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Giovanni Baglione, Giuditta con la testa di Oloferne

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Giovanni Baglione, Giuditta con la testa di Oloferne (1608) Galleria Borghese - Roma Il dipinto fu commissionato dal cardinale Scipione all’artista, quando questi partecipava alle grandi imprese borghesiane del momento. Nell’opera Giuditta, protagonista della scena, è vista come un’eroina della mitologia classica, fiera e obbediente al suo destino, come riportato nell’Antico Testamento (Giuditta 13, 1-10). Ha appena mozzato la testa di Oloferne, terribile comandante dell’esercito di Nabucodonosor; accanto a lei, dipinta con realismo, è l’anziana ancella Abra, pronta ad accogliere il macabro bottino. (testo tratto dal sito Galleria Borghese) Autore: Giovanni Baglione ( Roma 1566 - 1644) Titolo: Giuditta con la testa di Oloferne Supporto: Olio su tela Anno: 1608 Misure (cm.): 220 x 150 Posizione: Galleria Borghese Località: Roma

Giovanni Luteri detto Dosso Dossi, Apollo

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Giovanni Luteri detto DOSSO DOSSI, Apollo (1622 ca.) Galleria Borghese - Roma L’Apollo di Dosso, datato generalmente intorno al 1522, entrò nella collezione Borghese nel 1659 per volontà testamentaria di Luigi Capponi, come omaggio alla famiglia di Paolo V che lo aveva eletto cardinale. L’artista, attivo alla corte di Alfonso d’Este a Ferrara, realizzò probabilmente il dipinto in occasione dell’unione tra il duca e Laura Dianti, avvenuta dopo la morte della moglie Lucrezia Borgia (1519). L’ipotesi è stata avanzata in considerazione sia del legame lessicale tra il nome di Laura e il lauro di cui Apollo si cinge il capo, sia il culto di cui godeva il dio presso il duca. La figura di Apollo ha un carattere fortemente classicheggiante, influenzato probabilmente dal celebre Torso del Belvedere e dalla pittura di Raffaello e Michelangelo.  (testo tratto dal sito Galleria Borghese) Autore: Giovanni Luteri detto Dosso

Giovanni Luteri detto Dosso Dossi, Melissa

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Giovanni Luteri detto DOSSO DOSSI, Melissa (1520) Galleria Borghese - Roma Il dipinto è da collocarsi negli anni della prima maturità del pittore ferrarese. Raffigura una donna in primo piano dall’aspetto imponente, che indossa un turbante e abiti sontuosi dai colori sgargianti. Immersa in un paesaggio boschivo, è seduta all’interno di un cerchio in cui sono trascritti simboli che richiamano la Cabala ebraica; nella mano sinistra impugna una fiaccola, mentre con la destra regge una tavoletta con disegni geometrici.  La figura femminile è stata identificata con una maga, inizialmente Circe, successivamente Melissa, secondo la descrizione data da Ludovico Ariosto nell’Orlando Furioso (VIII canto 14-15). Melissa libera da malvagi incantesimi alcuni paladini: il riferimento potrebbe trovarsi nelle piccole figure umane appese all’albero sulla sinistra dell’opera.  Il restauro ha evidenziato vari pentimenti: sulla sinistra del dipint

Gian Lorenzo Bernini, David

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Gian Lorenzo Bernini, David (1623-1624) Galleria Borghese - Roma Bernini raffigura l’eroe biblico nell’istante che precede il lancio della pietra che colpirà il gigante Golia, chiamato dai Filistei per combattere contro l’esercito israelita del re Saul. A terra si trovano la corazza donata dal sovrano e una cetra, consueto attributo dell’eroe, qui significativamente terminante in una testa d’aquila, evidente testimonianza della committenza e dell’intento celebrativo del casato Borghese.  La scultura nella parte posteriore non è rifinita, poiché in origine era addossata a una parete della Sala del Vaso, attuale Sala I. Come per l’Apollo e Dafne, tale posizione esaltava nello spettatore la percezione dello sviluppo dell’azione attraverso la torsione del corpo e delle braccia contratte sulla fionda, fino ad arrivare alla visione del volto concentrato nello sforzo del momento (dove, secondo le fonti, andrebbe riconosciuto lo stesso G

RITRATTO D'UOMO DI ANTONELLO DA MESSINA

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Antonello di Antonio detto ANTONELLO DA MESSINA, Ritratto d'uomo (1474-1475) - Galleria Borghese - Roma L'espressione e lo sguardo del personaggio costituiscono l'aspetto più coinvolgente dell'opera, considerata uno dei capolavori della fase matura dell'artista. La veste rossa e la berretta nera, tipici capi d'abbigliamento dei patrizi veneziani, permettono di restringere la datazione al biennio trascorso in laguna, dove l'attività di Antonello come ritrattista, era particolarmente apprezzata. La tavola non è firmata, ma è probabile che il nome del pittore fosse in un cartiglio posto direttamente sulla cornice. L'opera è elencata per la prima volta negli inventari Borghese del 1790 con l'attribuzione a Giovanni Bellini, fu restituito ad Antonello su basi stilistiche solo nel 1869. Studi recenti escludono l'ipotesi di una sua identificazione con il patrizio Michele Vianello, come l'event

SAN GEROLAMO DI CARAVAGGIO

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, San Gerolamo (1605-1606) - Galleria Borghese - Roma  Secondo quanto tramandato da Bellori, il dipinto fu eseguito dall'artista per il cardinale Scipione Borghese, ormai noto estimatore del promettente artista lombardo. Fino ad oggi, tuttavia, non risultano pervenuti documenti che ne testimoniano l'ingresso nella collezione. San Gerolamo, eremita, dottore della Chiesa e autore della traduzione della Bibbia dal greco al latino, la "Vulgata", è stato adottato di frequente nell'iconografia pittorica nel periodo della Controriforma, tanto che lo stesso Caravaggio eseguì almeno altre due tele con lo stesso soggetto. Nell'opera della Galleria Borghese il santo, anziché essere raffigurato secondo l'iconografia dell'eremita penitente, viene presentato per le sue qualità di uomo di studi. Descritto come un anziano 'umanista' affiancato dalla complessa eseg

RESURREZIONE DI CRISTO DI MARCO PINO

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Marco Pino, Resurrezione di Cristo (1569 - 1576) - Galleria Borghese - Roma La tavola, che comprende fedelmente l'affresco eseguito dall'artista per l'Oratorio del Gonfalone a Roma, documenta in modo esemplare gli stilemi propri  della fase più avanzata della "maniera". Un ritmo quasi frenetico sostiene l'intera composizione, dove le figure, atteggiate in pose innaturali, alludono ciascuna a un lontano modello estrapolato dal repertorio dei grandi maestri di inizio secolo, Raffaello e Michelangelo, rielaborato tuttavia, con l'apporto degli artisti nordici, secondo le esasperazioni formali e cromatiche del cosiddetto "manierismo internazionale". (da Galleria Borghese) Autore: Marco Pino o Marco da Siena (Castelpino Siena 1521 - Napoli 1583) Titolo: Resurrezione di Cristo Supporto: Olio su tavola Anno: 1569 - 1576 Misure (cm.): 131 x 97,5

COMPIANTO SUL CRISTO MORTO DI PIETER PAUL RUBENS

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Peter Paul Rubens, Pianto sul Cristo morto (1602) - Galleria Borghese - Roma  Nel dipinto Rubens fonde l'iconografia del compianto sul Cristo morto con quella della deposizione nel sepolcro, con Giuseppe d'Arimatea, la Madonna, san Giovanni Evangelista e la Maddalena che piangono l'evento.  L'opera risale al primo soggiorno romano del pittore all'inizio del Seicento. La suggestione dell'antico si riflette nell'ara con scene di sacrificio, ma sopratutto nel forte rilievo scultoreo delle figure. Verso la fine del XVIII, o all'inizio del seguente, l'opera è stata ingrandita su tutti i lati con l'aggiunta di strisce di tela forse per adattarla a una nuova cornice. L'ultimo restauro (1986-1987) ha consentito il recupero delle raffinatissime cromie della tavolozza rubensiana e ha messo in risalto la straordinaria capacità dell'artista nel differenziare e graduare, tramite i colori, le

TESTA DI GIOVANE DI LAVINIA FONTANA

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Lavinia Fontana, Testa di giovane (1606) - Galleria Borghese - Roma Lavinia Fontana (Bologna 1552 - Roma 1614), è stata una delle più conosciute pittrici della storia dell'arte italiana. Figlia d'arte, ha avuto modo di sviluppare le sua capacità pittoriche all'interno della bottega del padre Prospero Fontana il quale le insegnò vari stili pittorici di artisti contemporanei che con il tempo la formarono e che le valsero la fama di ritrattista. Il dipinto, oggetto di questo articolo, si intitola Testa di Giovane realizzato dall'artista nel 1606, è esposto nella Sala di Elena e Paride, al primo piano della Galleria Borghese a Roma Autore: Lavinia Fontana Titolo: Testa di giovane Supporto: Matita grassa, tempera e biacca su carta (avana) Anno: 1606 Misure (cm.): 47,5 x 35,5 Posizione: Galleria Borghese Località: Roma

IL CONCERTO DI GHERARDO DELLE NOTTI

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Gerrit van Honthorst, Concerto (1621 ca.) - Galleria Borghese - Roma Durante una visita alla Galleria degli Uffizi a Firenze, in una Sala vicino a quella dedicata a Caravaggio, rimasi folgorato dalla bellezza di alcuni dipinti dell'artista olandese Gerrit van Honthorst (Utrecht 1592 - 1656) conosciuto anche con il nome italianizzato Gherardo delle Notti , il quale subì l'influenza di Caravaggio durante la sua formazione in Italia in particolar modo durante la sua permanenza a Roma. Diventò subito un quotato ed importante pittore tanto da ricevere commissioni sia da Vincenzo Giustiniani che dal cardinale Scipione Borghese e proprio nel palazzo romano che fu di quest'ultimo, la Galleria Borghese , è conservata una sua opera dal titolo Concerto realizzata nella seconda metà del suo soggiorno romano che va dal 1610 al 1621. Autore: Gerrit van Honthorst Titolo: Concerto Supporto: Ol

AMORE E PSICHE

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio   All'interno della storia narrata da Lucio Apuleio Le Metamorfosi, l a tormentata storia d'amore tra Amore e Psiche ha ispirato moltissimi artisti nel corso dei secoli, i quali hanno fatto arrivare fino ai giorni nostri i loro lavori incentrati sui due personaggi mitologici, sia insieme mentre si scambiano effusioni che da soli. In questo articolo ce ne son alcuni. Amore e Psiche (II sec. d.C.) - Musei Capitolini - Roma Autore: - Titolo: Statua di Amore e Psiche Datazione: Da un originale greco del II secolo a.C. Supporto: Marmo Misure (cm): 125 Si trova: Musei Capitolini, Palazzo Nuovo, Sala del Gladiatore Luogo: Roma Amore e Psiche (IV sec. d.C.) - Galleria degli Uffizi - Firenze Autore: - Titolo: Amore e Psiche Datazione: Da un originale greco del IV secolo a.C. Supporto: Marmo Misure (cm): - Si tr

GIUDITTA E OLOFERNE

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L'Arte di fotografare l'Arte © Photo by Massimo Gaudio Un tema che ha affascinato gli artisti di ogni epoca è sicuramente Giuditta e Oloferne . La storia è questa, una giovane e ricca vedova ebrea di nome Giuditta, di notte, approfittando delle tenebre, si introduce nella tenda dove dormiva un generale di Nabucodonosor re degli Assiri di nome Oloferne che assediava la sua città e gli taglia la testa. L'accompagna la serva che ha il compito di raccogliere la testa Oloferne per portarla con se nella propria città come incoraggiamento per combattere il nemico. Alcuni artisti come per esempio Caravaggio o Artemisia Gentileschi hanno raccontato con il pennello il momento critico del distacco della testa, c'è chi quel momento lo ha voluto raccontare nelle fasi successive e c'è chi invece ha preferito raccontarlo mentre Giuditta, fiera di quanto appena fatto, mostra la testa del nemico. Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, Giuditta e Oloferne (1599) - Palazzo Barb