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I GIOIELLI NASCOSTI DELLA PITTURA A ROMA DEL PRIMO SETTECENTO A PALAZZO BARBERINI

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Palazzo Barberini - Roma Buongiorno Amici Anche oggi voglio farvi vedere alcuni dipinti che si trovavano nel vecchio allestmento al secondo piano della Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini in Roma dedicato a " La pittura a Roma del primo settecento" . La sala ospitava tele trasferite nella nuova ala al primo piano dedicata alla pittura romana a cavallo tra il '600 ed il '700. Alcune di queste erano di Marco Benefial e Francesco Trevisani. Sono rimaste fuori dal nuovo contesto espositivo altre tele di grandi artisti che spero trovino una nuova collocazione al più presto. Benedetto Luti, Pio V benedice una Reliquia del suolo di Roma per inviarla al re di Polonia - Palazzo barberini - Roma Autore: Benedetto Luti (Firenze 1666 - 1727) Titolo: Pio V benedice una Reliquia del suolo di Roma per inviarla al re di Polonia Datazione: - Supporto: Olio

I GIOIELLI NASCOSTI DEL BAROCCO A PALAZZO BARBERINI

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Palazzo Barberini - Roma Buongiorno Amici Fino all'anno scorso o poco più, nella Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini in Roma, erano allestite varie sale che ospitavano dipinti di artisti eccellenti, come ad esempio Canaletto, Luca Giordano, Giovanni Lanfanco, Pompeo Batoni e tanti tanti altri. Con l'apertura della nuova ala sud situata al primo piano, molti di quei dipinti sono stati trasferiti nelle nuove sale, molti altri però non hanno ricevuto una collocazi one, quindi ho deciso di "fargli prendere un po' d'aria" con i post di oggi. Il tema della sala che li ospitava era il Barocco. Alcuni, delle vere chicche, hanno già trovato posto in un articolo del 25 Luglio scorso raggiungibile nel blog con il link qui sotto. https://www.massimogaudioartblog.com/2019/07/i-tesori-nascosti-di-palazzo-barberini.html Carlo Maratta, Ritratto di Maria Maddalena Rospogliosi  - Pa

"L'Angelo della vita" di Giovanni Segantini e il Romanzo "Nel silenzio delle nostre parole" di Simona Sparaco

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Il romanzo "Nel silenzio delle nostre parole" di Simona Sparaco e "L'Angelo della vita" di Giovanni Segantini Giovanni Segantini “L’angelo della vita” 1894 - olio su tela - cm. 276x212 Galleria d’Arte Moderna, Milano (Foto a cura di Manuela Moschin) A cura di Manuela Moschin  Recensione del Romanzo "Nel silenzio delle nostre parole" di Simona Sparaco e "L'Angelo della vita" di Giovanni Segantini L’autrice ha scritto il romanzo ispirandosi alla tragedia vissuta dai genitori di figli che persero la vita nel rogo della Grenfell Tower di Londra nel giugno del 2017, nel quale morirono più di 70 persone :”Un evento che ha scioccato mezzo mondo. Me compresa”.   Il libro, invece, è ambientato in Germania in un palazzo di Berlino drammaticamente distrutto da un incendio.  È proprio da questa terribile vicenda che emerge un racconto di grande spessore e di forte impatto emotivo dove i rapporti umani e gli affetti familiari

GIUDITTA E OLOFERNE

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L'Arte di fotografare l'Arte © Photo by Massimo Gaudio Un tema che ha affascinato gli artisti di ogni epoca è sicuramente Giuditta e Oloferne . La storia è questa, una giovane e ricca vedova ebrea di nome Giuditta, di notte, approfittando delle tenebre, si introduce nella tenda dove dormiva un generale di Nabucodonosor re degli Assiri di nome Oloferne che assediava la sua città e gli taglia la testa. L'accompagna la serva che ha il compito di raccogliere la testa Oloferne per portarla con se nella propria città come incoraggiamento per combattere il nemico. Alcuni artisti come per esempio Caravaggio o Artemisia Gentileschi hanno raccontato con il pennello il momento critico del distacco della testa, c'è chi quel momento lo ha voluto raccontare nelle fasi successive e c'è chi invece ha preferito raccontarlo mentre Giuditta, fiera di quanto appena fatto, mostra la testa del nemico. Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, Giuditta e Oloferne (1599) - Palazzo Barb

DOSSO DOSSI, UN'ALTRO ECCELLENTE ESPONENTE DELLA PITTURA FERRARESE

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Buongiorno Amici Ieri ho affrontato il tema sulla scuola ferrarese con Benvenuto Tisi detto il Garofalo (Ferrara 1476 ca. - 1559), Nell'articolo ho accennato ad alcuni nomi di artisti provenneinti proprio da quella scuola. Tra i tanti ho avuto modo di nominare Giovanni Francesco di Niccolò Luteri detto Dosso Dossi (Dossomantovano 1490 ca. - Ferrara 1542). Ebbe modo di lavorare principalmente presso la corte del duca Alfonso d'Este agli inizi del XVI seco lo. Il suo nome divenne così importante da essere chiamato alla corte dei Gonzaga a Mantova nel 1510, anche i Della Rovere si servirono delle sue arti per affrescare la Villa Imperiale di Pesaro nel 1530, inoltre ebbe l'incarico di affrescare e decorare molte stanze del Castello del Buonconsiglio per il principe e vescovo di Trento Bernardo Cles. Giovanni Luteri detto DOSSO DOSSI, Melissa (1520) - Galleria Borghese - Roma Autore: