MUSEO HENDRIK CHRISTIAN ANDERSEN

© Photo by Massimo Gaudio

L'Arte di fotografare l'Arte


Andreas Martin Andersen, Ritratto di Hendrik Christian Andersen

Nel quartiere Flaminio a Roma, si trova il Museo Hendrik Christian Andersen, costruito dal 1922 al 1925 su suo progetto dello stesso per diventare sia la sua dimora che il suo studio. L'artista nato a Bergen in Norvegia nel 1872, si trasferì da piccolo con la famiglia negli Stati Uniti a Newport, ma ritornò in Europa a ventidue anni per studiare arte, raggiungendo il fratello Andreas a Parigi dove si trovava per portare avanti un progetto artistico incentrato sulla pittura, grazie anche ad aiuti economici provenienti da famiglie di Newport, in particolare la famiglia Cushing da dove proveniva colei che poi sarebbe diventata la moglie di Andreas.
L’Italia era considerata alla fine dell’Ottocento il luogo indispensabile per ampliare le conoscenze di un artista. Dopo aver lasciato Parigi, visitò le più importanti città d’arte italiane tra queste Firenze, Venezia, Bologna, Napoli e Perugia. Alla fine arrivò a Roma dove allestì il suo primo studio in Via Margutta e lì cominciò a realizzare i suoi primi lavori. 
Rimase nella Città Eterna fino al giorno della sua morte avvenuta nel 19 Dicembre del 1940 e ora si trova al cimitero acattolico di Roma nel rione Testaccio.
Andersen era talmente innamorato di Roma e dell'Italia intera da progettare varie opere di rilievo anche a sue spese come per esempio il Museo di scultura all'aperto nell'area di Valle Giulia da realizzarsi di fianco alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, progetto del 1917 bocciato dall'allora sindaco di Roma principe Colonna. 
Lo Stato italiano ricevette in dono dopo la sua morte Villa Hélène (il nome della mamma), lo studio, i documenti e più di 400 lavori, oltre a quelli di altri artisti e fotografi contemporanei, suoi amici e conoscenti. Villa Hélène, dopo la morte della sorella adottiva Lucia, divenne a tutti gli effetti dello Stato e attualmente è il Museo vero e proprio che contiene tutti i lavori dell'artista, come le statue create per realizzare la Fontana della Vita e L'Angelo della Vita (o Vita eterna).
L'ingresso è libero
Fontana della Vita

Hendrik Christian Andersen, La fontana della vita (1910) Acquerello su cartone
La Fontana della Vita doveva essere un monumento a più piani, composto da numerose sculture. Dal piano più alto fuoriusciva l’acqua, simbolo della vita. Siccome il progetto rimase allo stato di idea, Andersen ne realizzò solo alcune parti e nel museo sono visibili bozzetti in gesso e bronzo, disegni, statue di grosse dimensioni sia in gesso che in bronzo, le stesse che avrebbero trovato collocazione, secondo il progetto, di fronte al Palazzo delle Arti. 
L’intera opera è costituita da tre terrazze poste a più livelli e da una vasca centrale superiore da cui esce l’acqua, decorata con una scena a mosaico che raffigura le Quattro Stagioni. Dall’alto in basso, l’acqua avrebbe formato una cascata ininterrotta. 
Il complesso, oltre la vasca centrale, era formato da quattro gruppi su piedistalli circolari simboleggianti le varie fasi del giorno: Il mattino, il giorno, la sera e la notte; Quattro coppie di figure maschili e femminili allusive alla fratellanza, all'amore, alla progenie e al progresso dell'umanità e infine due statue equestri e due femminili raffiguranti la preghiera.

Hendrik Christian Andersen, La fontana della vita, Le quattro stagioni

Hendrik Christian Andersen, La fontana della vita, Il mattino (1907-1910) Gesso
Hendrik Christian Andersen, La fontana della vita, Il giorno (1904-1908) Bronzo
Hendrik Christian Andersen, La fontana della vita, La sera (1907-1909) Gesso
Hendrik Christian Andersen, La fontana della vita, La notte (1907-1909) Gesso
Hendrik Christian Andersen, La fontana della vita, Il passo (1900) Bronzo
Hendrik Christian Andersen, La fontana della vita, La fontana della vita, Amore (1906) Bronzo
Hendrik Christian Andersen, La fontana della vita, La gioia di vivere (1907) Bronzo
Hendrik Christian Andersen, La fontana della vita, Il progresso dell'umanità (1911-1918) Gesso
Hendrik Christian Andersen, La fontana della vita, Nudo femminile con due putti su cavallo al passo (1905-1907) Gesso
Hendrik Christian Andersen, La fontana della vita, Nudo maschile e femminile con due putti su cavallo al passo (1905-1907) Gesso
Hendrik Christian Andersen, La fontana della vita, La preghiera - destra (1906) Bronzo
Hendrik Christian Andersen, La fontana della vita, La preghiera - sinistra (1906) Bronzo

Museo di scultura all'aperto
Amos Luchetti, Valle Giulia, Museo di scultura all'aperto di H.C. Andresen (1917)

Hendrik Christian Andersen (Bergen 1872 - Roma 1940), dopo aver girato gli States e vari Paesi europei, rimase affascinato dalla bellezza di Roma e dell'Italia intera, che decise di stabilirsi a Roma in modo permanente. Tra i tanti progetti presenti nel museo, ce n'è uno che avrebbe fatto sicuramente la gioia di molti. Progettò nel 1917 un Museo di scultura all'aperto nell'area di Valle Giulia da offrire a sue spese al Comune di Roma, nel punto dove si trova attualmente la Facoltà di Architettura. Il disegno che vedete all'inizio dell'articolo, fu commissionato dallo stesso Andersen all'architetto Amos Luchetti, suo collaboratore, che poco dopo si occupò della costruzione della tomba di famiglia all'interno del Cimitero Acattolico della Piramide Cestia a Roma. Successivamente si occupò anche della costruzione dell'attuale Museo. Edgar A. Mowrer, corrispondente a Roma del Chicago Daily News e amico di Andersen, fece da intermediario con l'allora sindaco di Roma principe Colonna, per la realizzazione del Museo di scultura all'aperto, ma purtroppo ottenne soltanto una risposta negativa. Come si vede dal disegno, le sculture immaginate per il Museo, sono caratteristiche dello stile dell'artista: ballerine volanti con putti, figure maschili a cavallo e atleti con putti. 

L'Angelo della Vita (o Vita eterna)
La scultura in bronzo si chiama L'Angelo della Vita (o Vita eterna), è stata realizzata nel 1912 e dedicata al fratello Andreas morto a Boston nel 1902. La sua destinazione iniziale era per il cimitero americano di Cambridge nel Massachusetts, dove era stato inizialmente sepolto. Il gruppo scultoreo fu fatto fondere in Germania e in seguito, prima della sua collocazione a Roma, fu esposto al Salone di Parigi nel 1914. Una volta arrivata a Roma nel 1918, fu collocata sul sacello della tomba della Famiglia Andersen nel Cimitero Acattolico della Piramide Cestia. Nel 1933 a seguito di danni strutturali della Tomba, il gruppo fu mandato nella fonderia tedesca per le dovute riparazioni, ma purtroppo non fu più ricollocata al suo posto sia per la sua "nudità" che per la grandezza che al dire dell'amministrazione "sovrastava le altre tombe". Rimase per molto tempo in stato di abbandono nel cimitero, fino a quando la sorella Lucia, la fece portare nel 1947 all'interno dell'attuale Museo.
Nel 1911 Andersen espose una copia in gesso alla Grande Mostra Internazionale di Roma, collocata all'interno del salone centrale. Successivamente però fu collocata nei magazzini dove andò distrutta. Tuttavia all'interno del Museo Hendrik Christian Andersen, è esposto un modellino in bronzo dove sopra è incisa la dedica al fratello (ultima foto).
Hendrik Christian Andersen, L'Angelo della Vita (o Vita eterna) (1912)
Hendrik Christian Andersen, Modellino de L'Angelo della Vita (o Vita eterna) (1912)



Il museo decorato in stile neorinascimentale è sviluppato su più livelli.
I due grandi atelier del piano terra sono suddivisi in Galleria dove l'artista presentava i suoi lavori ai visitatori e lo Studio dove venivano progettati e realizzati i suoi lavori. I due atelier oltre alle opere che abbiamo visto, conservano altre monumentali statue, progetti cartacei, modellini, busti-ritratto, disegni e molto altro ancora.
I piani superiori prima del passaggio allo Stato Italiano erano l'abitazione dell'artista prima, adibiti a pensione, dove vi abitava la sorella adottiva Lucia poi. Ora gli spazi espositivi sono interessati in modo permanente dalle opere di piccole dimensioni di Andersen come dipinti, busti, progetti, fotografie e disegni. Vengono anche utilizzati per le mostre temporanee dedicate al rapporto tra l'Italia e gli artisti stranieri del XIX e XX secolo.

La Galleria

La Galleria

La Galleria

Lo Studio

Lo Studio

Lo Studio

Lo Studio visto dalla finestra dello scalone

Per accedere ai piani superiori ci sono le scale situate di fronte alla porta d'accesso al museo. Prima che inizi lo scalone si viene accolti da un bellissimo ascensore decorato dall'artista. Molti decori presenti un po dappertutto nel museo sono opera di Andersen. Dal primo piano è possibile accedere al terrazzo situato sopra lo Studio da dove è possibile rivolgere lo sguardo verso il Tevere.

Scalone, Ascensore piano terra

Scalone, Ascensore piano terra, Amore


Piano primo

Terrazzo

Ingresso

Salone

Salone





Hendrik Christian Andersen, Ritratto di Umberto Nobile (1928)



Corridoio di destra

Decorazione delle porte del primo piano

Ingresso, Hendrik Christian Andersen, La Maternità (1916)

Salone, Andreas Martin Andersen, Ethel Cochrane allo specchio (1900)

Piano secondo

Salone

L'artista

Andreas Martin Andersen, Ritratto di Hendrik Christian Andersen

Hendrik Christian Andersen con Henry James (1907)

Hendrik Christian Andersen, Ritratto (1905 ca.)

Vi ringrazio.

Arrivederci al prossimo articolo.

Massimo

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