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Casino Nobile - Musei di Villa Torlonia

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© Photo by Massimo Gaudio L'Arte di fotografare l'Arte Il Casino Nobile I Musei di Villa Torlonia si trovano nel quartiere Nomentano in via Nomentana e sono formati da vari edifici tra cui il  Casino Nobile , realizzato da  Giuseppe Valadier  su commissione di  Giovanni Torlonia , il quale acquistò nel 1797 quello che una volta era  Vigna Colonna . Valadier tra il 1802 ed il 1806 eseguì i lavori di ristrutturazione ed ampliamento inglobando la vecchia struttura aggiungendo porticati, terrazze ed avancorpi. Per rendere ancor meglio visibile il Palazzo, all'originaria facciata ideata da Valadier, fu successivamente addossato un grandissimo pronao sovrastato da una loggia monumentale con colonne che sorreggono un frontone triangolare entro cui è stato posto un altorilievo in terracotta di  Rinaldo Rinaldi  raffigurante  Bacco che torna trionfante dalle Indie su un carro trainato da tigri . Ai fianchi del palazzo ad est e ad ovest, furono sostituite e due piccole ali porticate

I grandi artisti nella basilica di san Pietro

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#artiebellezzeitaliane © Photo by Massimo Gaudio Botticelle davanti Piazza e Basilica di San Pietro nel 1992 Chissà quante volte siamo entrati all'interno di una chiesa senza immaginare o sapere di essere circondati da opere di pregio. La basilica papale maggiore di san Pietro in Vaticano per ovvi motivi ha moltissime opere d'arte al suo interno, basti pensare che essa stessa è un capolavoro dell'arte italiana. Dal 1506 per più di due secoli architetti di grande rilievo si sono susseguiti nella realizzazione della basilica; Bramante, Antonio e Giuliano da Sangallo, Raffaello Sanzio, Baldassarre Peruzzi, Michelangelo Buonarroti, Giacomo della Porta, Domenico Fontana, Carlo Maderno ed infine Gian Lorenzo Bernini. Dall'unione di così tante eccellenze non poteva non essere realizzata un'opera così magnifica. Architetti Metterò in risalto i lavori di due tra i più famosi ed importanti architetti che hanno partecipato alla realizzazione della basilica, coloro i quali hann

Orfeo ed Euridice di Canova a cura di Manuela Moschin

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A cura di Manuela Moschin del blog https://www.librarte.eu Orfeo ed Euridice (1775-76) è un gruppo scultoreo in pietra di Vicenza realizzato da Antonio Canova, conservato nel Museo Correr di Venezia. Canova realizzò l'opera quando aveva soltanto diciotto anni. Egli nacque a Possagno (Treviso) nel 1757, in una famiglia di scalpellini. Fu il nonno che impartì allo scultore le prime lezioni. Le sculture sono ispirate alla vicenda di Orfeo ed Euridice, che racconta la storia del musico Orfeo, che era lo sposo della ninfa Euridice, la quale, il giorno stesso del matrimonio, morì avvelenata per un morso di un serpente. Orfeo, disperato per la morte dell’amata, scese negli inferi per riprenderla. Egli, però, dovette accettare di poterla salvare soltanto a una condizione, ossia non avrebbe dovuto guardarla, fino a quando non fossero entrambi usciti dalla vallata dell’Averno. Orfeo, invece, temendo di perderla di nuovo, poiché percorse un sentiero tortuoso e molto pericoloso, ebbe l’istinto

Canova e la Gypsotheca di Possagno

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  Gypsotheca di Possagno (TV) A cura di Manuela Moschin Mi potete seguire anche nel blog librarte.eu  Il fratellastro di Antonio Canova, ossia il vescovo Giovanni Battista Sartori Canova, volle erigere un museo al fine di conservare i modelli da cui sono stati realizzati i marmi. Nella Gypsotheca è possibile ammirare i calchi originali in gesso, i bozzetti in terracotta o cruda oppure in cera.  L'edificio risalente al 1844 è stato progettato dall'arch. Francesco Lazzari, tuttavia, in seguito ai due conflitti mondiali, la Gypsotheca subì gravi danni. Nel 1957 fu affidata la costruzione di una nuova ala del museo all'arch. Carlo Scarpa (1906-1978), che ebbe la maestria di concepire un'ambientazione scenografica altamente suggestiva e coinvolgente, attraverso la predisposizione di involucri architettonici, che consentono di far filtrare la luce dall'alto. Entrando nella Sala Grande, si rimane affascinati dall'allestimento spettacolare. Le opere appaiono come atto