a Privernum nel settore edilizio per trasportare calce, acqua e sabbia.
Nelle due grandi teche sono esposti oggetti di vario genere utili per la preparazione e la  conservazione degli alimenti. Come in quasi tutte le sale del museo, anche qui c'è uno splendido soffitto ligneo finemente decorato. 

Quella appena visitata è l'ultima sala espositiva del Museo Archeologico di Priverno. Un viaggio nel tempo che riporta indietro le lancette ancor prima della nascita di Roma.


Sala 12 - ... in cucina

Sala 12 - ... in cucina

Sala 12 - ... in cucina

Sala 12 - Anfore

Sala 12 - Soffitto (particolare)

Vi ringrazio.

Arrivederci al prossimo articolo.

Massimo

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