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FONTANA DI TREVI

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© Photo by Massimo Gaudio L'Arte di fotografare l'Arte Salvi Nicola, Fontana di Trevi (1735) Le mostre terminali degli acquedotti sono fontane monumentali che hanno l’intento di rappresentare la parte finale dell'acquedotto a cui corrispondono. A Roma ce ne sono molte, basti pensare alla  Fontana del Mosè  in piazza San Bernardo, oppure alla  Fontana dell'Acqua Paola  sul Gianicolo. Due bellissime fontane senza dubbio, ma la più bella in assoluto è sicuramente la  Fontana di Trevi . Si tratta della mostra terminale dell’acquedotto Vergine, l'unico degli acquedotti antichi che dal 19 a.C. fornisce l'acqua a Roma ininterrottamente. Si trova nell'omonimo rione ai piedi del colle del Quirinale e la sua denominazione potrebbe derivare da  regio Trivii , un toponimo in uso nella zona già dalla metà del XII secolo, oppure dal triplice sbocco dell’acqua dell’originaria fontana. Il progetto per la sua realizzazione incominciò nel 1640 sotto il papato di Urbano VIII B

REMBRANDT, AUTORITRATTO COME SAN PAOLO (1661)

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© Photo by Massimo Gaudio L'Arte di fotografare l'Arte Rembrandt van Rijn, Autoritratto come San Paolo (1661) L' Autoritratto come San Paolo di Rembrandt van Rijn è un olio su tela che misura 91 x 77 cm firmato e datato dall'artista nel 1661. Il dipinto esposto al Rijksmuseum di Amsterdam, prima di arrivare nella sua attuale collocazione, ebbe vari proprietari in giro per l'Europa, tra i quali i Corsini. Lo acquistò il cardinal Neri Maria Corsini dalla vedova dell'allora pittore e direttore dell'Accademia di Francia a Roma Nicolas Vleughels verso la metà del Settecento. Rimase esposto presso la Galleria dei quadri nella sala principale di Palazzo Corsini fino al 22 maggio del 1799 quando fu venduto insieme ad altri 24 quadri da Ludovico Radice, maestro di casa dei Corsini, per pagare le tasse imposte dai francesi. Questo quadro fa parte degli oltre ottanta autoritratti che l'artista ha eseguito tra dipinti, disegni e incisioni. In questo caso l'ar

CARAVAGGIO, SAN GIOVANNI BATTISTA (1602)

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© Photo by Massimo Gaudio L'Arte di fotografare l'Arte Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, San Giovanni Battista Durante il corso sua vita artistica, Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO (Milano 1571 - Porto Ercole 1610), ha dipinto molte versioni di SAN GIOVANNI BATTISTA una delle quali è esposta presso la Sala Petronilla al secondo piano del Palazzo dei Conservatori dei Musei Capitolini . L'opera fu commissionata al pittore lombardo nel 1602 da Ciriaco Mattei, molto noto nell'alta società romana dell'epoca, il quale volle festeggiare il compleanno del figlio Giovanni Battista, appunto con un'opera di un pittore importante come Caravaggio. Anche se l'opera era destinata per le stanze di Palazzo Mattei, l'artista prese spunto per la posa del santo, da uno dei bellissimi Nudi affrescati da Michelangelo nella volta della Cappella Sistina. Vi ringrazio. Arrivederci al prossimo articolo. Massimo

LA RAGAZZA COL CIUFFO (CARAVAGGIO?)

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© Photo by Massimo Gaudio L'Arte di fotografare l'Arte Ritratto di giovane donna (La ragazza col ciuffo), olio su tela, cm 80×65 È noto che Caravaggio per i suoi dipinti utilizzasse spesso gli stessi modelli, soprattutto durante il periodo romano e Fillide Melandroni era una di queste. La ragazza di origine senese divenne una cortigiana molto nota a Roma per la sua condotta scandalosa e tra i suoi amanti c'era anche Ranuccio Tomassoni ucciso da Caravaggio durante una rissa nel 1606. Molto bella, era una delle modelle preferite dal Merisi che la dipinse nei panni di santa Caterina (Museo Thyssen, Madrid), nei panni della Maddalena nella Marta e Maddalena (Detroit Institute of Arts), e forse nei panni di Giuditta nella Giuditta e Oloferne che si trova a Palazzo Barberini. Il Ritratto di giovane donna che fa parte di una collezione privata, mostra una ragazza che ha una forte somiglianza con l'omonimo dipinto realizzato da Caravaggio (ultima foto) che si trovava a Berlino

RAFFAELLO, LE CAPPELLE CHIGI

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© Photo by Massimo Gaudio L'Arte di fotografare l'Arte Cappella Chigi, Cupola di Raffaello Sanzio Raffaello Sanzio (Urbino 1483 - Roma 1220), durante gli ultimi anni della sua vita riceveva commissioni in continuazione. Nonostante fosse impegnato come responsabile dei lavori nella nuova basilica di San Pietro in Vaticano, ebbe una richiesta da parte del banchiere senese Agostino Chigi per la realizzazione di una cappella all'interno della Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma concessa da papa Giulio II nel 1507 allo stesso banchiere che oltretutto era il tesoriere papale. Raffaello nel 1514, dopo aver accettato l'incarico, creò un modellino che riproduce il progetto del Bramante per la Basilica di San Pietro con il grande arco d'ingresso basato sul disegno antico del Pantheon. Del progetto originale furono eseguiti soltanto alcuni mosaici realizzati dai disegni del maestro e le statue di Giona ed Elia. Negli anni seguenti artisti come Francesco Salviati (Fir

MUSEO DI ROMA - PALAZZO BRASCHI, FOLCLORE A ROMA TRA IL SEICENTO E OTTOCENTO

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© Photo by Massimo Gaudio L'Arte di fotografare l'Arte Vincenzo Morani, Pranzo in campagna con scena di saltarello (1858) Per vedere dipinti con scene di festa popolare, scene di vita comune e di svago nella Roma dei secoli scorsi, il circuito museale più adatto è quello dei Musei di Roma Capitale. Una buona raccolta si trova nei Musei Capitolini, ma per avere la possibilità di vederne molti, il posto più adatto è il Museo di Roma - Palazzo Braschi. È molto interessante e allo stesso tempo triste, vedere le feste popolari di una volta che purtroppo oggi non esistono più. Per fortuna, allo scopo di mantenere vivo l'interesse per il passato, si fanno spesso rievocazioni storiche, soprattutto nelle città e borghi medioevali. Sarebbe molto bello rivedere l'Albero della Cuccagna in piazza del Campidoglio, oppure la Festa dei Moccoletti in via del Corso o addirittura la Giostra del Saracino a piazza Navona durante il carnevale... Sarebbe molto bello! Agostino Tassi, L'alb

MUSEO DI ROMA - PALAZZO BRASCHI, CORTEI E CERIMONIE A ROMA A CAVALLO TRA IL SEICENTO E SETTECENTO

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© Photo by Massimo Gaudio L'Arte di fotografare l'Arte Filippo Gagliardi e Filippo Lauri, Carosello a Palazzo Barberini in onore di Cristina di Svezia ne carnevale del 1656 (1656-1659) Oggigiorno siamo abituati a vedere un gran dispiegamento delle forze dell'ordine per la protezione e sicurezza dei Capi di Stato che vengono in visita nel nostro Paese. Chi non vive a Roma forse non immagina quello che significa trovare strade e piazze chiuse, carovane di mezzi blindati, percorsi alternativi e tutto quello che viene introdotto per la sicurezza. Questo succede anche per le alte cariche dello Stato quindi anche per il nostro Capo di Stato. Visto quello che succede oggi, viene da domandarsi: ma era così anche una volta? La risposta ce la danno i dipinti di artisti dell'epoca, i quali hanno immortalato nelle loro tele le varie fasi di ciò che accadeva in quelle occasioni, comprese le cerimonie in loro onore. Tutti i dipinti sono esposti nel Museo di Roma di Palazzo Braschi .