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SAN MATTEO E L'ANGELO DI CARAVAGGIO

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, San Matteo evangelista e l'angelo (1602) - Cappella Contarelli - Chiesa di San Luigi dei Francesi - Roma Agli inizi del Seicento, al pittore milanese Michelangelo Merisi detto Caravaggio (Milano 1571 - Porto Ercole 1610), furono commissionate tre tele da collocare nella Cappella Contarelli che si trova nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma. Le tele raffigurano tre momenti della vita di San Matteo: La Vocazione di San Matteo, il Martirio di San Matteo ed infine San Matteo e l'angelo, quest'ultima è collocata sopra l'altare della Cappella stessa in sostituzione di un gruppo scultoreo. Caravaggio fece una prima versione con questo soggetto, ma venne rifiutata dalla congregazione dei preti e purtroppo andò perduta durante la seconda guerra mondiale. Autore: Michelangelo Merisi detto Caravaggio Titolo: San Matteo e l'angelo Supporto:

NUDO FEMMINILE DI SCHIENA DI PIERRE SUBLEYRAS

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Pierre Subleyras, Nudo femminile di schiena (1740 ca.) - Palazzo Barberini - Roma Alla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma, si trova una sala dedicata a due grandi ritrattisti del Settecento, uno di questi è il pittore francese ma italiano di adozione Pierre Subleyras (Saint Gilles du Garde 1699 - Roma 1746). Posto sopra un camino, si trova l'unico dipinto dell'artista che con la sua bellezza cattura subito lo sguardo di chi entra nella sala. Si tratta di un olio su tela che misura cm. 74 x 136 ed è intitolato Nudo femminile di schiena realizzato nel 1740 ca. E' considerato uno dei dipinti di nudo più belli della storia dell'arte, caratterizzato sia dall'effetto della luce che dalla gamma di colori caldi che vanno dal rosa dell'incarnato fino alle tonalità di marrone passando per il color crema. Come si legge nella didascalia che accompagna il dipinto, "Subleyras antic

IL DITTICO DI GIULIO ARISTIDE SARTORIO ALLA GNAM

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Giulio Aristide Sartorio, Diana di Efeso e gli schiavi (1899) Olio su tela, cm. 304 x 421 -  Galleria Nazionale d'Arte Moderna - Roma Nella Galleria Nazionale D'Arte Moderna che si trova a Roma nel quartiere Pinciano, sono esposti due dipinti del pittore romano Aristide Giulio Sartorio (Roma 1860 - 1932). Fanno parte di un dittico di grandi dimensioni, infatti misurano cm. 304 x 421 e sono collocati nella stessa Sala, uno di fronte all'altro. Le opere si intitolano Diana di Efeso e gli schiavi e La Gorgone e gli eroi , entrambi realizzati nel 1899 ed esposti in occasione della terza Biennale di Venezia svoltasi lo stesso anno, dove fu realizzata una personale con circa cinquanta sue opere ed in quell'occasione le due opere vennero acquistate dall'attuale Galleria. Nella presentazione di queste tele, Giulio Aristide Sartorio affermò di aver raffigurato in queste opere "due aspetti della profonda van

REMBRANDT ALLA GALLERIA CORSINI: L’AUTORITRATTO COME SAN PAOLO

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Rembrandt van Rijn, Autoritratto come San Paolo (1661) Olio su tela Nel tardo pomeriggio di ieri, presso la Galleria Nazionale d'Arte Antica, Galleria Corsini a Roma, si è svolta l'anteprima della mostra dedicata al pittore ed incisore olandese Rembrandt van Rijn (Leida 1606 - Amsterdam 1669). Nella sala chiamata Camera dei dipinti di canonizzazione , dove tra l'altro è visibile lo splendido mosaico di Pietro Paolo Cristofari, Ritratto di Clemente XII e Neri Maria Corsini (1738-1739), è stata allestita la mostra che accoglie l' Autoritratto come San Paolo , un olio su tela che misura 91 x 77 cm firmato e datato dall'artista nel 1661. Il dipinto proviene dal Rijksmuseum di Amsterdam, ma in realtà prima di arrivare nella sua attuale collocazione, ebbe varie proprietari in giro per l'Europa tra i quali i Corsini. Lo acquistò il cardinal Neri Maria Corsini dalla vedova dell'allora pittore e direttore dell

IL NARCISO DI CARAVAGGIO

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Nella Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma, si trova un dipinto attribuito a Michelangelo Merisi detto Caravaggio (Milano 1571 - Porto Ercole 1610) dal titolo Narciso, che però in questo momento non è esposto al pubblico. Secondo il racconto di Ovidio, il bel giovane respingeva tutte le persone che si innamoravano di lui. Anche la ninfa Eco si innamorò, ma come in precedenza, anche lei fu respinta, così la ninfa con il cuore a pezzi vagò per le valli piangendo per tutta la durata della sua vita e di lei non rimase solo la voce. Nella rappresentazione di Caravaggio, si vede il momento che precede la morte per annegamento del giovane a seguito della punizione della dea greca Nemesi che aveva ascoltato il dolore della ninfa. Infatti, Narciso mentre era nel bosco, per dissetarsi si inginocchiò davanti una pozza d'acqua e fu lì che vide l'immagine di un bellissimo ragazzo della quale si innamor

GIOTTO E IL POLITTICO STEFANESCHI

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Giotto di Bondone e aiuti, Trittico Stefaneschi (1320-1325) - Musei Vaticani - Pinacoteca Nei Musei Vaticani e più precisamente nella seconda sala della Pinacoteca, posta al centro della stanza è collocata una splendida opera di Giotto di Bondone (Colle di Vespignano 1267 - Firenze 1337) più comunemente conosciuto come Giotto. L'opera, una tempera su legno, si intitola Trittico Stefanesch i , eseguito dall'artista toscano e dai suoi aiuti tra il 1320 ed il 1325. Prende il nome dal cardinale Jacopo Caetani degli Stefaneschi che lo commissionò all'artista per essere collocato nell'altare maggiore della vecchia basilica di San Pietro in Vaticano. Il polittico è dipinto su i due lati per essere visto sia dai fedeli che da chi ufficiava la messa. Giotto inserì il committente all'interno del pannello centrale di uno dei due lati mentre dona a San Pietro il polittico (foto ingrandita). Giotto d

I PUGILATORI CREUGANTE E DAMOSSENO DI ANTONIO CANOVA

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L'Arte di fotografare l'Arte © Photo by Massimo Gaudio Tra le molte opere del Canova, ci sono due statue particolarmente belle dove l'artista ha voluto mettere in risalto la fisicità dei due pugilatori. I personaggi raffigurati nelle statue in gesso realizzate tra il 1794 ed il 1796, sono Creugante da Durazzo e Damosseno da Siracusa, i quali dopo aver combattuto fra loro durante i Giochi Nemei nell'antica Grecia, arrivarono alla fine dell'incontro in parità. I giudici decisero che ognuno potesse sferrare un solo colpo all'avversario in modo da terminare l'incontro. Damosseno mentre si protegge il petto con braccio sinistro, sferra all'avversario con la mano destra aperta come una lama un colpo sul fianco con tale potenza da estrargli le viscere causando così la sua morte. I giudici inorriditi per l'ignobile gesto lo punirono con l'esilio, di contro fecero erigere una statua in onore dello sconfitto. Nelle due statue si vedono i pugilatori nell

GINEVRA CANTOFOLI, LA NUOVA STELLA DI PALAZZO BARBERINI

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Ginevra Cantonfoli,   Donna con turbante (1650 ca.) Olio su tela - Palazzo Barberini - Roma Il ritratto della ragazza in questo articolo, a parer mio tra quelli femminili è uno dei più belli presenti all'interno della  Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini  a Roma. Sapevo già che l'autore era in dubbio e in cuor mio speravo che  Ritratto di Beatrice Cenci  restasse attribuito a  Guido Reni  (Bologna 1575 - 1642), ma a quanto pare è arrivata l'ufficialità da parte di Palazzo Barberini che l'autore, anzi, l'autrice sia stata la pittrice bolognese  Ginevra Cantofoli  (Bologna 1618 - 1672) ed il titolo in questo caso è  Donna con turbante . Anche qui si tratta di un'attribuzione e se è confermata, sarebbe in dubbio anche la storia che vede il pittore bolognese, eseguire il ritratto della ragazza il giorno prima della sua esecuzione avvenuta l'11 Settembre del 1599, quindi, il fatto

LA FORNARINA "SENZA VELI" A PALAZZO BARBERINI

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Raffaello Sanzio, La fornarina (1518-1520) Olio su tavola Nei giorni scorsi pubblicai un post dove preannunciavo che il celebre dipinto di Raffaello Sanzio dal titolo La fornarina esposta alla Galleria Nazionale d'Arte Antica, Palazzo Barberini di Roma, sarebbe stato tolto dalla sua teca per sottoporlo a studi e indagini per mezzo di ava nzate tecnologie.  Non potevo perdere l'occasione di vedere da vicino un capolavoro di tale portata, quindi sono andato nella giornata di ieri a Palazzo Barberini ed ho approfittato per vederla senza il vetro che la protegge, lo stesso che non permette però la giusta visione per via dei riflessi delle luci. Nonostante che nella sala ci fosse poca luce, sono riuscito a far emergere nelle fotografie, il cielo e la vegetazione con le foglie di mirto che si trovano alle spalle della ragazza. Molto interessante è stato comunque vedere la tecnica con la quale la tavola viene scansi